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martedì 30 giugno 2009

come se ne esce?

il ciclo è che, quando lavoro, non riesco a trovare la concentrazione necessaria, e quando non lavoro, il pensiero di quanto ancora devo fare (e i "devo" molto prima dei "vorrei") non mi lascia godere quel tempo.

venerdì 26 giugno 2009

sapevo che sarebbe successo

è morto Michel Jackson, Ansa.it ha dato la notizia meno di dieci minuti fa e oltreoceano hanno già aggiornato la pagina di Wikipedia.

giovedì 25 giugno 2009

[senza titolo]

Nota: non necessariamente questo post deve essere visto in relazione al precedente, anzi, questo lo pensavo da settimane mentre l'altro è fresco fresco.

A un dato punto il fatto non è più che l'Italia vota Berlusconi; a un dato punto, se lo merita.

[lo stesso giorno]

[senza titolo]

ancora un'altra persona che casualmente scopro ammirare Benito Mussolini, così, con quel trasporto e altrettanta infondatezza per cui un'adolescente dice di "amare" una boyband o un cantante, o un ragazzino tifa una squadra di calcio.
Sarebbe male già senza sapere che questa persona ha la mia stessa età e una parentela piuttosto stretta con me.

[lo stesso giorno]

A vederla da sola, questa scena fa un effetto discreto, ma nel proprio contesto, ha fin troppo ragione Dave a parlare di strizza

Dico questo Dave qui

comunque, forse la stessa sequenza senza colonna sonora (tranne il finale), e/o un'impatto meno Anni Cinquanta/Sessanta alle inquadrature in cui si vede Maddy da sola, l'avrebbero migliorata ancora di più.
Mi piacerebbe parlare un po' di Twin Peaks, e ciò vuol dire che, come è successo in molte altre occasioni analoghe, andrà a finire che non lo farò mai. E comunque non credo sia giusto parlarne molto ora: troppo a caldo, è la prima volta che vedo questa serie, vorrei finire di vederla, conosco già la storia per sommi capi, proprio ieri mi sono imbattuto per caso in un trafiletto che malvolentieri mi ha fomentato alcuni preconcetti sulla seconda stagione, preconcetti che vorrei smantellare. Credo dovrò rivederla come minimo un'altra volta per iniziare ad avere le idee leggermente più chiare, ma qualcosa mi sento di dire anche ora.
A Twin Peaks ci sono due tipi di persone: quelli che al primo impatto sembrano avere qualche seppur minimo handicap, un qualche tipo di ritardo mentale, e quelli che, se non l'hanno già fatto, commetteranno qualcosa di immorale. Dopodiché, si mettono a fare casino anche quegli altri.
Ci sono più corna a Twin Peaks che in un cesto di lumache.
(chiusa la parentesi burlona)
Molto onirico, dove per onirico non si intende solo il sovente ricorrere dell'elemento sogno o visione (peraltro, ben strutturati - anche se forse il mio preferito resta il sogno verso l'inizio di "8 ½" di Fellini)
Il tema portante della colonna sonora è opprimente. Insostenibile. Non è propriamente malinconica, ma mette il magone, figurarsi quando te lo sparano su una curva di strada di montagna con un po' di foschia e il tutto ingiallito.
La grafica dei titoli tocca un inedito record di effetto acido e fa rivalutare Kubrick.
Le cascate di notte le eviterei più del bosco.
Più vado avanti, più mi sembra di percepire incongruenze, immagino volontarie, un po' nello stile di Shining di Kubrick. Come per esempio, uno strano ordine nella sequenza dei giorni, o nell'alternanza di giorno e notte, oppure la ragazza di buona famiglia e fidanzata di cui prima salta fuori l'amante, e ci può anche stare, e poi si viene a sapere che era stufa anche dell'amante e la dava a destra e manca (scusa i termini un po' spiccioli). E se queste incongruenze, se poi sono vere, fossero una chiave di lettura dell'opera su un altro piano, se fosse, chessò, una presa in giro dello spettatore medio. Ricordiamo che si parla di un regista cinematografico prestato alla televisione; se oltre la storia in sé, che mi pare buona, oltre la tecnica, che non è da meno, egli avesse voluto compiere un'azione in più, oltre lo schermo: intrattenere lo spettatore che segue la trama (ricca di tradimenti di amori e di affari, meglio se torbidi, come una soap opera) credendo automaticamente che questa si dipani, e proprio attraverso l'infittirsi della stessa, farlo credere ad una serie di contraddizioni dei presupposti iniziali.
mah.

domenica 21 giugno 2009

[senza titolo]

proprio mentre stilavo il precedente post, appena scritto di amico?, squilla il cellulare.
Stranamente il telefono non è in modalità silenziosa, e due secondi di squillo sono più che sufficienti per accorgermi che non è la melodia che ho impostata come default. Ergo, potrebbe trattarsi di un numero non in rubrica, o di un cosiddetto "numero privato".
Appunto.

