___email, Skype e Live Messenger: grig-io [at] libero.it; NOTA: SE MI AGGIUNGI COME CONTATTO SKYPE, AVVERTIMI: non avendo nessun contatto, mi connetto molto di rado ;)

venerdì 28 marzo 2008

elezioni politiche 2008

vorrei un po' di chiarezza sulla questione voto nullo/scheda bianca/astensione.
Del tipo:
L'astensione, effettivamente ha dei riscontri negativi, specie se prolungata?
La scheda lasciata in bianco, effettivamente, viene conteggiata come voto alla maggioranza?
La scheda nulla (ad esempio scarabocchiata), effettivamente, viene conteggiata come voto alla maggioranza?
Ecco, chi ha risposte certe al 1000% su queste tre questioni, o almeno su una, mi faccia sapere, ché se alla fine dovessi decidere di non votare (e lo spauracchio purtroppo si riavvicina, specie se su voisietequi il pallino più distante da me è quello che vorrei votare - e andiamo bene), voglio farlo nel migliore dei modi.

martedì 25 marzo 2008

amico? mio vs. casa mia

focalizziamoci su questo aspetto di amico? finora poco approfondito, ché di altri, sebbene ci sia di che parlare, alla fin fine sarebbe solo pioggia sul bagnato.
[Intanto, per la cronaca, non gli più ho detto "pausa riflessiva di un mese": mi sa che la situazione mi è sembrata meno irrecuperabile, e spero di non essermi sbagliato troppo.]
Ultimamente, in almeno un paio occasioni, amico? ha dimostrato un certo relativo ma almeno inedito savoir-faire, ma diciamo che ieri sera proprio non c'è riuscito.
O meglio, c'ha messo una pezza mostruosa.
grì: "volendo si potrebbe passare passare a prendere qualche pezzo di pizza e passare la serata da me, vedere un film" [me ne andava davvero un bel classico italiano tra Neorealismo e miracolo economico]
amico? aveva sparato il suo bel "NO" circa mezz'ora prima che io finissi la mia frase.
Per poi, molto poi, proporre il programma alternativo che naturalmente non prevedesse casa mia e che naturalmente è andato in porto.
E che non mi è nemmeno dispiaciuto, in fin dei conti, però..

domenica 23 marzo 2008

amico?

ed è ovvio che se mi viene ad accusare che voglio troncare (la nostra amicizia, per me; qualsiasi cosa sia e in qualunque modo la voglia chiamare, per lui), cosa che ha appena detto e che non è affatto vera, sto discorso sarà tragicamente frainteso.

Nota cronachistica fine non a questo specifico contesto, ma che la dice molto, molto lunga: stiamo chattando e mi salta fuori con un "ho bisogno di vederti".

dico, bisogno.







E tra l'altro mi si sta sfaldando la determinazione di dirglielo, "prendiamoci sta 'pausa di riflessione'.".

[lo stesso giorno]

sto facendo un piccolo repulisti del blog

della struttura, più che altro.
E sono saltati fuori una dozzina di commentatori, più un paio di blog che leggo e quasi lurko, da aggiungere al blogroll da mesi e mesi.
Per un totale di sedici nuovi URL.
Il prossimo passo sarà anche aggiornare in maniera analoga la cartella "grilink"dei preferiti, che è ancora più vecchia in quanto ad updates.
E il passo ulteriore sarà avere il tempo per poter aprire quella cartella almeno una volta al dì.

nota: c'è anche un certo utente blogger che a suo tempo commentò con nome FROG, ma non riesco a rintracciare il suo blog in quanto il profilo Blogger è privato, e l'unica keyword che ho disposizione per cercarlo è abbastanza generica, diciamo..

[lo stesso giorno]

per chi ci crede

stanotte si ricorda la resurrezione da morte di Gesù il Cristo.
e io ci credo.
ma stanotte sono anche morto un po'.
e domani un'altra persona morirà un po', e crederà di morire più di chiunque altro, forse non capendo l'intento benevolo del proprio interlocutore.

un sms che si può sintetizzare in
"grazie degli auguri, buona Pasqua anche a te, ma tanto le cose non cambiano".
sms a cui domani risponderò di persona qualcosa come "Le cose debbono cambiare, diamoci un mese di assoluto silenzio reciproco per chiarirci un po' le idee (per cambiare le cose, ndr). E sia ben chiaro che tra un mese ripasso, non faccio nessuna fuga".




