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lunedì 9 luglio 2007

i network della contraddizione

pur di vendere di più, il pacchetto offerta dei due maggiori nomi sul mercato televisione non-satellitare e non-digitale, è mostruosamente disomogeneo, ma il disordine sta nello stesso canale prima ancora che tra uno e l'altro.
Nella fattispecie:
1.5. Il canale capotreno si barcamena tra una discreta/buona informazione e prodotti commerciali che non si guarda in faccia se sia cultura (raramente), prodotto pop o trash, basta sia vendibile.
2.1. Il canale giovane/giovanile, che quindi ha un pacchetto programmi incentrato sul target, e che può variare da tentativi di impegno socio/politico a saghe di telefilm o reality senza capo né coda. Informazione giovane da una parte, giovane-fighetta dall'altra.
3.4. Infine, il canale sfigato: informazione completamente diversificata tra i due pacchetti offerta, ma che comunque non supera il settepiù nel migliore dei casi.
Per il resto, altalena vertiginosa tra evergreen di calibro mostruosamente diverso: documentari naturisti e lezioni di storia quasi raccontate dai protagonisti, Steve Reeves e Pasolini, western retrò e blob.

7. Discorso differente per il terzo polo televisivo: due sole reti, di cui tra l'altro una corre (praticamente da sola) lungo una linea assolutamente sghemba ai network sopracitati.
7.7. E la restante, che avrebbe molte ma molte carte in regola per poter stracciare tutti (tranne blob, credo), purtroppo è frenatissimo (voglio sperare per scarsità di fondi) dai telefilm anni Settanta e dalle televendite pop americane doppiate male, giusto per dirne due.

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