Spettacolo tragico e sublime
Un capannone aveva preso fuoco.
Un magazzino agricolo, sicuramente pieno di balle di fieno.
Venti metri per venti d'inferno.
Lame d'arancio ambrato, vivo e cattivo, si lasciavano spiare danzanti da quel che restava di un portone laterale smembrato, come dai buchi aperti delle finestre, più in alto, per infine fare capolino oltre la cima verticale dell'edificio.
Controvento, corposi sbuffi di fumo schiarivano il forte controluce del cemento, e sembravano renderlo traslucente, come materia lieve, una membrana che di lì a poco sarebbe stata divorata anch'essa.
un commento:
Tengo a precisare che l'incendio non ha coinvolto nessun essere umano o animale (nella peggiore delle ipotesi, qualche insetto o topino), e anzi, non sarebbe neanche molto strano che sia stato provocato dagli stessi proprietari per disfarsi di giacenze invendute.
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