___email, Skype e Live Messenger: grig-io [at] libero.it; NOTA: SE MI AGGIUNGI COME CONTATTO SKYPE, AVVERTIMI: non avendo nessun contatto, mi connetto molto di rado ;)

mercoledì 31 maggio 2006

credo di essere proprio uno stronzo

è già la terza persona a cui ho promesso dei lavori alle cui telefonate ho imparato a non rispondere.
E certo non è un vanto.
Da quando l'ho subita io, sta cosa (ma in maniera molto più palese), non pensavo che io avrei mai fatto lo stesso.
Poi è capitato, per evitare una menzogna da arrampicata sugli specchi, e lì per lì mi sono sentito discretamente un verme, ma alla fine la cosa era passabile.
Ora che non ho scuse ma solo eventi avversi che possono giustificare la mia situazione attuale, ho preso dimestichezza ad evitare il pulsantino "cornetta verde", e mi sento più verme di prima. Nonostante i lavori promessi li compio o compirò (non come è successo per coloro cui avrei dovuto sparare una balla colossale).
Bè, la classica cosa che la realtà è sempre più complicata degli schemi che formuliamo noi poveri bipedi.

chiarimento sul titolo: certo non è solo per questo che sono stronzo. La stronzaggine è patrimonio genetico comune a cui nessuno - purtroppo - si può sottrarre. Si può solo dominarla. speriamo.

venerdì 26 maggio 2006

credevo che

- un litro di birra mi sbronzasse molto più di quanto effettivamente è stato (sono rimasto completamente cosciente per tutto il tempo, e d'altronde, meglio così)
- un litro di birra fosse meno diuretico di quanto effettivamente è stato
- nonostante fossi andato a letto alle tre, avrei avuto un po' di forza di volontà (stimolata da gravi incombenze lavorative) per alzarmi prima delle dieci/dieci e mezza
- potessi "smettere quando volevo" un po' di più di quanto effettivamente è stato
- non fosse possibile che gli uomini che piangono sono una percentuale molto vicina a quella delle donne (non con questo che voglio considerare gli uomini deboli per questo, era giusto un mio pensiero smentito da un recente sondaggio ascoltato alla radio).
A proposito, vorrei indire un sondaggio più o meno inverso: c'è qualche donna che riesce a trattenere le lacrime durante un litigio? Non per insinuare che siete piagnone, solo perché è una cosa che mi fa letteralmente uscire dai gangheri e mi potrebbe rendere isterico, in caso di scontro diretto (esperienza che fortunatamente ancora non mi è mai capitata).
Non credo ancora di saper formulare bene i motivi dell'isteria succitata, ma probabilmente il fatto è che, nonostante la donna pianga probabilmente per qualche offesa dell'altra persona*, le lacrime sono un colpo basso tremendo. Donne-che-possono-piangere-quando-litigano all'ascolto, cercate di capire quest'ultima frase e di reagire di conseguenza. Per favore, tirate fuori i denti, sono più consoni e il male che fanno, nella foga, si sente meno.

*ma di certo quando due persone litigano, non stanno a lusingarsi, e le offese non volano da una sola parte

giovedì 25 maggio 2006

tre pensieri tre

1. sono di nuovo vestito da confezione di caramella alla liquerizia (se non hai letto la barra a destra "mi piace", mi riferivo ai colori verde chiaro, bianco e blu - il lilla mancherà sempre, temo) con la -credevo leggera - variante della longsleeve bianca sotto la polo verde chiaro.
E il risultato è completamente diverso.
Niente caramella oggi.
O forse è solo un fattore mio. Tipo, da ieri ho questa opprimente impressione di pesantezza se mi vedo allo specchio con indosso qualcosa di nero.
[Vabbè, ieri poi la cosa era pure eccessiva. senza accorgermene mi ero vestito completamente con abiti e scarpe tutti neri con qualche dettaglio bianco. Quando mi sono specchiato per caso, ho avuto letteralmente
p a u r a.]
2. Morfeo insiste nel chiedermi di dargli quanto dovuto.
Trentacinque centesimi di caffè al distributore automatico penso siano una buona rata giornaliera, o per almeno mezza giornata.
3. Ho seri motivi per credere che stia iniziando a prendere le distanze dall'interesse pornografico. O perlomeno, se dico "posso smettere quando voglio", la frase, ora, non suona più come pronunciata dal tossicodipendente senza ritorno.

