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In cui un Corrado Augias qualunque può fare il polemico pavoneggiandosi di aver comprato in Olanda - per usarlo presto in Italia (e mi chiedo come farà, perché se non riesce a fare tutto da solo il complice avrà una bella gatta da pelare) - il kit della
E in cui viene alzato un putiferio isterico animalista per un astice cotto sul palco di un teatro.
Mentre nello stesso istante (quoto Sgarbi) la stessa identica cosa può stare avvenendo in centinaia di ristoranti, come è giusto che sia, e come è giusto che sia nessuno apre bocca.
E il bello è che la cosa potrebbe avere una sua coerenza. Inusuale, perversa, ma potrebbe avercela. Qualcosa tipo:
Io posso uccidere me, e gli altri, ma solo se me lo chiedono. gli animali non me lo chiedono di essere uccisi, quindi non ne ho nessun diritto. Però finché non esisterà un'alternativa di alimentazione completamente artificiale, posso sfruttare o uccidere tutte le piante che voglio per mangiare; non sanguinano, e non gridano nemmeno, mentre le sgozzi.
La cosa potrebbe tenere. Ma se poi Licia Colò (che non è cattiva, perlomeno non lei, ma mi pare che pecchi molto d'ingenuità) mi viene a dire che gli animali hanno sentimenti propriamente detti, allora divento il dottor Dolittle, e pratico l'eutanasia a tutti gli animali che me lo chiedono davanti alla sede principale degli animalisti italiani.
anzi, di fronte alla redazione di Studio Aperto.
un commento:
Grì, hai scritto delle cose interessanti,a volte provocazioni,a volte lucida logica, troppo interessanti per essere banalmente commentate qui con la mia propensione mentale al suicidio attuale.
a bientot ^_^
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