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venerdì 17 ottobre 2008

sentirsi raccontare una puntata di Voyager lo epura di quell'aura hollywoodiana e pugnettosa e lo rende interessante

mi ci vorranno quei dai-quattro-ai-dieci giorni per metabolizzare il tutto razionalmente e togliere l'alone di panico, o forse per darlo per assunto e banalizzarlo?, ma credo che il mondo finirà il 20 dicembre 2012, e inizierà a finire sette mesi prima.
Ed eventualmente allora sarà avverata quella sensazione che non toccherò i trent'anni, sarà avverata quella sensazione che non avrò una famiglia, anche se a livello ideologico la cosa mi piaceva molto (ma comunque l'idea-ideologia non si è ancora messa d'accordo con gli ormoni),

ma ora d'un tratto il tempo mi pare così poco, per fare ciò che davvero vorrei e come davvero vorrei. 
ma è necessario dover dimostrare qualcosa alla fine del mondo? se questo qualcosa fosse po importante sul serio, dopo non basterà anche solo avere avuto l'idea?

che poi, tra l'altro, andarmene causa fine del mondo è una cosa che non avevo mai considerato fino in fondo; cioè, non avevo considerato che non avrò effettivamente una mia uscita di scena: eventualità che rientra molto nello spirito grig-io per questo suo antieroismo forse anche un po' radicale, eventualità che cozza anche molto con il mio ego.

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