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mercoledì 13 giugno 2007

più va avanti e più mi sento un pancottino fisicamente

moralmente, i soliti alti e bassi.
Ma fisicamente, a giorni sto proprio uno straccio.
Dalle 19 in poi, puntualissime, nel giro di mezz'ora o qualcosina meno, le forze mi abbandonano in massa.
Non so se dare la colpa al caldo, al fatto che lavoro part-time e mi lagno durante l'altra part quando invece potrei/dovrei preoccuparmi dello studio in un part-time - e volendo, cazzeggiare nel resto - al non troppo sonno, alle inevitabili pennichelle durante i viaggi da e per il lavoro e lo studio, non so se può essere conseguenza di un mangiare male o magari un'intolleranza alimentare.
So solo che non voglio che duri a lungo.
E "a lungo" non vuol dire che riesco ad aspettare l'autunno con la tesi, sempre che riesca a finirla. E iniziarla, o quasi.
Anche perché, ma non è l'unico motivo, dopo, comunque, ho intenzione di cambiare routine.
Il mio sogno: lavoro nine-to-five (che in Italia è six, ma vabbè) e-zero-straordinari nella stessa città in cui vivo, e vicino casa per pendolare poco, palestra immediatamente a seguire, cena ad un orario costante nonché abbastanza vicino alle ore 20, e una serata degna di essere chiamata tale.
E se questo sembrava troppo, il mio sogno superno sarebbe lavorare giusto a tempo perso in quanto la mia principale occupazione sarebbe quella di fare l'artista. Nel senso di artista-inserito-nel-circuito-dell'arte-al-punto-di-campare-facendo-arte-e-non-fare-la-fame.
L'ubicazione della residenza e la configurazione dello studio poi verrebbero da sé.
A proposito di arte, ho in cantiere un progetto che richiede il recupero di ogni tipo di attività di pregrafismo. Studenti del socio-psico pedagogico, maestre d'asilo, e chiunque all'ascolto possa aiutarmi, sono tutt'orecchi.

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