___email, Skype e Live Messenger: grig-io [at] libero.it; NOTA: SE MI AGGIUNGI COME CONTATTO SKYPE, AVVERTIMI: non avendo nessun contatto, mi connetto molto di rado ;)

sabato 30 settembre 2006

preparativi per la festa

e mai come stasera - Google immagini conferma - sarò frainteso per un imitatore di Bilie Joe Armstrong.
[però nessuno noterà che non ho i capelli tinti né il mascara]
Soprattutto perché, anche se questa combinazione la stavo preparando da quando American Idiot manco esisteva, il debutto è solo stasera.
Ma tanto ci sono abituato.
E poi mi sento pure abbastanza bene.

venerdì 29 settembre 2006

empatia di pensieri ed eventi. ma senza abbraccio dolce per me. BiN, se leggerai, sai di che parlo.

Well there's a party for me,
the last thing I wanted from you
I close the door behind me and there you are
you seem relaxed and quiet
but under yuor shirt you sweat
and these balloons around make me feel so sad.
Well there's a feast for me,
but it's a night so pale
feels like an empty room where we could kill with words
you wish you could make believe that I'm what you want me to be
but these balloons around make me feel so sad
I'm in your sweet sweet sweet embrace
and you're a thousand miles away
your arms a sweet sweet sweet embrace
and you're a thousand miles away.
Well there's a party for me
and you know that I didn't ask for it
I just stay in your game I'm just playing your game
so won't you tell me what to do,
I can pretend you tell the truth
won't you tell me what to do,
I can pretend you tell the truth
I'm in your sweet sweet sweet embrace
and you're a thousand miles away
your arms a sweet sweet sweet embrace
and you're a thousand miles away.
Why...why...why...why...
Should I take the blame, where's my big mistake
should I feel happy for what I haven't done?
should I take the blame, should I feel the pain
or should I feel regret for what I haven't done?
Why? Why? Why? Why?
Was this a feast for me or just a bad surprise?
Should I have expected this? I just don't wanna know
and you've made up the rules so that you'll win this game
but you can't tell me what to do'cause I dont believe in you
What's left a sweet sweet sweet embrace
and you're a thousand miles away
your arms a sweet sweet sweet embrace
and you're a thousand miles away
Why...why...
I'll never ask you why...why.

(Elisa, A feast for me)

giovedì 28 settembre 2006

[senza titolo]

non riesco nemmeno a scrivere quello che mi soffoca tanto.
beffa: urlerei fino a non so quando.

(nota: il corsivo - se non si era capito - è perché non posso)

[lo stesso giorno]

[senza titolo]

ma chi pensa a quello che voglio io per me?

(sarebbe da piangerci sopra per ore su questa riflessione - se solo servisse. nota aggiunta 5 minuti dopo la pubblicazione)

[lo stesso giorno]

Are you happy now?

No.
No.
No.

domenica 24 settembre 2006

dopo 24 ore dal tempo promesso..

innanzi tutto, dopo non aver capito niente dai media (non che sia una cosa strana, però stavolta la confusione dell'informazione è stata palese), il discorso incriminato l'ho letto sommariamente e superficialmente.

Sommariamente 1 = ho letto per bene solo la frase che è stata presa di mira da tutti, e il resto l'ho scorso rapidissimo a mucciconi per cercare di capirne il contesto.
Superficialmente 1 = per dirne una: mi è stato fatto notare che, visto il calibro del personaggio, i discorsi non possono non essere vagliati diverse volte prima di essere "vidimati".

