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domenica 1 aprile 2007

[senza titolo]

L'altro ieri mi erano tornati in mente quei vecchi spot in bianco e nero di Dolce & Gabbana datati ormai una decina d'anni fa, credo.
E a parte la fascinazione estetica (di gusto molto simile allo spot Superga - suo contemporaneo?), credo di averci trovato un chiaro tributo alla Sicilia di Luchino Visconti. Precisamente al dì della festa, quando ci si mette indosso il vestito buono - o almeno la canotta non è una ragnatela di buchi - e ci si può permettere il lusso di pensare all'amore più che alle vessazioni del lavoro. E la doppia ottica politica ed esistenzialista non è messa da parte per una sola questione di comodo.

Datati ormai una decina d'anni fa, credo.
Diomio come si cambia.

CORREZIONI:
prologo: tentato tentato tentato, ho ceduto, cercato, trovato e guardato su Youtube lo spot di cui sopra mentre scrivevo sto post (link, anche se il video è un po' massacrato, ma non ho trovato di meglio).
Prima correzione: credo che lo spot in riferimento sia solo quello, e non più di uno, come prima invece mi sembrava. Quest'altro (link), in confronto, è sicuramente meglio di ogni cosa pubblicitaria e non il duo abbia fatto nel giro degli ultimi due/tre anni, ma se paragonato con il primo, è giusto uno sceneggiatino da due soldi in costume. Da due soldi per modo di dire, perché l'ingaggio della Bellucci stavolta viene pure abbinato a quello di ENNIO MORRICONE per il commento musicale. Ma il costo dei due spot diventa inversamente proporzionale al loro valore.
Tantopiù che il secondo, per troppi aspetti formali, ricalca spudoratamente il primo.
Seconda correzione: rivedere lo spot conferma i miei sospetti, il tributo cinematografico non credo sia assolutamente a Luchino visconti. Forse quando avevo pensato sta cosa ero rimasto un po' abbagliato, Visconti è stato l'unico neorealista a girare qualcosa in Sicilia, e avevo preso sbadatamente la via del collegamento facile.
Invece ora credo che quello spot sapesse molto più di Pasolini, traslato sulla più grande isola italiana.
Il contesto storico molto più anni-sessanta-italiani che non immediato-secondo-dopoguerra, la passione laconica, la luce dura e lo stradone polveroso con richiami a Meriggiare pallido e assorto.
Ed ecco che il rivedere la cosa in chiave pasoliniana spiega ancora meglio perché manchi qualcosa di Visconti.
Dunque, Pasolini.
Almeno credo.
Anche perché non è che sia molto esperto.
(Ma questo non vuol dire che ho tirato così avanti sto post giusto per fare una sboronata).

2 commenti:

prostata ha detto...

A me piaceva quello spot in bianco e nero in cui lei si allontana incurante del fatto che il vestito si disfi, mostrando generosamente le chiappe. Immagino che pubblicizzasse qualche banale bevanda però.

- ha detto...

Martini. Bello anche quello, e anche( ma un pochino meno) il successivo della stessa serie, con i due che si incontrano di sera nel bar, e lei ingoia l'anello nel drink..