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giovedì 9 novembre 2006

era modesto

era modesto, il cimitero dei bernardini.
anche se passeggiando all'interno era più grande di quanto credesse.
Ma comunque, rimaneva un piccolo luogo intimo.
Non importava Hollywood e le menate di avere paura. Il cancello era lasciato aperto per chi li aveva amati, c'era questa tenera tradizione di portare lumini la notte prima del giorno dei morti. A mezzanotte c'erano i lumini, non poteva esserci male.
Aveva timore ad andare oltre da solo, ma non potevano esserci cadaveri che spuntano dal suolo.
C'era solo un piccolo mondo fatto di piccole cose, e il suo proprio equilibrio, come There there, un piccolo mondo che solo a occhi estranei si tingeva di melanconia.
Come quando vide il pendio.
Una parte del cimitero era franata nel fiume, e si chiedeva quante anime giacevano nell'acqua e nell'oblio. Ma qualcuno aveva portato candele anche là, sulle pietre inclinate che si sbilanciavano all'indietro sul flusso d'acqua, nera del buio.
intanto il cielo, più in là, verso quello che poteva essere sud o qualsiasi altra cosa, si tingeva di arancio, e tornava, proprio nelle ore più lontane dal giorno, ad essere più chiaro dei rami degli alberi, i quali ora ostentavano ancora di più le poche foglie accartocciate rimaste. queste presto avrebbero raggiunto quelle che già si erano adagiate al suolo, e sciogliendosi nella terra sarebbero sparite molto meno chiassosamente di quelle altre che, in centro, lasciavano la loro impronta sul sudario di cemento del marciapiede.
Era ovvio che, in particolar modo nella prima notte di Novembre, non ci fosse altro che morte.
ma era un piccolo mondo tranquillo nel proprio equilibrio, e solo a occhi estranei si tingeva di melanconia.

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