Sommariamente 2 = quando dicevo di non aver trovato senso di distacco nella citazione del Papa, era perché non avevo assolutamente letto
[...]
Senza soffermarsi sui particolari, come la differenza di trattamento tra coloro che possiedono il "Libro" e gli "increduli", egli, in modo sorprendentemente brusco, si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava".
[...]
Dalle due espressioni evidenziate, Joseph Ratzinger sembra indicare quanto l'imperatore Manuele II abbia attaccato il "persiano colto" (così è definito l'interlocutore) in modo grossolano. Ma, a onor del vero, l'oratore ha aggiunto subito dopo il brano scritto due righe fa
[...]
L'imperatore spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole.
[...]
Superficialmente 2 = mi è stato spiegato il senso generale del discorso, e mi sono davvero ricreduto sul fatto che la citazione fosse più o meno un insulto gratuito.
Il Papa (sintetizzo in due parole) dice di come Dio possa parlare all'uomo (e viceversa) attraverso fede e ragione umane (da intendersi con ragionevolezza, non razionalismo). Sottintendendo il dato storico che Maometto e Cristo derivano dalle discendenze dei due figli di Abramo, dato storico che già di suo può essere uno stimolo al dialogo tra Cristianesimo e Islam, Ratzinger afferma che l'Occidente è molto più legato alla ragione e l'Oriente (perlomeno quello islamico) alla fede, e se ognuna delle due culture si muovesse un po' nella direzione opposta (se l'Occidente acquisisse più fede, e l'Oriente più ragionevolezza), un contatto religioso e culturale sarebbe possibile.
La citazione, in questo contesto, assume sì il significato di esempio della non-ragionevolezza dell'Islam (non come insulto gratuito: alcune sure - versetti - del Corano si contraddicono esplicitamente, e inoltre Allah prescinde totalmente dall'uomo e dalla sua ragione - cosa che non accade quando si parla di Cristo, Dio fatto uomo, o di uomo fatto "a immagine e somiglianza" di Dio), ma anche un aspetto davvero qualificante che credo sia sfuggito a praticamente tutti (me compreso): già il solo fatto di parlare di un cristiano e un musulmano che dialogano, implica che il confronto pacifico sia possibile.

già.
lettura sommaria e superficiale.

sabato 23 settembre 2006

stay tuned.

Stasera aggiornamenti riguardo alla questione Ratzinger di cui parlavo l'altro giorno.
Ieri mi è stato spiegato tutto, e non c'avevo capito praticamente 'na mazza.

(non faccio i post a puntate per tirarmela, è giusto perché ora non ho tempo, e se lo dico ufficialmente mi sento più in dovere.)

giovedì 21 settembre 2006

ehmmmm..

solo ora mi sono accorto che, nella pagina di creazione di post, tra le opzioni di allineamento c'è anche l'allineamento giustificato. Cioè, forse il pulsantino l'ho sempre visto, ma solo ora me ne rendo conto..
(stai messo bene, grì..)
quindi, oltre che rivedere tutti i post per taggarli, li riallineerò pure.
E se ci riesco (cioè, se riesco a trovare la voglia di mettermi a farlo, perché è una cosa che dovrei saper fare, ma sapendo da prima che mi impiegherà diverso tempo, tendo ad evitarla - mentre invece ogni volta che mi metto davanti al computer o anche solo alla piattaforma Blogger, sono convinto di impiegarci un attimo, e invece ci rimango appiccicato per non so quanto a lungo).. dicevo, se ci riesco, gingillino grafico. E credo che allora il layout sarà più o meno definitivo.

mercoledì 20 settembre 2006

demagogia

- prendi due città, simili per numeri statistici, ma
una capoluogo, cosmopolita, discretamente acculturata, burocratica, universitaria
l'altra non-capoluogo, provinciale, fighetta, turistica, borghesetta/arricchita
- prendi un libro ..anzi, non "prendi", perché prendere il libro è lo scopo da raggiungere.. immagina un libro. Una di quelle normalissime monografie Taschen da sette euro, e di un personaggio abbastanza famoso nel suo campo. Il secondo più famoso.
Ora, io vivo nella seconda città, e il libro, il quale mi serve per un esame che ho venerdì, a momenti, dovevo davvero immaginarmelo e basta.
Vado alla libreria storica, la quale si suppone che sappia mantenerselo, il prestigio acquisito in annni e anni di attività. Bè, le mie supposizioni in effetti erano un po' troppo supposte e, come tali, me le sono ritrovate indove non batte il sole. In due parole, sono stato servito dalla figlia del titolare, abbastanza acidella e improfessionale. Il libro non c'era, ma l'ho ordinato.
"Se sei fortunato, arriva venerdì."
Ok.
Non c'era né il venerdì, né il martedì, né il sabato, né il mercoledì successivo (oggi).
E oggi, una sfilza di menate riguardo al fornitore che l'ha dovuto ordinare direttamente dall'estero, .. sì, o magari il fornitore è Fiocco Di Neve, che già è mezza tedesca.
Fornitore che comunque non passa per la città universitaria.
Perché, alla città universitaria, la stessa normalissima monografia Taschen impiega solo quattro giorni per arrivare.
(lunedì, già abbastanza consapevole che alla mia città borghesetta/arricchita non sarebbe mai arrivato in tempo il tanto agognato libro, ho provato a richiederlo nella città universitaria dove mi trovavo di passaggio. Se solo l'avessi saputo prima, che impiegava così poco tempo.. anzi, se solo avessi saputo che la libreria storica della città borghesetta/arricchita impiegava tutto quel tempo!!)
e dunque oggi, tra le varie cose, stavo ripensando all'azione kamikaze che avevo programmato: alla libreria storica della mia città avevo detto che, se il libro non fosse arrivato per metà settimana, avrei dato disdetta, quindi mi ero impegnato (relativamente) con l'altra libreria, quella della città universitaria. Il bello dell'azione kamikaze era che venerdì, sarei andato alla città universitaria tipo due ore prima dell'inizio dell'esame per ritirare il libro, appena consegnato dal fornitore.

