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domenica 3 giugno 2007

scene da disco

1. Due cubiste e un bambino di tre anni sbucato da non si sa dove.
Lo placcano incuriosite con la stessa attitudine di un bimbo con un cucciolo (ci giocherebbe egoisticamente fino a quando il pet è novità o divertimento, e non oltre).
La meno alta si accovaccia per avvicinarsi, e anche per guardarsi faccia-a-faccia invece che faccia-a-ovaie.
L'altra effettivamente non è incuriosita, sta lì giusto perché in compagnia dell'una, e scommetto che non le importerebbe nemmeno notare che l'altezza del bambino arriva precisa precisa all'orlo dei suoi hot pants.

2. Sembra che da queste parti le discoteche non sappiano campare che di revival. Che siano i Ricchi e Poveri, Saturday Night Compilation o gli Eifel 65, poco importa. Tanto in una nottata se li passano tutti comunque.
E tra le varie tappe salta fuori Gam gam.
Anni che non la sentivo.
E se non mi fosse capitata l'occasione ieri, probabilmente non avrei mai avuto modo di pensare a che tremenda operazione fosse stata quella canzone. E ha mietuto stupide vittime ignoranti anche non più di una ventina d'ore fa.
La gente ci ha ballato, dodici o tredici anni fa. E anche ieri.
Sentiva quella canzone, dodici o tredici anni fa, e si divertiva, e anche ieri.
Io, ieri, avevo davanti agli occhi nient'altro che le docce, e sembrava fossi l'unico.
Avevo davanti agli occhi nient'altro che le docce, e senza nemmeno essere il bambino de Il sesto senso.

un commento:

Anonimo ha detto...

A me quella specie di canzone lì ha sempre fatto paura.