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Facebook non è malaccio. Di suo.
Più pulito, più pratico, più funzionale di molti altri.
Può dare dipendenza a livelli mostruosi.
E tanto, gira gira, è un altro modo per nascondersi.
(in ordine assolutamente casuale) |
prologo: se ti dedico questa, vuol dire che già anche solo alcune parole, uno sguardo o semplicemente tu hanno fatto sì che io decidessi di poterti dare tutto per noi. Ma ti prego:
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una giornata di brutta vita, che è anche un giorno brutto per morire;
uno step oltre l'ying yang: bianco e nero esistono entrambi, ma possono coesistere solo nell'uomo, e si pareggiano solo raramente e/o per breve tempo; |
il pronunciare il nome di un'azienda anteponendoci l'articolo determinativo (se poi è "la", non rispondo di me); |
la veracità di Anna Magnani, la tenerezza che non può non suscitare Giulietta Masina, il fascino sofisticato di Monica Vitti con l'acconciatura complessa, l'amore di Anouk Aimée (specie quando è popolana di Vermeer e donna moderna in 8½); |
grig-io. il blogorroico? Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001. E se rifanno qualche ddl a proposito emigro. |
un commento:
ma no, dai, perché nascondersi. sapessi quanta gente che per vari motivi avevo perso di vista ho potuto riabbracciare tramite fb.
tanto poi se ci si vuol nascondere, lo si può fare pure incontrando la gente faccia a faccia, non serve un monitor :)
sun
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