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venerdì 3 febbraio 2006

al solito, multipost..

1. ieri sera pensavo ad una cosa, anzi, è stato il pensiero che si è insinuato in me.
visto che i molteplici lavori che mi accollo (una volta tanto) mi stanno portando un po’ di soldini, potrei comprarmi un iPod (ammirazione a mille!!!!!). ma dopo averci pensato un po’, sono riuscito a dissuadermi.
Perché
ok che l’ultimo iPod è fino a 60 Giga;
ok che è lettore mp3, video e visualizzatore di foto
ok che è un prodotto dei designer Apple (quindi bello già di suo, poi la ruota è una figata di tecnologia)
ma non è assolutamente ok spenderci 330 o QUATTROCENTOCINQUANTA euro circa.
Certo, buona parte se li merita, ma non tutti, credo.
E comunque ho trovato un neo. Le dimensioni e/o le proporzioni.
C’è qualcosa che non mi convince: per certo, il monitor arriva troppo vicino ai bordi, poi, o il rettangolo non rispetta la sezione aurea, o la ruota è troppo piccola.
Poi, se il dorso è cromato come l’ipod nano (cosa che devo ancora scoprire), sarebbe un po’ troppo trendyglam per me.
In pratica, aspetto l'iPod di prossima generazione, quello che fa il caffè.
No, scherzo, il fatto è che, conoscendomi, non ne sarei soddisfatto in pieno, e la spesa è troppo alta per poter dire “sti cazzi dell’estetica” (cosa che comunque direi raramente per un oggetto del genere).
2. Penso che dovrei studiarmi un po’ Beckett. Ora che lo sto più o meno incrociando, vedo che analizza alla grande i sintomi del nichilismo novecentesco, dall’incomunicabilità all’insoddisfazione, alla paranoia esistenziale.
2a. A proposito di paranoia, penso che l’ultima canzone di Niccolò Fabi (che tra l’altro ho sentito poco fa in radio, e proprio per questo lo scrivo, altrimenti non ne avevo molta voglia al momento) la incentivi particolarmente. Non che stimi molto lui (ha avuto un esordio - e non solo - fin troppo spensierato per i miei gusti), ma questa canzone ti mette un vuoto dentro non di poco.. tipo “Corteccia” dei Verdena, quando dice “ti prendi il mondo intero e non torni più” in un tono dimesso ma assolutamente non disperato.. perché è la cosa in sé ad essere disperata (quella frase suona come “ti prendi il mondo intero e lo butti giù”), quindi non serve ripetere - e svilire - il concetto con la linea melodica vocale o la musica.
3. Stamattina ho visto il video (grazie eMule) della performance dei Placebo a Sanremo 2001 dei Placebo. Va bè, è di cinque anni fa, ma non l’avevo mai visto e so che ne valeva la pena (avevo letto che erano saliti sul palco ubriachi e avevano fatto abbastanza casino). Forse mi aspettavo meglio. No, non mi aspettavo meglio, mi aspettavo qualcosa di diverso. Tipo i Placebo ubriachi fradici, che suonavano/cantavano dal vivo e stonati dall’alcool per chiudere con un piccolo pandemonio (piccolo viste le barriere che un evento del calibro di Sanremo impone). Ma:
-da un’altra cronaca dell’evento, ho scoperto che SOLO la Carrà, presentatrice di quell’edizione, si sarebbe accorta dell’ebbrezza della band (dall’odore che emanavano, LOL);
-l’esibizione, a prima vista, mi è sembrato un rigoroso playback, forse anch’esso imposto dall’alto;
-il pandemonio che avevo immaginato è stato solo un amplificatorino su cui Brian Molko si è accanito con la chitarra finché non l’ha fatto cadere.
Ma il bello è venuto dopo. Qualche applauso e segni di gradimento dal pubblico (mi ha stupito l’aver trovato persone di tale levatura mentale tra gli spettatori di Sanremo), ma anche diversi sintomi di disapprovazione: fischi e urla varie, su cui si levava sublime nella sua inconsistenza lo “Scemo! Scemo!” di un grassone in giacca e cravatta, infervorato, rosso in faccia e sudato, inquadrato per almeno un paio di volte. Lo stereotipo del borghesetto di serie B, aka pezzente arricchito, ossia quello che non riesce a fingersi all’altezza della situazione.
ciliegina sulla torta, Megan Gale (che a quei tempi credo che sapesse dire a malapena “Ciao Italia!”) in un quasi costume da mare borbotta qualcosa in una lingua che forse (e ripeto forse) era inglese, poi lancia lo sponsor (regione Liguria) dicendo, completamente a sproposito con TUTTO il resto, “Com’è bella la Liguria..”
al solito, scusate la lunghezza (un A4 pieno in Times New Roman 12 su Word, mi sto superando!)

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