___email, Skype e Live Messenger: grig-io [at] libero.it; NOTA: SE MI AGGIUNGI COME CONTATTO SKYPE, AVVERTIMI: non avendo nessun contatto, mi connetto molto di rado ;)

martedì 29 aprile 2008

[senza titolo]

direi che non è bello svegliarsi che già si pensa a quando si potrà tornare a letto, e non tanto per il sonno.
eppure accade.

domenica 27 aprile 2008

un deserto retrattile, un laconico rodeo.
e tu cadi.

berlina di piccola cilindrata in superstrada, interno notte.

felpa con cappuccio che magari sembri davvero diciassettenne come quando era uscito quel disco, cantare sopra o sotto l'autoradio "Dentro i miei vuoti" e sperare in Un amore.

per poi ore dopo ritrovarsi a chiudere la serata (comunque molto piacevole) un poco alticcio e un tantinello assonnato, passando davanti ad uno specchio e ritrovarsi stranito e straniato al dover ammettere che quel tizio non bello ma che sembra avere un suo certo fascino deve per forza di cose essere se stesso.

venerdì 25 aprile 2008

[senza titolo]

strappi di vite più o meno giustapposte da lungo tempo, ma veramente di rado vicine, che per caso si ritrovano ad aprirsi, raccontarsi i propri lembi, quelli penzolanti e doloranti, e quelli definitivamente andati e il buco rimasto, e riescono spalla a spalla a rimettersi un po' sui piedi vicendevolmente, o anche solo consolarsi un poco; poi ciao buonanotte e arrivederci a un giorno banale o anche mille; ma prima, Grazie.

giovedì 24 aprile 2008

tre immagini, la buona, la bella e la cattiva

Ricchi premi e COTIGLION a chi ci azzecca.

le ho trovate per caso, il nuovo sito sinceramente non mi fa impazzire, cioè, carino, molto sixties o giù di lì, ma temo sia una ridondanza, dal momento che già musicalmente sembrano aver preso una certa piega retró

mercoledì 23 aprile 2008

[senza titolo]

mi sa tanto che da qualche mese in qua ho nel cervello - nel sensore dello stress - o direttamente nei nervi, una bomba ad orologeria innescata a tempo random, che ogni tanto dà pure qualche avvisaglia.

sabato 19 aprile 2008

[senza titolo]

poi magari si riesce ad aggrapparsi a qualcosa e sorridere un po',
poi magari si torna punto e a capo,
o magari direttamente con gli occhi gonfi e il groppone in gola a volere urlare o anche piangere senza manco avere un cazzo di motivo effettivo.

[lo stesso giorno]

[senza titolo]

mi sento oppresso.
da non si sa che.
o da fin troppe cose.
tutto, o quasi, in questo momento mi disturba.
ho molti "devo" in cantiere.
e ancor più "vorrei".
e non un briciolo di voglia di fare anche la benché minima cosa.
fosse possibile, mi spegnerei* pacatamente su questa sedia a questo computer restando col busto eretto, senza neanche fare lo sforzo di cadere, tantomeno quello di raggiungere il letto.


*leggi "mi metterei in standby"

martedì 15 aprile 2008

[senza titolo]

Lo dicevo che l'Italia era un Paese perlopiù stupido.

sabato 12 aprile 2008

[senza titolo]

e visto che sono nel discorso, un po' di tempo fa chiudevo questo post con

L'italiano che è di Forza Italia ed onesto, non può essere intelligente.
Colui che è intelligente e di Forza Italia, non può essere onesto.
E quello che è intelligente e onesto non può essere di Forza Italia.

Che l'Italia non è piena di gente onesta, è cosa nota; io, più vado avanti, più mi sembra anche piena di gente stupida.
Ma, per la tabellina di poco sopra, spero di non ricevere conferma.

[lo stesso giorno]

MA SIAMO PAZZIIIIII?????

