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lunedì 3 marzo 2008

edit del precedente post,

diventato "da revisionare" dopo un'altra serata a parlare (stavolta in chiamata voip) e altre sbraitate varie e altri singhiozzi suoi e qualche altra ora mia a rigirarmi nel letto invece di prender sonno.
effettivamente, quell'esempio del "sono contento se non raggiungi quel risultato" sembra essersi rivelato una mia esagerazione di interpretazione: certo che non può davvero remarmi così contro dopo tanto tempo che ci conosciamo e frequentiamo, ma non adoro sta situazione che sembra che io debba capire il suo affetto autentico per esclusione, dicendo a me stesso: suvvia, non può odiarmi a tal punto. Non che io voglia essere viziato e straviziato, non che mi si debba necessariamente dimostrare chissà che da mattina a sera; solo, ogni tanto, riuscire a vederlo direttamente dell'affetto gratuito, perché le suddette supposizioni (anche se ultimamente ne faccio molto poche), proprio in quanto supposizioni non è detto che siano vere.
due, non è del tutto esatto che il suo è un affetto che vuole solo avere e non dare; mi rendo conto che il rapporto che abbiamo ha una meccanica speculare, ma linguaggi diversi: entrambi diamo e (purtroppo?) chiediamo, ma io agisco (o perlomeno ci provo) in termini di amicizia, lui in termini di amore e/o sesso.
Che poi il suo dare in proposito sia principalmente moine e gesti di cui io comunque non avrei molto bisogno in un rapporto amoroso (anzi, quanto fa lui per me sarebbe già quel troppo che stroppia), questo pure è vero, ma è un discorso per ora marginale.
tirando le somme, l'aggiustare il tiro del quadro precedente sembra in fin dei conti ridimensionare la gravità dei fatti, e fin qui è vero. Ma noto che ho quasi omesso una cosa che più va avanti più sembra gravarmi (e non credo che sia a torto): noto da parte sua una grave sfiducia nei miei confronti, che va dal non credermi se gli dico che io non voglio sesso e/o amore da lui (nonostante, ripeto, vabbè la timidezza, la vergogna e tutto il resto, ma con due anni e rotti sai quante sonore trombate ci scappavano - per dire giusto la cosa più spicciola e nella maniera più spicciola) al non credermi riguardo miriadi di fatterelli o vere e proprie opinioni, se contraddico il suo pregiudizio su di me.
E nonostante questo voglia essere un edit del precedente post, con estrema amarezza (oltre la ferita personale che rimarginerà, anzi, vedrò di farmela rimarginare), mi tocca concludere in maniera simile: ma che amore è quello cui va tanto anelando?

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