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giovedì 6 marzo 2008

storiella che sa un po' d'amaro, quasi neorealismo

un ometto sulla sessantina, in una Twingo blu in una sera di pioggia battente in un giovedì sera in un tardo inverno, magari per divertimento, magari per repressione, magari solo per una qualche annoiata abitudine decadente, non trova di meglio da fare che cercare fortuna lungo la cosiddetta "via dei gay", che se viene chiamata così, un qualche motivo ci sarà.
E girare in auto intorno ad un ragazzo che momentaneamente si trova lì in quanto unico posto possibile in cui espletare impellenti bisogni fisiologici già causa di un imbarazzatissimo abbandonare temporaneamente un appuntamento inabbandonabile, ragazzo che però con molta nonchalance riesce a pisciare dando sempre le spalle all'ometto e riesce ad evitarlo pure se quello lo [praticamente] pedina, poi fa per accostare al marciapiede opposto, poi lo sorpassa per fermarsi ad aspettare (ma cosa???) nel vicino parcheggio dopo avergli dato un'occhiata fugace voltandosi dal posto di guida (benedetta la pioggia battente ed il cappuccio incalzato a coprire metà faccia.

Ok, qua le cose son tre:
- o mi ha visto ed ora avrò un nemico giurato e perché no? maniaco
- o mi ci faccio quattro risate badando a non raccontarla in giro
- o spero che un ometto sulla sessantina, in una Twingo blu in una sera di pioggia battente in un giovedì sera in un tardo inverno, abbia trovato di meglio da fare

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