la canzone purtroppo già la conoscevo, il video l'ho scoperto ora con sommo orrore e raccapriccio.
E con l'occasione, ho riascoltato la "canzone" (inno non lo chiamerò mai) e non mi ricordavo che facesse così schifo.
A parte il testo, dico, già solo la "canzone" (inno non lo chiamerò mai) sembra il più pecoroso coro di chiesa in una registrazione di tipo vent'anni fa con un produttore mentalmente vent'anni addietro.
Ma che il video dovesse necessariamente avere la stessa attitudine, questo proprio no.
Dimmi tu se non c'è una certa analogia di fondo con la seconda parte del video del Gioca Jouer (e anche qui i conati di vomito si sprecano, ma almeno c'è la scusante del tempo - 1985, VENTITRÉ ANNI FA).
Per poi prendere in analisi alcune scene specifiche.
Tipo, le tre riprese dall'elicottero in apertura (avulse da tutto il resto) sono state rubate da Festivalbar.
Il giovane col maglione bordeaux che scende le scale sotto al Colosseo Quadrato dell'EUR non può non essere Alfonso Signorini.
Con quanto trasporto e pathos canta la giovane protagonista dell'inquadratura che inizia al minuto 2.32
Nell'inquadratura che inizia al minuto 2.42, circonvenzione di incapace per aver utilizzati un infante e un pupazzo di Topolino senza il loro consenso.
Chi non si augura una caduta in coro di tutti i corridori sul tapirulàn (e anche se nella caduta non centrano il quadro dei comandi con la faccia, va bene lo stesso)
E chi non si augura il gran finale della caduta del Colosseo Quadrato sopra i giovani dell'EUR, uno su tutti Alfonso Signorini proprio mentre saltella?

sia ben chiaro che il post non vuole parlare di politica ma solo di bruttezza trash del video.
Se avessi voluto parlare di politica, avrei detto tipo che:
- i gelatai sono una coppia omosessuale con tanto di PaCS, nonostante però alcune inquadrature dei giovani all'EUR sembrano prese pari pari da un qualche incontro dei giovani con il Papa
- nessuno dei lavoratori rappresentati (a parte gli impiegati, forse) può realmente fare quel lavoro e cantare certa roba
- il ragazzo che si vede nella scena che inizia al minuto 1.45 non è in grado di sapere cosa significhino le parole "lavoratore precario". Paradossalmente.
- ogni persona che ha recitato (o contribuito in altre forme, tipo regia montaggio tecnici truccatori eccetera) a quella roba dovrebbe essere pagata fior di quattrini vista la vergognosa forma trash del risultato. e sicuro invece che gran parte è costituita da volontari che anzi, andranno tronfi di avervi partecipato.

TRA L'ALTRO: MENO MALE SI SCRIVE COME DUE PAROLE STACCATE
ed eventuali licenze poetiche sono ammissibili giusto in contesti non ufficiali (v. tapirulàn)

venerdì 11 aprile 2008

ieri due o anche il post taggato amico? numero cento, che come tale doveva essere speciale (massì, assecondiamole, queste logiche da supermercato..)

alla fine ho prop imposto il mese di cosiddetta pausa di riflessione.
causa
parole su per giù abominevoli (considerando il contesto) ricevute in chat, dal mio interlocutore digitate consapevolmente in mia assenza,
e il goffo principio di abiura che, proprio in quanto abiura, contraddice la mezza giustificazione formulata già essa con un leggero ritardo dalla mia reazione al messaggio.

La cronologia dei messaggi scambiati con lui è nel cestino, e non ho intenzione di ritirarla fuori.
Ma neanche di vuotare il cestino, per ora; anche se qualunque altro utente di questo computer può benissimo farlo senza che la cosa mi pesi troppo.

E invece, ben più che intenzione è sbloccare il suo contatto chat non prima di trenta giorni: quello è realtà. La decisione della pausa era presa, e questo provvedimento diciamo pratico/formale, anche se non l'ho preso con grande gioia, era necessario, visti i ripetuti "non puoi farmi questo" digitati tra il goffo principio di abiura e la mezza giustificazione; ripetuti "non puoi farmi questo" i quali, tralasciando la teatralità, sono stati indice di sua opposizione alla già presa decisione della pausa, e causa progressiva di mio spazientimento oltre la rabbia.

a priori sembrerebbe un po' stupido, un po' quasi Moccesco, che tutto sto popò di roba sia avvenuto sempre in maniera mediata (chat - telefono - chat) (cazzo, almeno nei film di Gabriele Muccino le coppie scoppianti si urlano in faccia), ma a passarci in mezzo, la cosa non è mica tanto leggera o bambocciante.
e soprattutto, nessun glitter o canzone emo ne potrà avere la soluzione o la cura o anche un misero placebo.

