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giovedì 25 febbraio 2010

mano davanti agli occhi

e ora si è (ri)fatto tenerone.

martedì 23 febbraio 2010

Soap opera, o Del sapone che si scioglie e/o entra negli occhi

o anche Vaffa al senso di colpa.

Negli ultimi giorni c'erano stati gravi aggiornamenti sulla questione a?, e solo Dio (più un altro paio di persone) sa come g. fece a non perdere definitivamente la pazienza.

Poi un altro colpo del primo, e g. decise che gettare la spugna era la cosa da fare. Certo non era proprio eticamente corretto rinunciare a tendersi verso una persona, ma questo poteva ancora valere per una persona che vedeva e riconosceva come unico aiuto l'essere assecondato?
Dal suo punto di vista sicuramente perderò ulteriori punti, si disse g., ma non gli farà peggio. Magari si rimboccherà le maniche e riuscirà davvero a fare due conti con se stesso.
Senza contare i risparmi di agitazione, rabbia, tempo e chi più ne ha più ne metta. Per definizione mancava giusto lo sfizio di rimproverargli i fattacci, ma era un prezzo buono da pagare.

Poi un altro affondo di a?, ancora uno, come i precedenti emozionale, avventato, contenente qualcosa per se stesso.

Stanchezza.
E esasperazione.
E Stai solo peggiorando la tua situazione, ogni volta avrei qualcosa in più da contestare a quel che dici ma ci rinuncio, visti i precedenti.

E a? si rabbuiò.

venerdì 19 febbraio 2010

[senza titolo]

è un po' più che fastidioso sentirsi di nuovo, e maggiormente, non considerato alla pari in un insieme di persone che per definizione dovrebbe sostenersi in maniera democratica.
è un po' meno che patetico parlarne in una sede dove questo non accade, o non pesa.

domenica 14 febbraio 2010

[senza titolo]

ieri, passando davanti allo specchio, ho visto un ventiseienne, un ragazzo grande tipo l'immagine di D., un adulto.
Sorpresa.
E un po' di paura.

mercoledì 10 febbraio 2010

occazzo.

amico?, con un minimo risentimento velato, mi dice di non essere malato (mala interpretazione di alcune mie parole) però pensa sempre a me.
Secondo me non è malato, però bisogna ammettere (e dovrebbe ammetterlo anche lui a se stesso) che qualcosina non va, sembra una qualche forma lievissima e assolutamente non patologica di monomania.
E tra una cosa e l'altra, capito su Monomania su Wikipedia, e di lì, questo.

occazzo.

giovedì 4 febbraio 2010

sondaggio

Non so se c'è ancora qualcuno che mi segue, ma vabbè.

Domanda # 1: qual è il target dello squilletto sul cellulare?
Domanda # 2: a parte i casi molto pratici in cui è utilizzato per dire "chiamami", per sollecitare l'altra persona a fare qualcosa, o magari per dare un ok a un sms in cui si chiede qualcosa di molto semplice, cosa significa, che valore ha lo squilletto sul cellulare, per chi lo fa (e credo sempre si aspetta di riceverlo, almeno in risposta), e in un'ottica più oggettiva?

in chiave leggermente diversa:
i venticinque/ventiseienni rientrano nel target dello squilletto del cellulare?
un venticinquenne/ventiseienne può, per ipotesi, non rispondere a uno o più sms seri di un coetaneo, in cui non ci sono domande vere e proprie ma in cui si tenta di affrontare questioni, ma poi fare uno squilletto anche a dieci ore di distanza? Secondo questa ipotesi, può aspettarsi uno squilletto di risposta? Se in seguito dà segni di preoccupazione, questa è dovuta alle questioni serie, o al mancato squilletto di risposta? E sempre per ipotesi, può fare uno squilletto dopo dieci ore da quando il suo interlocutore cerca via sms di farlo ragionare sulle questioni serie più che sugli squilletti?

Andiamo, lo sappiamo tutti che non è un'ipotesi e di chi si sta parlando.