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lunedì 12 ottobre 2009

[senza titolo]

parlare al telefono con una persona.
tra una parola e l'altra, arrivare a discutere di mali pressoché inestirpabili con toni moderati.
venire tacciato di essere un provocatore attaccabrighe, e discutere con toni più pesantucci, ma alla fine neanche troppo.

[Tra i vari discorsi, era saltato fuori pure il mio "Che succederebbe se domani ti dicessi che c'è una che mi piace, una con cui voglio provarci?", cui ha fatto seguito una sua reazione di scandalo e ira - fanculo ai miei scarsi riflessi, avrei dovuto ricordargli di quante volte l'ho sentito dire cose anche del calibro di "Morirei senza te"*, o anche "Ti rendi conto, quella ragazza che ti tampinava (v. marzo - luglio 2007) mi confidava tutto quello che voleva fare con te? Proprio a me, ti rendi conto?"]

Riappacificarsi, e riprendere a chiacchierare come nulla fosse per almeno un'altra mezz'ora.

Due giorni dopo, ci vediamo per un dieci/quindici minuti insieme ad amici comuni (che già erano con lui), e gli unici segni da cui si evince che si è accorto della mia presenza sono frecciatine o monologhi (mal mascherati da soliloqui) depressi, chiaramente riferiti ai discorsi di qualche sera prima, che intanto ha rimescolato e rielaborato.
Glisso dicendogli amichevolmente "Le buschi", un po' perché non è un comportamento del tutto inconsueto, un po' per non dover approfondire la questione di fronte agli altri.

Un paio di giorni in cui per motivi vari non ci siamo visti, gli mando qualche messaggio più o meno cazzaro, di qualcuno ricevo perfino risposta, e infine, finalmente lascia definitivamente capire che, rimuginando rimuginando, ha deliberatamente deciso di tenermi il muso.
Ribadisco, per delle discussioni fin troppo sobrie per i nostri standard e che comunque erano finite in risate.
Ora come ora sono in bilico tra la buona fede e la crudeltà e sto ancora aspettando per sputtanarlo io: o è un fuoco di paglia, o il rospo glielo faccio sputare a forza.

(la seconda la seconda la seconda la seconda la seconda la seconda la seconda la seconda la seconda la seconda)

Una cosa che da una parte è alquanto ridicola, e dall'altra mi fa innervosire terribilmente, è che da qualche tempo, quando è immusonito, evita persino i contatti mediati, del tipo che tra un mio messaggio e una sua risposta passano almeno quattro/cinque ore, e altrettante anche se io gli rispondo subito. Proprio lui che in altri tempi (o anche sempre) vorrebbe che ci sentissimo più spesso, e lo fa presente con una morbosità che sembra proporzionare il suo senso di amicizia a certi gesti formali.

Il pensiero va automaticamente a un nostro amico comune, sotto questo aspetto molto più presente del sottoscritto nei confronti di amico?, e a cui amico?, pur non accorgendosene, concede una sorta di immunità non di poco conto, nonostante poi a parole (e magari nelle proprie convinzioni) lo svaluti di gran lunga se paragonato a me.

O ad una ragazza, che secondo me potrebbe davvero essere l'"amica del cuore" di amico?, se non che la di lei immunità (e sì, anche lei ce l'ha), in questo caso, è dovuta al timore/paura che lui ha di lei e del suo carattere più forte. E a parte questo, io non posso neanche permettermi di far notare ad amico? l'affinità che hanno, perché (ira e scandalo) secondo lui, tra me e lui dovrebbe essere lo stesso, se non meglio.

(Con tono amaro) Quant'è immaturo.
Non tanto per quanto ho detto finora, quanto perché il più del suo offendersi, stavolta, so essere un consiglio che gli sto dando, non proprio piacevole, purtroppo anche facilmente etichettabile e stereotipabile, che in prima istanza è per un suo bene oggettivo che non sa cogliere e/o non vuole cogliere.




*apro un'altra parentesi: è molto sensazionalista di stampo catodico-fictioniano, e non ho [più] speranze di salvarlo.
Sulla stessa linea, non immagini quanti suoi "Ti amo" ho sentito. Davvero. Peccato che la mia concezione di amore è qualcosa più vicino ad un donarsi reciproco invece che un aspettarsi-che-il-partner-si-adatti-ai-miei-standard-e-alle-mie-esigenze.
Mi verrebbe anche da fare paragoni tra i suoi ripetuti "Sei importante per me" e un'unica volta in cui una mia cara amica mi diede dello "speciale".

2 commenti:

grig-io il blogorroico ha detto...

Ha risposto ad due miei messaggi di circa quattro ore fa:

o la mia teoria stavolta è infondata,
ma lui ha dei gravissimi (molto più gravi di quanto pensavo) problemi nell'interpretare e rielaborare quanto ascolta, e comunque non si spiega una cosa che aveva scritto in precedenza, e la lentezza a rispondermi;

o si sta arrampicando sugli specchi coprendosi con una balla colossale ma veramente colossale ma veramente colossale.
Ma veramente colossale.

o tra i suoi sbalzi il malumore gli è passato e sta facendo finta di niente coprendosi con una balla colossale ma veramente colossale ma veramente colossale.
Ma veramente colossale.

Probabilmente risponderò con tono abbastanza innocuo.

Tiziano Angri ha detto...

suggerisco una cura all'incomunicabilità: siringhina d'aria all'altezza della laringe dell'interlocutore

parola di verifica: fortale