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martedì 11 dicembre 2007

vista in giro.

Ho letto che il 26 ottobre 2006 (bè, sì, sono arrivato un po' tardino), alla stazione centrale di Milano, iniziò una mostra di pubblicità censurate nel corso della storia.
[E non si sa quando finì, ma vabbè.]

Qualche immagine.
Benetton: mi ricordo che a suo tempo fece innalzare un bel polverone, ma non mi pare proprio che fosse stata abolita, sono strasicuro di averla vista per anni e anni su svariati metri quadri di una vetrina di Zerododici - sì, Zerododici - della mia città. Lo dico solo come dato di fatto, non perché mi abbia turbato vederla. Se si dovesse parlare del solo effetto shock, mille punti a zero per la campagna dei jeans Jesus (che già conoscevo di fama, ma solo ora scopro essere stata censurata - probabilmente è stata lanciata, ma pubblicata per breve/brevissimo tempo), campagna che comunque non mi ha fatto andare oltre un discreto sgranare gli occhi.

Comunque, ora c'è da ridere.
No, veramente è a partire dal capoverso successivo.

Fuori gara Ryanair: la grafica è sfigata come solo Ryanair sa fare in pubblicità, e l'idea centrale merita un crash di batteria stile cabaret di un film o telefilm o cartone animato americano con il tizio davanti al muro di mattoni rossi su un palchetto alto meno di un metro da terra, riflettore a occhio di bue puntato addosso e nessuno che ride.
Zona podio:
terzo posto per il trash non scontato di Monava (mentre invece il seppur simile Zappalà suona di già-visto..);
secondo posto per Tinima che riesce a sembrare un prodotto di classe nonostante il claim.
primo posto assolutissimo che più assoluto non si può (e ho le prove che non è un fake): IKEA.

(fonte)

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