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lunedì 14 dicembre 2009

[senza titolo]

..e poi ieri, è bastata un'uscita veramente tranquilla (ovvero senza elementi di - diciamo - disturbo) e un po' più di lucidità, per farmi realizzare che forse, la questione dei regali di Natale, perlomeno coi familiari, sarebbe stata un atto come a dover dimostrare chissà cosa, e avrei dovuto giustificare la cosa con una più o meno balla bella e buona per essere più credibile, o quantomeno sembrare meno mitomane.

Ma non di questo voglio parlare, anzi, ne ho già parlato troppo e male, in toni che non rispecchiano il mio stato attuale.
La faccenda è sui regali tra amici.
Preambolo: io e gli amici con cui esco non abbiamo mai avuto l'uso di scambiarci regali per Natale, ma da qualche anno, qualcuno/a ha avuto la bella idea ("bella" è sarcasmo), e da qualche anno la tradizione è stata iniziata, interrotta e ripresa più volte (e sempre senza che il sottoscritto abbia mai avuto molta voce in capitolo, ndr - ecco, si sappia che certe cose le noto).
Prima compaiono le luminarie e più il Natale, quello con la enne maiuscola, con cui bene o male devi fare i conti, anche un pochino, ti prende tra capo e collo. Ora, a dieci giorni dalla vigilia , mi rendo conto che già sarebbe rischioso annunciare alla combriccola che grì non comprerà né riceverà regali, se davvero quest'anno essa ha votato a favore dello scambiarsi pacchetti sotto l'albero (uh, questa suona stucchevolmente USA) come sembra, nonostante non più di due mesi fa tutti sembravano decisi al contrario.
E nonostante la totale mancanza di tempo (e ancor meno voglia) da dedicare a tale shopping, ogni tanto mi sforzo di pensare al regalino per tizio o caia, proprio nell'eventualità che dovessi rimanere incastrato.
Non so come, mi è saltato in mente per amico? "Il bar sotto il mare" di Stefano Benni.
Facile, colorato ed eclettico, non banale o banalizzabile, a più piani, che da una parte si concede al nonsense e dall'altra ad un realismo tanto brusco e inaspettato quanto stimolante (v. La chitarra magica, che adoro): un po' tutto quello che amico? potrebbe scoprire di grì se solo volesse leggerlo.

Sì, ancora una volta va di merda con lui.

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