Riporto in coda, riallacciandomi a quell'"e io ci credo" di poc'anzi, un'email letta or ora, che mi è piaciuta davvero, anche se purtroppo, il mio rapporto con chi l'ha spedita, proprio un anno fa, di questi tempi, si è incrinato terribilmente, al punto che ancora oggi non riesco a trovare forza a sufficienza per volerlo riparare.

"Pasqua, festa dei macigni rotolati

Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E' la festa del terremoto.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro.
E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione del peccato.
Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.

(tratto da "Pietre di Scarto" di Don Tonino Bello)"

giovedì 20 marzo 2008

abbastanza patetico

come, disegnando un'e-card che volevo mandare, a nome del mio alter ego, per gli auguri delle feste pasquali, rendermi conto che con quale spirito lo faccio, se sono appena reduce da una tre giorni di passione, passione e morte con chi vorrei volere come migliore amico?

[lo stesso giorno]

uno dei tanti pensieri legati ad amico?

uno dei tanti pensieri legati ad amico?, e che mi è tornato in mente poco fa durante l'ennesimo non-dialogo che abbiamo avuto, è che diverse volte me lo sono immaginato, d'un tratto, scattare e gettarmi contro, con fare abbastanza epico, le parole di Teorema di Marco Ferradini.
(non voglio commenti riguardo la trashcomicità della cosa)
la canzone più malintesa di tutta la storia della musica pop italiana.
Perché alla seconda strofa che viene riassunta dal "chi meno ama è più forte si sa", che oramai tutti scemamente prendono come oro colato, segue immediatamente il "No, caro amico, non sono d'accordo, parli da uomo ferito".
Ecco.

martedì 18 marzo 2008

post a rate parte seconda aka rimetti a noi i nostri debiti COME noi li rimettiamo ai nostri debitori

dicevo,
l'impressione che resta dopo è che si riesca a limare solo gli spigoli, e non si riesca ad appianare cose che veramente contano.
in pratica, toni ammorbiditi, ma io, ai suoi occhi, ho sempre torto marcio, e lui, ai miei occhi, non ha proprio tutta la ragione.
e una certa concezione molto umana di giustizia spererebbe in un bel mettere i fatti miei e suoi sui piatti della bilancia, con un ago esterno e insindacabile. concezione che per sua natura sa di ultraterreno.

come se la stessa bilancia fosse lecita, e se io ne uscissi sempre pulito
come se fosse giusto voler parlare di meritocrazia a Dio

[lo stesso giorno]

[senza titolo]

un altro fine serata a parlare con amico?.
Soliti scontri aspri aspri aspri e via via il solito calmarsi entrambi.
anche se l'impressione che resta dopo è che si riesca a limare solo gli spigoli, e non si riesca ad appianare cose che veramente contano.
ma

(continuo domani, sto crepando di sonno e non riuscirei a scrivere come vorrei, debbo ancora formulare bene il concetto)

lunedì 17 marzo 2008

post serio/preoccupato/dubbioso/pensieroso/etcetera/etcetera/etcetera

sabato poi amico? con molta nonchalance è riuscito a fare i comodi suoi ed addirittura farmi rabbonire un po', che stavo sull'orlo della crisi isterica.
Se non che ieri sera mi ha di nuovo fatto girare i coglioni.
Oggi, Messenger, il (putroppo) solito sbraitare digitato (che vorrei quasi copincollare per chiedere conferma o smentita di alcune mie impressioni - tipo, che a qualunque osservazione su di lui non etichettabile come positiva si offenderebbe e dovrebbe necessariamente replicare dicendomi "stronzo", che dovrebbe sempre giustificarsi e/o attaccarmi pur di non avere un briciolo di torto, che le sue convinzioni secolari non riuscirebbe a rimuovergliele nessuno e potrebbe trascinarsele fino alla tomba, che mi accuserebbe di cose secondo me false o addirittura di cose che fa lui, che - per dirla con parole molto altisonanti - fa agli altri cose che non vorrebbe fossero fatte a lui, etcetera, etcetera, etcetera) e ad un certo punto, per caso, mi sono trovato ad accorgermi che in date occasioni misura il suo affetto sul numero delle volte che ha pianto (e volendo potrei dilungarmi ma non è il caso. Dico solo che mi ha un pilino straniato).