se non che..

oggi faccio un ultimo salto alla libreria storica della mia città ("ultimo" sta ad indicare la voglia che ho di rimetterci piede in futuro), anche un po' per professionalità (l'ultimatum era "metà settimana"..) e, come detto, nisba. Un'idea.. perché non passare alla Mondadori (da sempre involontariamente ignorata in quanto piccola e aperta di recentissimo)?
E alla faccia di tutto ho trovato la versione A4 (esistono almeno tre formati diversi delle stesse opere allo stesso prezzo, e questa è la più grande). Ma ciò non toglie che per l'esame debbo studiare tutta quella Taschen, più un altro fascicoletto, più un'altro Taschen (formato piccolo, ma lo stesso ordine di grandezza di informazioni), più le maledette 140 pagine. Entro domani notte/dopodomani mattina presto.

sabato 16 settembre 2006

ieri (e oggi e domani e a venire) pranzo televisione

è iniziata un po' di polemica riguardo quello che Papa Benedetto XVI o, se preferisci, Joseph Ratzinger, avrebbe detto "contro l'Islam" nella famigerata omelia di non ricordo neanche il paese.
Se è l'omelia del 12 settembre a Regensburg, ho letto per caso il testo (sicereamente, certe cose interessano molto più certi anticlericali che non me) e non mi sembrava proprio tutto sto polverone.
Ma effettivamente, era quella l'omelia incriminata?
Perché se fosse, allora spiego per bene quanto sopra; altrimenti, vorrei capirci qualcosa di più e evitare malintesi.

[lo stesso giorno]

ieri colazione televisione

ieri, mentre stavo facendo colazione, in televisione davano (tanto per cambiare) uno spot di uno dei tanti fornitori di suonerie e virtualcianfrusaglie varie per cellulare..
stranamente, non era la solita trashata, ma un vero e proprio oggetto di culto.
Ma comunque, la fascia di posizionamento del prodotto (bassissima) si doveva pur far riconoscere in qualche modo.
E infatti, cito testualmente quello che diceva la speaker dello spot:

Un gioco classico e originale per il tuo cellulare.

Sembrava quasi di sentire "L'inutile", ma lì, almeno, Frankie Hi-NRG e Paola Cortellesi lo facevano apposta.

giovedì 14 settembre 2006

un giorno potrei avere sete..