[lo stesso giorno]

ieri uno o anche fun o anche sonno

cammino per corso g.
ad un certo punto, ad un venti trenta metri da me, un uomo, sicuramente slavo, pelato, un po' robustello sulla buona via per il grassoccio, t-shirt bianca a maniche corte (bel coraggio, alle otto di sera, anche se non è freddo) sotto un qualche gilet sportivo scuro.
ma che fa? sta puntando una pistola? alla macchina lì davanti?
ma perché non ha sparato? la macchina è passata
boh forse fa tipo per provare (alla faccia, però..)
ma io che continuo a camminare dalla sua stessa parte del marciapiede..?
ma va là che è una videocamera digitale scrausa supercompatta da due soldi
ma va là che è un cellulare umts mms e cazzi vari
ma va là che è una videocamera digitale scrausa supercompatta da due soldi, è troppo grossa per essere un cellulare
no è una pisto--cazzo ma che me la sta puntando contro?!!?
a'deficiente, è un cartonato di Die Hard

sabato 5 aprile 2008

[...]

- (oramai spazientito) per dirla con un luogo comune, al cuor non si comanda: come tu non puoi comandare il tuo, io non posso comandare il mio, non posso darti anima e corpo se non me lo sento.
- (scontento ma senza voglia di dialogare) non è questo
- (oramai ancor più spazientito) allora visto che non capisco un cazzo, cos'è?!?

silenzio.
e silenzio.
e, giuro, il timore che guidando ci buttasse con la sua auto nella scarpata a fianco del cavalcavia dell'autostrada.
e silenzio.
e cisentiamo, mhbuonanotte, buonanotte.
e battere di denti.
e silenzio.
e silenzio a venire.

giovedì 3 aprile 2008

chi conosce Eurobarre?

il suo nome e il presunto funzionamento girano su internet un po' come le catene mail delle proposte di Beppe Grillo e le gif glitterate, e allo stesso modo me ne voglio tenere alla larga, incurante se sia o meno una fregatura realmente.
E sarà per questo che proprio pochi minuti fa ho cancellato un commento che riportava tutta la trafila?
o sarà perché il commento era anonimo?
o sarà perché c'era un "per" scritto con una X?
o sarà perché ha il commento era quantificabile su per giù come un mezzo A4 stampato e il commentatore ha avuto il coraggio di dire "Non mi va di fare il solito copincolla e te lo voglio spiegare io come funziona"?
o magari anche tutto insieme?

mercoledì 2 aprile 2008

[senza titolo]

non lo dico tanto per dire, non lo dico per luogo comune o per estremizzare, la città universitaria, in cui sono ricapitato dopo un po' di tempo, ha sempre il suo che.
ha sempre il suo substrato che mi affascina e che manca quasi del tutto alla mia cittadella, che non vuole sapere sa cos'è cultura, che non vuole sapere cos'è arte, che non vuole sapere cosa può offrire ai giovani oltre ai locali, fighetti (soprattutto) o meno che siano, che di città ha solo la scorza di edifici e traffico.
Ed è naturale che un passaggio praticamente occasionale nella città universitaria lascia quell'amaro che più che altro si dovrebbe dire acido pe quanto corrode, quella paura di rammollirsi, perdendo di vista tanta bellezza, e perdere, in ultima istanza, anche la tensione verso di essa, la fame.
Il quadro si chiude con il contorno (che contorno non è) del rivedere i più cari amici di studi (specializzandi), anch'essi dopo qualche tempo, e d'un tratto venir travolti dal venir meno di un senso di appartenenza, molto a causa di esperienze avulse, ma temo un po' anche per questa mia capacità di adattamento che a volte riesce quasi a tradursi in un fare tabula rasa di certi rapporti allentati dal tempo o dalle distanze.
E scatta la malinconia, che, se in valore assoluto è qualcosa minore del dolore, in realtà però è molto più persistente e a conti fatti grava di più. Un po' come l'esempio già fatto altre volte dell'acquazzone estivo a confronto con le giornate piovose autunnali.

martedì 1 aprile 2008

[senza titolo]

(leggi il post precedente, ne ho scritto uno separato per non rovinarlo, dacché può essere opera a sé stante)

che poi una persona abbastanza malata potrebbe scorgere nell'atto della signora una certa logica perversa ed ostinata per la quale suo marito a quel punto doveva necessariamente morire per eutanasia pur di dimostrare chissà cosa ed accaparrarsi la ragione

[lo stesso giorno]

wow 2

dicono che la moglie di paceallanimasua Piergiorgio Welby non lo avrebbe voluto portare in Svizzera per l'eutanasia perché sarebbe morto durante il viaggio.

[lo stesso giorno]

wow 1

dicono che nei paesi anglosassoni, gli scherzi per il primo aprile possono essere fatti solo entro mezzogiorno.
come minimo il boccalone sono io, per aver creduto ad una cosa del genere.