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domenica 4 marzo 2007

di solito non sono un estremista

e questo si sapeva.
Ieri, piccola rivelazione.
Anzi, un piccolo rendermi conto dei fatti.
Non sono rock fino all'osso.
E fondamentalmente, se dovessi sentirmi costretto ad esserlo per forza, sarebbe solo grettezza.
Di contro, beninteso, non è che sono un truzzaccio.
Però la dance seconda-metà-degli-anni-Novanta mi fa sempre quel suo bell'effettino.
Se capita di sentirla in discoteca (dove non vado di mia spontanea iniziativa, semmai giusto come accompagnatore), non ballo (eccimancherebbepurepercaritadiddio), né le canzoni in sé si può dire che siano profonde o chissà che.
Ma c'è sempre quel qualcosina che affascina.
Forse il tunz non troppo spinto oltre la melodia.
Forse che ero un ragazzino.
Forse la memoria dei tempi delle medie.
O forse
b o h.

un commento:

Anonimo ha detto...

La musica densss di produzione italiana anni 90 era in ogni dove: i "dj e producer" nostrani dominavano le classifiche internazionali, grazie al "tunz tunz" cresceva il prodotto interno lordo, accendevi radio o tv musicali e venivi investito da un’ondata a 140bpm di synth “grossi” e melodie che oggi te le sogni, il Festivalbar era una grande discoteca ambulante presentato da Corona(aiuto fermatemi potrei andare avanti per tre quarti d'ora).
Volenti o nolenti quella musica fa parte del dna di chi ha vissuto quegli anni. E' giusto prenderne atto...