[lo stesso giorno]

post serio/impegnato

un altro commento anonimo (e firmatevi no? basta solo un nickname, non è necessario né un indirizzo email né un indirizzo di blog/sito, e anche fossi morbosamente curioso - non lo sono - non avrei la possibilità di visualizzare il tuo IP address) mi informa della situazione Corporaciòn Dermoestetica - la chiusura di tutti i centri sembra calpestare molti diritti del lavoratore, ed effettivamente la cosa è spiacevole.
Ma ribadisco che l'unica volta che ne ho parlato di mia iniziativa era per sghignazzare sulla testimonial che diceva "Io vado da Corporaciòn Dermoestetica".

sabato 15 marzo 2008

[senza titolo]

leggi le tag, poco sopra.
dico solo, veda di inventarsi qualche balla credibile fin quando c'è qualche speranza che io riesca a rispondere delle mie azioni

molto poco, a dire il vero

venerdì 14 marzo 2008

aggiornamenti sulla questione amico?

che da un po' non ne parlavo.

come va?
va che lunedì sera mi viene a cercare in chat, io non ci sono e solo per questo si deprime. Tutto da solo.
Martedì non si fa trovare chattabile lui, e lo becco solo mercoledì, che ha un tono strascicatissimo con la ciliegina del più classico "Cos'hai?" "Niente.".
Ma la cosa diventa lampante il terzo giorno.
Terzo giorno di paranoia nata da nessuna causa scatenante.

Ok che non può stare sereno se non ottiene una cosa che vuole (il mio amore guarnito di attenzioni fisiche e/o sessuali, nella migliore delle ipotesi), ma, cazzo, sti sbalzi d'umore così repentini dal bianco al nero non li capisco (chissà perché... ). Specie se abbinati al suo congenito volerli mostrare come fossero qualcosa da dimostrare. Specie se si abbina il tutto al fatto che non si fida di me per un cazzo (ma non per cattiveria, per una troppa autostima o egocentrismo o proprie convinzioni inconsci) e non mi lascia modo di aiutarlo.
Però intanto l'impressione è che si sia mezzo scaricato la patata bollente su di me.
Che se anche per assurdo dovessi dirgli di sì (cosa che non farò per una serie di motivi che ora non torno a ripetere), storia sa che non si vivrebbe per sempre felici e contenti. Ma per cinque minuti circa, dopodiché, anche se magari si è calmato da quel punto di vista, salterebbero fuori miriadi di cazzi e controcazzi riguardo altri problemi.

giovedì 13 marzo 2008

plagio morale # 4

1 e 2
3
(ma il 3 è ironico)

Il quarto è sta roba qua (vista grazie a JuliusDesign.net), che mi si può anche non credere ma giuro che ce l'avevo in testa qualcosa tipo tre anni fa minimo, quando mi è stata spiegata la tecnologia con cui erano state fatte le scene fighe di Matrix, quelle in cui tutto si ferma e l'inquadratura ruota di 180° intorno al soggetto.
Ok, sarà il caso di prendere a brevettare le mie idee.
O vedere di farmi assumere da qualcuno tipo Steve Jobs, minimo.

mercoledì 12 marzo 2008

ho perduto

la prima posizione su Google per chi cerca grig-io*.
E la rivoglio col cuore, col sangue e con i denti.



*Prima di me,
1) Grigio - Wikipedia
2) Mercato grigio - Wikipedia
3) grigio.org (che in questo momento però ho già superato)

[lo stesso giorno]

ah

ieri ho modificato tre header dei venti (finora) che sono in rotazione random. Vediamo chi se ne accorge
buahuahuahuahu



ma più che altro dovrei rifinire un po' del codice html, che su monitor larghi la sidebar si sbraca in maniera inaudita.

[lo stesso giorno]

uaaahh yaaaaah aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah

Dopo un bel po' di tempo, ho ripreso da poco a cantare in auto, e già quasi raggiungo for the first time ever gli acuti degli strilli finali di Showbiz dei Muse.