martedì 23 maggio 2006

Pranzare alle ore 15.00 circa non è il massimo

ma giusto per la programmazione televisiva di quel momento.
Rai Uno, qualcosa.
Rai Due, L'Italia sul due.
Rai Tre, Giro d'Italia.
Rete Quattro, Attacco allo Stato.
Canale Cinque, Uomini e Donne.
Italia Uno, Una mamma per amica.
La Sette, qualcosa.
MTV, fruscìo, disturbo e TRL.
Le emittenti regionprovinciali non le guardo per niente.
Rai Uno, qualcosa che non cattura all'istante e quindi non è un prodotto televisivo, cosa di cui -stranamente - ai pasti, ho bisogno per non pensare troppo.
Rai Due, a L'Italia sul due si parlava di Erica - per capirci, quella di Erica e Omar, ormai etichettata così alla stregua del piccolo Samuele - e il discorso non sembrava malaccio. Ma quando mi sono accorto che è quella trasmissione che fa domande da due sole possibili risposte, e che due domande tipo potrebbero essere "E' giusto rimpatriare i clandestini?" e "Sei pronto per la prova costume?", non ho saputo tenere lontana la mano dal telecomando.
Rai Tre, Giro d'Italia. Non vederlo non significa non volermi interessare. Perché un mio eventuale appassioinarmi al ciclismo agonistico dovrebbe basarsi anche su altro, direi.
Rete Quattro, Attacco allo Stato. Non mi piacciono le fiction. E a mio avviso le più pericolose sono quelle che ricostruiscono fatti storici, o vite di personaggi storici, fatti e personaggi inevitabilmente romanzati, melensi. E, in quanto fiction, sensazionalisti.
Canale Cinque, Uomini e Donne. Diciamo solo che dovrei (intra)vederlo (tra lo zapping) più spesso. Perché almeno non rimango traumatizzato dai progressi compiuti nel processo di marmottizzazione di chi sta sul palco o ad esso ha accesso. chi sta sugli spalti invece tende a diventare una merendina, credo.
Italia Uno, Una mamma per amica. naaa.
La Sette, qualcosa per cui vale quanto già detto per Rai Uno.
MTV, fruscìo, disturbo e TRL. Del fruscìo e del disturbo me ne potrei anche fregare. Se non fosse che è TI ERRE ELLE. e queste tra lettere oggi significano qualcosa di molto diverso da quando Marco e Giorgia presentavano Nuvole Rapide dei Subsonica. Credo cinque ani fa. Cambiamenti - il mio e del programma - che hanno viaggiato in direzioni opposte.
Italia Uno, Una mamma per amica.
E è pure andata bene.
Ho scoperto che la figlia ha un padre, e la madre un (evidentemente) ex marito. E anche una sua certa simpatia a mio avviso davvero divertente [la madre, intendo] quando è ironica e fa - parafrasando dave - del politically incorrect il suo punto di forza.
Nonostante sia doppiata da Giuppy Izzo.
Comunque, ogni puntata del serial non potrà mai non essere ai miei occhi, anche per un solo motivo uno, fonte di stupore e sgomento.
bye. Se mi va più tardi o stasera posterò pensieri di ieri sera nel letto o del pre-pranzo in autobus.

domenica 21 maggio 2006

citazione

Non è che la cultura pop sia di per sé malvagia o che non abbia nulla di buono da offrire. Ma essa generalmente si adopera per dare alla gente ciò che essa vuole sentire, a prescindere dalla verità. - Carl Olson

già si dovrebbe capire di suo, ma io per chiarezza aggiungerei che, proprio perché la cultura pop dà alla gente ciò che essa vuole sentire, la gente è appagata e, pur di mantenere questo stato, prende a prescindere dall'oggettività, e la proposta della cultura pop viene impropriamente innalzata a realtà.
Non ci avevo mai pensato molto a fondo, e leggere questa frase è stato un'apertura mentale immensa, come tirare via i tendaggi di velluto dal finestrone di una sala buia.
Perché tra l'altro questo è un meccanismo che accade in moltissimi ambiti nei più disparati contesti: così molti sciocchi vengono convinti che pagare cento euro - o anche il doppio - per un paio di jeans qualunquisti, o per una maglia di cui effettivamente non hanno bisogno, non sia farsi derubare; così molti sciocchi non vogliono sapere che il Priorato di Sion è stato fondato intorno agli anni Cinquanta da un elettricista o idraulico o giù di lì.

