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domenica 23 marzo 2008

per chi ci crede

stanotte si ricorda la resurrezione da morte di Gesù il Cristo.
e io ci credo.
ma stanotte sono anche morto un po'.
e domani un'altra persona morirà un po', e crederà di morire più di chiunque altro, forse non capendo l'intento benevolo del proprio interlocutore.

un sms che si può sintetizzare in
"grazie degli auguri, buona Pasqua anche a te, ma tanto le cose non cambiano".
sms a cui domani risponderò di persona qualcosa come "Le cose debbono cambiare, diamoci un mese di assoluto silenzio reciproco per chiarirci un po' le idee (per cambiare le cose, ndr). E sia ben chiaro che tra un mese ripasso, non faccio nessuna fuga".




Riporto in coda, riallacciandomi a quell'"e io ci credo" di poc'anzi, un'email letta or ora, che mi è piaciuta davvero, anche se purtroppo, il mio rapporto con chi l'ha spedita, proprio un anno fa, di questi tempi, si è incrinato terribilmente, al punto che ancora oggi non riesco a trovare forza a sufficienza per volerlo riparare.

"Pasqua, festa dei macigni rotolati

Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E' la festa del terremoto.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro.
E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione del peccato.
Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.

(tratto da "Pietre di Scarto" di Don Tonino Bello)"

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