(se non conosci la canzone, era uno spoiler bello e buono. doppio considerando che ho scritto parte del testo nel titolo. Spoiler che comunque compenso col non postare la canzone perché non ce l'ho sottomano e dovrei perderci un po' di tempo e non me ne va)

[lo stesso giorno]

[senza titolo]

un commento anonimo lasciato oggi su un post di quasi un anno fa mi informa che tutti i centri Corporacion Dermoestetica in Italia (o forse anche altrove) stanno chiudendo a rotta di collo, o qualcosa del genere.
E magari ora la gente che approda qua cercando "Corporacion Dermoestetica" mi chiederà se fanno liquidazioni o promozioni di fine serie.
E pensare che la prima volta che ho scritto quella stringa era perché in un loro spot la modella diceva "IO VADO DA CORPOracion Dermoestetica".

sabato 8 marzo 2008

ieri più uno

ieri scrivevo come messaggio personale su Messenger:
prima la temevo, poi la prevedevo, ora VOGLIO una sbornia depressa
e invece ho rincasato giusto un po' alticcio ma comunque sereno.
Grazie a diversi amici - peccato non fossero stati quelli che più avrei voluto io (di cui una si è pure rivelata anche abbastanza diseducata).
E bisogna pure riconoscere che amico? si è comportato da signore, o perlomeno molto meglio di quello che è solitamente - peccato che le questioni di non oltre una settimana fa stiano ancora attendendo una soluzione, la quale per sua stessa natura prevederà nuovi scannarsi vicendevolmente. E peccato che proprio in questi minuti abbia dribblato (e forse, addirittura in maniera più politically correct del solito) sul nascere un mio tentativo di farlo venire a trovarmi a casa - sì, lo so, sta diventando morbosa sta fissazione.

[lo stesso giorno]

oggi

auguri alle donne
a chi non vorrà festeggiare per forza
a chi sa che festa può essere sempre
a chi sa che non deve dimostrare niente
a chi la festa, la può solo sperare
o forse neanche quello

auguri alle donne
in cui riesco a scoprire la bellezza vera
di cui riesco a subire quel fascino magnetico eppur vagamente sfuggevole
per cui riesco a provare amore pulito

auguri alla Donna.

giovedì 6 marzo 2008

storiella che sa un po' d'amaro, quasi neorealismo

un ometto sulla sessantina, in una Twingo blu in una sera di pioggia battente in un giovedì sera in un tardo inverno, magari per divertimento, magari per repressione, magari solo per una qualche annoiata abitudine decadente, non trova di meglio da fare che cercare fortuna lungo la cosiddetta "via dei gay", che se viene chiamata così, un qualche motivo ci sarà.
E girare in auto intorno ad un ragazzo che momentaneamente si trova lì in quanto unico posto possibile in cui espletare impellenti bisogni fisiologici già causa di un imbarazzatissimo abbandonare temporaneamente un appuntamento inabbandonabile, ragazzo che però con molta nonchalance riesce a pisciare dando sempre le spalle all'ometto e riesce ad evitarlo pure se quello lo [praticamente] pedina, poi fa per accostare al marciapiede opposto, poi lo sorpassa per fermarsi ad aspettare (ma cosa???) nel vicino parcheggio dopo avergli dato un'occhiata fugace voltandosi dal posto di guida (benedetta la pioggia battente ed il cappuccio incalzato a coprire metà faccia.

Ok, qua le cose son tre:
- o mi ha visto ed ora avrò un nemico giurato e perché no? maniaco
- o mi ci faccio quattro risate badando a non raccontarla in giro
- o spero che un ometto sulla sessantina, in una Twingo blu in una sera di pioggia battente in un giovedì sera in un tardo inverno, abbia trovato di meglio da fare

lunedì 3 marzo 2008

edit del precedente post,

diventato "da revisionare" dopo un'altra serata a parlare (stavolta in chiamata voip) e altre sbraitate varie e altri singhiozzi suoi e qualche altra ora mia a rigirarmi nel letto invece di prender sonno.
effettivamente, quell'esempio del "sono contento se non raggiungi quel risultato" sembra essersi rivelato una mia esagerazione di interpretazione: certo che non può davvero remarmi così contro dopo tanto tempo che ci conosciamo e frequentiamo, ma non adoro sta situazione che sembra che io debba capire il suo affetto autentico per esclusione, dicendo a me stesso: suvvia, non può odiarmi a tal punto. Non che io voglia essere viziato e straviziato, non che mi si debba necessariamente dimostrare chissà che da mattina a sera; solo, ogni tanto, riuscire a vederlo direttamente dell'affetto gratuito, perché le suddette supposizioni (anche se ultimamente ne faccio molto poche), proprio in quanto supposizioni non è detto che siano vere.
due, non è del tutto esatto che il suo è un affetto che vuole solo avere e non dare; mi rendo conto che il rapporto che abbiamo ha una meccanica speculare, ma linguaggi diversi: entrambi diamo e (purtroppo?) chiediamo, ma io agisco (o perlomeno ci provo) in termini di amicizia, lui in termini di amore e/o sesso.
Che poi il suo dare in proposito sia principalmente moine e gesti di cui io comunque non avrei molto bisogno in un rapporto amoroso (anzi, quanto fa lui per me sarebbe già quel troppo che stroppia), questo pure è vero, ma è un discorso per ora marginale.
tirando le somme, l'aggiustare il tiro del quadro precedente sembra in fin dei conti ridimensionare la gravità dei fatti, e fin qui è vero. Ma noto che ho quasi omesso una cosa che più va avanti più sembra gravarmi (e non credo che sia a torto): noto da parte sua una grave sfiducia nei miei confronti, che va dal non credermi se gli dico che io non voglio sesso e/o amore da lui (nonostante, ripeto, vabbè la timidezza, la vergogna e tutto il resto, ma con due anni e rotti sai quante sonore trombate ci scappavano - per dire giusto la cosa più spicciola e nella maniera più spicciola) al non credermi riguardo miriadi di fatterelli o vere e proprie opinioni, se contraddico il suo pregiudizio su di me.
E nonostante questo voglia essere un edit del precedente post, con estrema amarezza (oltre la ferita personale che rimarginerà, anzi, vedrò di farmela rimarginare), mi tocca concludere in maniera simile: ma che amore è quello cui va tanto anelando?