Dunque, esame parziale.
Mr Enciclopedia Universale di TUTTO già mi aveva bollato una volta (a dire il vero, avevo rifiutato io), per via del suo nozionismo inversamente proporzionale alla sua intelligenza.
Ma, abbozzando qua e là, sostengo un esame molto al di sopra delle mie aspettative, se non per un paio di domande che erano veramente troppo. E infatti quelle due stronzissime domandine vanno ad incidere sul voto, più basso di quanto mi aspettavo.
Ma è pur sempre un parziale: comunque, alla registrazione del voto sul libretto, il docente (EDIT)dell'esame effettivo(/EDIT) ha la democraticissima proprietà di distruggere la media matematica (EDIT)dei voti parziali(/EDIT) secondo le sue idee su di te.
"Uh, ma quanti trenta..", dice, sfogliando il libretto per inquadrarmi.
Non so come mai non mi è venuto in mente di fargli notare che qua la gente è di manica fin troppo larga (e probabilmente vale molto più un 28 di Tizio che un suo 30 e lode); forse sono ormai così viziato dalla situazione che mi è solo salito un po' d'imbarazzo e ho risposto: "Bè, evidentemente quello che faccio va bene.."
"E pensare che io volevo partire da un ventinove.. ma poi ti spiace.."
Bè, dicendo di partire da ventinove, già fai capire che vuoi arrivare da qualche altra parte. Ma dalla seconda parte della frase invece sembra che a ventinove tu ti voglia fermare. Quota che comunque, per quanto possa essere quel pilino bastarda, non disdegno affatto.
Ribatto con un "Ventinove non mi dispiace, ma certo, un trenta è più gradito..". E mi ritrovo la cifra tonda sul libretto. E più o meno la stessa scena era avvenuta ad un altro parziale dello stesso.
Se qualcuno considera la cosa un'ingiustizia, credo che ho comunque pagato con le due domande infami di stamani. E comunque, non ho proprio obbligato nessuno. Ho semplicemente non fatto l'ipocrita, un trenta non fa schifo a nessuno, tanto più se ti viene mezzo offerto..

- ed ho imparato a bere un sorso in più, un giorno potrei avere sete.. (Carmen Consoli, Un sorso in più)

[lo stesso giorno]

questa poi..

auto, stamattina, esterno giorno.
Guido da solo in viaggio verso la Città Universitaria. Esame parziale per cui, praticamente, ho iniziato a studiare ieri alle 5 del pomeriggio (e ne ho avuto per circa dodici ore, meno una per la cena e il cazzeggio pre-post-cena). Ma non me ne curo, finché posso cantare sopra il cd dei Sun Eats Hours (non mi dilungo: qualcosina - e un po' la voce - ricorda i Linkin'Park, una canzone sembra dei Foo Fighters, piacevole con punte d'eccellenza) . Va bene così. Non penso a niente. Giusto nel retro della mia mente qualcosa si muove per improvvisare le parole di una canzone (che ora scopro si chiama "Cracked Circle").
D'un tratto, sacche lacrimali gonfie, occhi gravidi (espressione presa in prestito da "Albascura" - Subsonica), quasi come un conato di vomito per cui sai che, se ti non-trattieni appena, poi non ti freni.
E non pensavo a niente.
Un secondo conato.
E non ero minimamente trtiste o intristibile.
Poi tutto ok.
"Poi tutto ok", intendevo fisicamente, perché psicologicamente è sempre stato tutto ok.

OT: noto che Blogger Beta mi ha concesso le tanto agognate TAG. Quindi, a partire da ora, taggerò tutti i post per vedere di fare un po' d'ordine. Per i circa 140 post vecchi, vedrò di taggarli al più presto (e poi eliminerò le tag di del.icio.us, tanto carucce ma molto più scomode per me - infatti ho un mare di post non taggati con del.icio.us). Ma prima, sonno.
Anzi, un altro post.

