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mercoledì 28 ottobre 2009

[senza titolo]

tra poco più di due settimane suonano gli Skunk Anansie in Italia.
Conoscendomi, so che per me sarà una di quelle esperienze talmente pregnanti (forse non è proprio la parola giusta) che il giorno seguente, per contrasto, mi sembrerà di avere un vuoto pazzesco dentro e/o intorno.
Devo farmi trovare preparato o staro lì con l'ansia da prestazione.

Specifichiamo.
Gli Skunk Anansie li ho scoperti tardi, e li ho conosciuti per bene ancora dopo, molto dopo.
Credo di aver superato da tempo il fanatismo, e non credo di essere mai stato particolarmente fissato nei loro confronti, un po' proprio perché me ne sono interessato ad un'età relativamente matura (e soprattutto dopo una delusione da fanatismo), poi perché, nonostante diversi pezzi mi prendano, e anche molto, non hanno fatto tutto, non solo loro.

Ma lei, lei mi manda fuori di testa. A prescindere dalla musica, dalla voce, che pure mi piacciono, ha un fascino straordinario in sé: potrebbe quasi essere mia madre per età, ma ne farei una sposa, un'amante, una migliore-amica. Mi accontenterei anche solo di un bel rapporto di conoscenza, come ho con la sua alter-ego bianca della mia cittadina (credo che solo io reputo quest'altra ragazza l'alter-ego bianca di Skin, ma dalla prima volta che l'ho vista, giuro, fisiognomica e preconcetti a parte, ne ho avuto la stesso immaginario, che i fatti hanno confermato).
Ma già un bel rapporto di conoscenza è chiedere troppo.
Anche avendo l'occasione di conoscerla, chessò, nell'aftershow, ci sarebbe sempre un bel lavoro da fare per togliere l'etichetta (non necessariamente maligna, ma facilissima da appioppare a causa delle circostanze e delle probabilità di avere altri e/o ulteriori contatti) di fan.

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