l'epica conclusione
È capitato che, la stessa sera di questo giorno, un evento particolarmente nefasto mi abbia letteralmente fatto a pezzi all'istante [e lasciato amarezze fino a ieri sera, e tuttora comunque non è che sia una situazione pienamente stabile, ma di sicuro migliore].
Ed è capitato che, nell'immediato seguito, io abbia annullato a suon di cellulare spento da apatia depressa l'appuntamento che non avevamo fissato. Un pilino pilino complice, questa non-amicizia-da-parte-sua che ancora una volta si era rivelata, ma stavolta più dannosa, in quanto il sottoscritto ci aveva creduto, in una possibile amicizia-e-basta.
dopodiché,
la di lei apprensione
poi
silenzio
e molti poi dopo
non senza un certo sensibile inviperimento reclama le mie scuse e il mio com-patire.
rispondo: ok, ho fatto la cazzata, ma per miei gravi motivi strettamente personali stracciapalle; non ce l'avevo con te, anche se certo non avevo esultato quanto ti eri rivelata di nuovo cotta e stracotta.
risponde: e va' al diavolo allora.
dunque la verità era che, se amore non doveva essere, allora niente doveva essere.
dunque, tra "ok, aspetto per vedere se ti innamori", "ok, ci vado piano e mi trattengo un po' di più dal zomparti addosso visto che non sei innamorato" e "ok, amicizia-e-basta va bene" mi aveva mentito tutto il tempo.
un commento:
Io credo solo negli innamoramenti a pelle. Povera piccola illusa...
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