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mercoledì 15 marzo 2006

spunti.. pregasi sceglierne almeno uno

- il braccio di Cristiano Godano nella locandina dello s-low tour dei Marlene Kuntz, che sempre mi aveva affascinato, solo ora ho capito essere la versione un po' rinsecchita di un braccio della Creazione di Adamo di Michelangelo. Peccato per quella luce bluastra su quel braccio. Peccato per la grafica (se non erro, non più curata da Raffaele Primitivo) che, tra l'altro, plagia in un piccolo particolare l'ultima copertina degli Afterhours. E peccato non poterlo vedere, un concerto dello s-low tour dei Marlene Kuntz.

- E' solo una mia impressione o del triangolo Afterhours-Marlene Kuntz-Verdena, dopo diverse collaborazioni e co-presenze ad alcuni concerti, ora sembra che ognuno si faccia completamente i cazzi suoi?

- L'incontro con una mia amica il cui nickname potrei tradurre in cernia stamattina mi ha proprio fatto piacere. Il passaggio nella libreria cattolica forse anche un po' di più (nonostante la solita ostilità della porta che si apre al contrario; quella porta l'ho sempre ritenuta una metafora del fatto che per certi aspetti si è perso un po' di dialogo tra l'uomo di religione e l'uomo comune). E per qualche istante mi ha reso ipersensibile e/o iper-recettivo nei confronti della realtà intorno a me. Un po' tipo "I bambini fanno oh" ma più realistico/serio.

- La mia dipendenza dal caffè psicologicamente è accresciuta da quando gli ho trovato un senso.
Ovvero, da quando mi sono accorto che su di me la caffeina funziona da eccitante (nel senso che mi tiene sveglio!!!)

- Leggi "La chitarra magica" di Stefano Benni (raccontino di un paio di pagine, tratto dal libro "Il bar sotto il mare"). Se leggi oltre la facciata del contesto glam rock sarai premiato/a nello scoprire una favola (favola, non fiaba: ripassa la differenza) che per me è l'apoteosi della vita reale che straccia il lieto fine comunemente inteso.
perché, oltre l'apparenza, una specie di lieto fine c'è. Non è il riscatto del protagonista apparentemente sfigato, leggera variante dello schema delle fiabe classiche. Cappuccetto Rosso, Biancaneve, La Bella Addormentata nel Bosco eccetera si rifanno ad un certo schema vita-morte-risurrezione. E la cosa va bene, ma dovrebbe servire giusto da promemoria. Invece oggi la nostra società e un certo nostro subconscio culturale ci vogliono tutti protagonisti. E oggi il concetto di protagonista ha fagocitato anche quello di eroe, che nelle fiabe era ben distinto.
[la persona che muore - simbolicamente o meno - non risorge da sola. Così anche nella Resurrezione propriamente detta: Dio è uno e trino, ed è il Figlio che muore, il Padre che riporta in vita.]
Il protagonista de "La chitarra magica", invece, non assurgendosi a protagonista/eroe, non è più allegoria del divino come spiegato poc'anzi, ma rappresenta l'uomo giusto [l'uomo-e-basta giusto, non il dio-fatto-uomo giusto]. Uomo che subisce un torto e che non ha possibilità di riscatto nella propria storia da parte di nessuno.
Eppure, c'è qualcuno al di sopra di lui, che conosce la sua storia, che sa che è un uomo giusto e che gliene rende atto (raccontandone la vicenda). E tra l'altro, non condanna esplicitamente il "cattivo".

Non era mia intenzione parlare in termini così teologizzanti, ma il post mi è uscito così, e non mi spiace.
Non era mia intenzione dilungarmi troppo, ma il post mi è uscito così, e chiedo scusa.

2 commenti:

rainbowsparks ha detto...

pensa che ho come l'impressione che al Manuel nazionale i Verdena ora stiano profondamente sui coglioni. non bazzico più molto la scena,quindi non ne ho nessuna certezza,ma tant'è.
Per quanto riguarda Benni,direi che sottoscrivo. Ovviamente ho letto il racconto (come il 90% della produzione del Lupo)

- ha detto...

e pensare che Agnelli gli ha prodotto l'album d'esordio!!