mercoledì 13 settembre 2006

come iniziare a migliorare il mondo essendo egoisti

mi è capitato sabato scorso ed è stata una soddisfazione immane.
Per il mio ego, non perché (forse) ho iniziato a migliorare il mondo di un pilino.
Ebbene.
Guidavo per il parcheggio della stazione più o meno senza meta (perché era completamente pieno), e d'un tratto scorgo un posto auto libero al 75%.
Non perché c'era una Smart, o un motorino, o un'Ape.
Semplicemente perché il genio (in altri frangenti potrei anche dire fra cazzo) del parcheggio adiacente aveva lasciato la sua auto in una maniera che faceva letteralmente a pezzi il buon senso (in quella zona non ci sono le strisce dipinte per terra a delimitare i posti auto, ma il tizio, avendo parcheggiato ben distanziato da un lato, dall'altro lasciava spazio sufficiente a un'utilitaria il cui conducente sarebbe dovuto uscire dal tettino, in quanto sarebbe stato praticamente impossibile riuscire ad aprire gli sportelli).
Con mia somma fortuna, il tizio dal parcheggio da diseducande è nei pressi della propria automobile, e io accosto.
Già immagino che non sta per andarsene, quindi chiedo "E' appena arrivato?", e solo poi mi fermo a pensare quanto possa essere strana una domanda del genere.
All'annuire dell'uomo, ta-daaah! faccia di bronzo (è la maschera da supereroe che rende il mondo un pilino migliore) e chiedo tranquillissimamente, incurante che la mia macchinina si opponga a una Mercedes Classe C nera:
"POTEBBE SPOSTARLA UN PO', COSI' CI STO NEL PARCHEGGIO?"
Il tizio fa una faccia strana/imbarazzata/seccata/come a dire "epperchémmaidovrei??", e io quasi prendo a irritarmi, ma la Mercedes viene spostata senza la minima rogna. Ok..

Morale della favola per i bambini: esercitatevi anche voi a casa, se il signore capisce e le prossime volte parcheggerà con buon senso lasciando spazio a sufficienza per altre macchine, avrete reso il mondo un pilino migliore; se continuerà a parcheggiare così:
- comunque, almeno una volta gliel'avete fatta;
- se vi imbattete di nuovo nell'auto, ma il proprietario non è nei paraggi, potete lasciargli un bigliettino intimidatorio sul parabrezza; se non potete lasciargli un bigliettino sul parabrezza (non avete carta e penna, il vento può portarlo via, sta piovendo e l'inchiostro può scolorire, siete analfabeti), chiamate il carro attrezzi; se siete analfabeti e sapete comporre il 112, stupitevi; se siete analfabeti e non riuscite a comporre il 112, o se il carro attrezzi tarda ad arrivare (come quando mi avevano incastrato l'auto nel parcheggio non lasciandomi via d'uscita), procuratevi un coltello e bucategli i pneumatici; non risolverà certo il vostro problema di parcheggio, ma almeno vi sarete tolti la soddisfazione. nota per i bambini con un QI inferiore a 75: non fatevi vedere durante e dopo questa operazione, o perlomeno non con il coltello in mano.

lunedì 11 settembre 2006

che mi prende?

credo di stare diventando uno scansafatiche.
i soldi sono sempre troppo pochi, e l'eventuale lavoro sembra gravarmi addosso sempre più. mi prendo un sacco di cazzi a pelare e per questo vivo sempre sotto la tensione del "c'è continuamente qualcosa da fare" che alla fine cazzeggio per l'80% del tempo e non riesco tuttavia a sentirmi in vacanza.
E lo studio incombe e grava allo stesso, identico modo.
Tutto questo per dire che il libro in biblioteca mi illudo di riconsegnarlo giovedì, e comunque non ce la farò.

venerdì 8 settembre 2006

due pensieri di cui non me ne andava di fare due post

uno - non avevo mai fatto caso che, con la luna piena - come è stasera - il cielo fosse così tanto più luminoso. O forse semplicemente non l'avevo mai paragonato alla notte d'estate baltica.

due - da qualche giorno avevo rispolverato "Mediamente Isterica" di Carmen Consoli.
saputo della triste notizia della morte del suo bassista, la prima volta che ho risentito "Geisha" e "Eco di sirene" è stato come vedere quanto successo.
Come una scena di un film.
[peccato che sia realtà]
Precisamente, dal finale della prima all'attacco dell'altra, subito dopo.
Ignorando il significato delle parole, la doppia chiusura urlata furiosa di "Geisha" aveva la stessa violenza di un'auto che travolge un passante e poi coinvolge altri sette veicoli.
due secondi di silenzio
la mestizia dello strumentale all'apertura di "Eco di sirene".
la sua amica, compagna d'avventura, amica fidata, quasi complice, è raggiunta dalla notizia. forse tra un istante arriveranno le lacrime. ma non ora.

