fondamentalmente, non mi piace Ligabue
Ma quando ti tira fuori un "Non si può sempre perdere" al momento giusto, bè, per forza di cose suona più autentico.
*E qui ben inserirei il contraltare Placebo.
Placebo è tuo fratello maggiore, più grande di tre, o sette anni, o quelli che siano.
Magrolino ma non "secco", un po' più alto di te, capelli corti scuri.
In fin dei conti, se mai ti fermassi a pensarci, scopriresti che non lo conosci poi tanto, ma non ti fermi a pensarci.
Ma non serve nemmeno, perché poi si fa trovare, è lì per te, è la spalla su cui piangere ad un funerale o una giornata bigio-nebbia d'autunno. E' lì per te, sa che a volte il corso degli eventi è amaro, a volte proprio cattivo, sa quello che provi, e ci è passato egli stesso; te ne accorgi, e capisci che sarebbe stupido chiedergli perché non ti ha insegnato niente perché al tempo non ti interessava, o non ti sarebbe interessato. E ora che di esperienze ne ha passate, comunque, non ha trovato la pace dei sensi: solo qualche chiave, non oggettivamente abbastanza. E' mesto. Ma un po' più forte.
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