Qualcuno mi trattenga dall'abbassarmi a fargli altrettanto.

[lo stesso giorno]

news

con me stesso e dintorni pare vada un poco meglio, tendenzialmente c'è una leggera serenità in più nell'aria, nonostante scazzi in agguato ad ogni angolo ed incombenze che si moltiplicano senza che nessuna e dico nessuna si sottragga e nonostante il mio disimpegno resti costante;
dalla tarda serata di ieri sera sto ricevendo squilli anonimi al cellulare (tre ieri dalle 23 alle 3 - wow, con questo ripetersi di cifre sembra quasi esserci qualcosa di maniacale dietro - e uno verso le 19 di oggi), sarò clemente e lascerò un margine del 10 % di probabilità che non sia amico? a farmeli; ma come si sta riducendo?
alle spalle, due belle serate finite alle cinque e con parecchio alcool in corpo; ma l'orario e l'alcool alla fine non erano neanche così strettamente necessari;
da diversi giorni eMule non si connette più alla rete Kad, non trovo abbastanza curiosità smanettona per risolvere la cosa secondo quanto dice Google o per affidarmi ai torrent, che ancora conosco troppo poco, fatto sta che dovrò attendere ancora diversi giorni per sapere chi ha sparato all'agente Cooper. E non è bene.

venerdì 19 giugno 2009

Ma quale mente malata...?

titolo alternativo:
tecnicamente non è proprio la stessa cosa, ma si è andato oltre Antonacci che rifà "Tra te e il mare" su "Start me up". E ce ne voleva, per fare di peggio. Anche se comunque in quest'altro caso non sembra che la linea vocale sia completamente stonata con la melodia. E grazie al cavolo, è tutto reppato (con la E, perché non si può chiamare rap, quello).

Post-metto che, se non si era capito bene, "You shook me all night long" mi piace molto mentre non mi piacciono i Black Eyed Peas, e non li sopporto neanche.

[lo stesso giorno]

la parolina magica è: stress

(parola comunque fin troppo inflazionata e buttata là con un titolo fin troppo scherzoso che va' a sapere come lo sono andato a pescare)

qua non scrivo più come dovrei o vorrei
fuori dell'ufficio combino poco/niente di quanto dovrei o vorrei
sempre 'sta pesantezza d'umore appena sono da solo, o peggio, a casa
sentirmi pure frenato e non riuscire più ad urlare in macchina da solo

domenica 14 giugno 2009

Everybody hurts sometimes.

EDIT: Ma anche everything, volendo.

lunedì 8 giugno 2009

[senza titolo]

alienato
svogliato
disorganizzato
spostato

fregato

[lo stesso giorno]

vapeggio.

ealrisvegliosaràppeggio.

domenica 7 giugno 2009

[senza titolo]

E tra le varie perdite di tempo, capita anche di farsi (finalmente) una cultura sui Demotivators (e sui Motivators), delle cui innumerevoli parodie caserecce cominciavo ad averne abbastanza, proprio
perché non ne conoscevo il riferimento primario intrinseco, e capita anche di imbattersi in siterelli tipicamente americani zeppi di paparazzate, lolcatz, buffonate varie per chi ama la risata da due soldi, e qualche curiosità.
E qualche genialata.
(naturalmente, dissento sul terrible).

giovedì 4 giugno 2009

where is my mind?

resta un uomo piccolo, che si è sobbarcato un incarico (forse non troppo) grande, sta sforando di tre/quattro settimane la consegna a suon di svogliatezza e qualunque tipo di perdita di tempo, si è sempre fatto negare al cellulare, ha sparato balle ai non interessati che chiedevano (anche morbosamente, o in un modo che egli percepiva tale) come andasse sto lavoro, e si prepara a spararne anche di più grosse con il/i diretto/i referente/i, quando molto presto dovrà assolutamente dare conto del proprio operato.
E' un verme e quasi sarebbe meglio per lui non realizzarlo appieno.