giovedì 7 settembre 2006

catodico

indi, riflessioni sul tubo e ciò che convoglia (o si appresta a).
1. Ieri mi è capitato di vedere un pochino del quiz di Amadeus su Canale Cinque. Ora, ditemi se a livello tecnico/estetico esistono delle differenze con i suoi precedenti sull'emittente nazionale (a parte il differente marchio del network nell'angolo dello schermo e la regia che - DEO GRATIAS!!!!! - non fa più utilizzo di quel filtro che rende tutto un po' sfocato tipo lo stereotipo filmico di un sogno o di un miraggio - effetto utilizzato del tutto gratuitamente/inutilmente anche negi promo de "La squadra", nella serie vera e propria non so, non la vedo proprio per questo ). Dico, anche le scenografie si sono adattate agli standard Rai.. Di sicuro, però, a livello di partecipanti, non ci sono dei più svegli: alla finale, io avevo azzeccato la soluzione quattro o cinque aiuti prima dei concorrenti.
In definitiva.. che fine ha fatto il buon vecchio Gerry Scotti???
2. Stasera parte su Italia Uno una specie di reality o non so che condotto da Federica Panicucci e Enrico Papi in cui dei tipici nerd dovranno cercare di accoppiarsi con delle tipiche sgnacchere. La Panicucci, dopo qualche anno in Rai, la vedo ben preparata per luoghi comuni di questo tipo, ma Papi.. mm.. beh, sì, anche lui.
3. Sempre stasera, inizo de "I Cesaroni". Sono un po' titubante. Dagli spot radiofonici prometteva davvero bene, suonava politicamente scorretto quasi quanto i Griffin. Ma non riflettevo sul fatto che, se le mie aspettative fossero state esatte, questa serie non può proprio essere il classico prodotto da prima serata di Canale Cinque. E infatti il cast conferma, scavalcando quella piccola soglia che separa il prodotto-di-stile-ma-politicamente-scorretto dal banale-volgarotto-trito-e-ritrito.
Vabbè, tanto per stasera ho altri programmi.
Programmi, non trasmissioni.

martedì 5 settembre 2006

mmm..

circa 140 pagine di un libro da riconsegnare in biblioteca da leggere capire e riassumere in un tempo che va dalle 21.30 p.v. a domattina.
E' umanamente possibile?
E io sono abbastanza umano da rientrare nella media?
mmm..

EDIT delle ore 22.00: anzi, lo riconsegno lunedì, e sti cazzi.

lunedì 4 settembre 2006

Edipo abbiamo un problema part three

prologo per non fraintendere:
il problema, che randomamente torna, ma non fa aspettare mai troppo, sono gli scazzi con mia madre, così scazzi che mi sembra di essere tornato a diciassette anni. E lì erano veramente tanti.

post:
Ieri sera, cacciandomi a letto, la prima cosa che mi hai fatto pensare è stata: Ma allora vuoi proprio sentirtelo dire, "Va' al diavolo."
Già avevo i coglioni abbastanza sversi per quell'altro dispotismo di qualche ora prima, a cui mi ero sottomesso giusto per quieto vivere (non il mio quieto vivere).
E vieni qua infuriata e aggressiva e non ti fermi nemmeno a pensare che non avrei mai il coraggio di rispondere alle botte che minacci.
Credo che lo stupido sono io, che per certe cazzate ti dò retta.
E dopo tutto questo (se ho sentito bene) stamattina mi hai svegliato chiamandomi amore.
Eh, no.

OT:
facendo (dopo lungo tempo, ahimé) un giro dei miei link, ho trovato questo racconto stupendo. Non riesco a pubblicargli un commento, ma non per questo potevo lasciarlo a rischio di cadere nell'oblio.

domenica 3 settembre 2006

scazzo

scazzo
che uno mi tiene al telefono un'ora
e quell'altro non si fa vivo da tre ore
scazzo
che non ho voglia di niente
devo studiare e non ho manco voglia di cazzeggiare
scazzo
che chi è riuscito sempre a farla franca e accattare mò gli cascherà pure dal cielo un lavoro da Dio
e io (in confronto) mi faccio il mazzo e non solo continuo a rimanere medio, ma a suo tempo ho pigliato pure una bella batosta dal medesimo datore
scazzo
di essere mezzo frocio
scazzo
di voler lottare contro la fame nervosa
scazzo
è curioso che quando leggerai già sarà passato
è curioso che mi sia ostinato a scriverlo nonostante stia già passando.