domenica 2 marzo 2008

[senza titolo]

l'ennesimo fine serata da amico?* a parlare di noi (fino a tardi, tra l'altro, che se ci si mette non vuol saperne di limitarsi, nemmeno se ciò incide sul suo sonno, se non vuol pensare al mio).
(e, cazzo, stai piangendo di nuovo.)
un noi che per me dovrebbe sapere di amicizia, che per lui dovrebbe sapere di un qualcosa che non so bene come definire,
un qualcosa che
lui dice sia un affetto piuttosto vicino ad un amore platonico
lui dice sia un affetto per cui vorrebbe condividere molte cose con me
lui lascia intendere che vuole sia un affetto fomentato da miriadi di atti formali e gestuali/fisici/comportamentali

ma
i gesti sono tali che non riesco a non vederli in un'accezione di profferta sessuale, perlomeno alcuni, ma non solo fisici: allo stesso modo, infatti, parole, o anche solo sguardi che da soli sembrano trasudare desiderio - e se lo faccio notare anche cercando di epurare o eufemizzare la mia espressione, sta' certo/a che queste parole mi vengono ritorte contro in non più di ventiquattr'ore (ma all'occorrenza vengono anche tirate fuori per divertimento)
riguardo le molte cose che lui vorrebbe condividere con me, non mi pare che gli sono lontano, è solo una la cosa che non gli do (o due, se vogliamo distinguere il sentimento platonico dalla gestualità - non necessariamente sessuale), ed io non riesco a vedere in lui la minima voglia di partecipare a quello che provo - dico in senso generico, non sto parlando di nella gioia e nel dolore nella salute e nella malattia e di amarti e onorati per tutti i giorni della tua vita sì lo voglio**. Per fare un esempio basato su una cosa abbastanza di relativa importanza (ma l'esempio in sé la dice lunga, molto ma molto lunga), mentre io preparavo un esame particolarmente duro ma di cui potevo immaginare il risultato (non perché abbia corrotto nessuno ma perché nonostante l'esame fosse duro, li conosco pure, i miei polli), lui svariate volte e con estrema faccia di bronzo è stato capace di dirmi queste testuali parole "Sono contento se non raggiungi quel risultato", ed ora che l'ho raggiunto continua ad andare tronfio di queste parole che diceva
l'amore platonico ci sarà pure, ma è un amore che chiede e basta, laddove mia ferma convinzione è che amare sia in prima istanza un dare (certo che se poi uno non riceve proprio mai.. siamo umani, e io stesso più di tanto non resisterei)
come un amore arido, come un cuore rinsecchito, prosciugato, ma che nonostante tutto però continua a pompare con foga, frenetico e rabbioso nella propria direzione




*a casa sua, effettivamente, sarà la seconda voglia in quest'anno, vista la mia ostinazione di qualche post prima. Ciò non toglie che la prima volta che sono stato praticamente costretto a rientrarci, il mio ego ne è stato accoppato di brutto
**quel "sì lo voglio" in coda è un errore (la precedente parte della formula è pronunciata dallo stesso coniuge che "lo vuole"), ma inserito volontariamente per rendere l'idea con più slancio, volendo anche leggermente comico