Per chi non l'ha letto, l'ultima frase era un riferimento al Codice Da Vinci. La citazione infatti è tratta da un'intervista riguardo alle magagne scritte nel best seller, da eMule ho scaricato qualche file testuale serio che intende smontare Dan Brown.
Tra l'altro, due nuovi motivi per cui non si può dire "è solo un romanzo".
1. Anche "I promessi sposi" per alcuni potrebbero essere "solo un romanzo", ma è universalmente risaputo che l'opera massima di Manzoni era una metafora della situazione norditaliana del periodo traslata di un paio di secoli addietro.
2.
Se lo scenario fosse un altro e il romanzo non fosse Il Codice da Vinci, ma avesse per protagonista il principe Siddharta e raccontasse un’altra storia, quella del Buddha, che dopo l’illuminazione, non ha condotto la vita di castità che gli si attribuisce, ma ha avuto moglie e figli. Che la comunità buddhista dopo la sua morte ha violato i diritti della moglie, che avrebbe dovuto essere la sua erede. Che per nascondere questa verità i buddhisti nel corso della loro storia hanno assassinato migliaia, anzi milioni di persone. Che un santo buddhista scomparso da pochi anni - che so, un Daisetz Teitaro Suzuki (1870-1966) - era in realtà il capo di una banda di delinquenti. Che il Dalai Lama e altre autorità del buddhismo internazionale operano per mantenere le menzogne sul Buddha servendosi di qualunque mezzo, compreso l’omicidio. Certamente l’atteggiamento verso un romanzo del genere sarebbe ben diverso da quello registrato verso Il Codice da Vinci. Autorità di tutte le religioni denuncerebbero l’odiosa mistificazione anti-buddhista e l’incitamento allo scontro fra le religioni. In diversi paesi la sua pubblicazione sicuramente sarebbe vietata, fra gli applausi della stampa. Le case cinematografiche, cui fosse proposta una versione per il grande schermo, caccerebbero a pedate l’autore, considerando l’intero progetto uno scherzo di cattivo gusto. E Ron Howard, Richard Gere e Tom Hanks sarebbero in prima linea a sottoscrivere appelli per il Dalai Lama offeso, vilipeso e tradito nella sua fede e a raccogliere fondi per finanziare campagne in suo favore. Questa certamente sarebbe la reazione di fronte a uno scenario del genere. E sarebbe la reazione giusta e condivisibile. Ma perché quando è la Chiesa Cattolica al centro della diffamazione le cose cambiano totalmente? Come è stato correttamente osservato dallo storico e sociologo americano Philip Jenkins, il successo di questo mediocrissimo prodotto letterario è solo un’altra prova del fatto che l’anti-cattolicesimo è “l’ultimo pregiudizio accettabile” (è il titolo di un libro di Jenkins: The New Anti-Catholicism. The Last Acceptable Prejudice, Oxford University Press, New York 2003). - Nunzio Primavera
Questo scritto di tale Nunzio Primavera esprime molto meglio di quanto non avessi potuto fare io un pensiero molto simile. Anche se il leggere a fondo pagina "Ufficio Informazioni dell'Opus Dei" - dizione presente anche nell'intervista a tale Carl Orson - mi ha un po' inquietato.
Vabbè, c'è di peggio.
tipo, capire (o ammettere a me stesso) che i locali sotto quell'insegna Dianetics sono una sede di Scientology vera e propria.
O vedere il Vangelo di Giuda sulla vetrina di una qualunque libreria laica. Con il titolo stampato color oro laminato (e la copertina in generale) stile romanzo best seller stracommerciale.
La finzione passa per realtà, la realtà viene patinata da finzione (non è soltanto il Vangelo di Giuda, è lo stesso meccanismo delle fiction che ricostruiscono le vite di personaggi realmente esistiti), la devozione sorpassa e socialmente vince e uccide la fede. Io stesso non riesco a non razzolare bene come predicherei a me medesimo.
Ci vorrebbe una frase conclusiva: o fatalista tragica, o speranzosa nonostante tutto. Ma non ne trovo nessuna, e le due alternative sono scontate.
Frase che non è un finale ma dovevo dirla: spero di non passare per un frustrato del cazzo.

[lo stesso giorno]

dolce sottile malinconoia

dolce sottile malinconoia, mi porti ad avere sonno.
Vorrei scrivere, ma mi adtormenti.
domani avrò dimenticato quello che volevo dirti, ma ricorderò che avevo un conto in sospeso con te.
e tornerai, dolce sottile malinconoia.

Bè, il testo (scritto stanotte sul Verdena.it forum) mi sembra abbastanza chiaro. Se così non fosse, non sforzarti a capirlo, è molto più interessante la forma che non l'evento raccontato.
Credo sarebbero delle buone liriche per scriverci su una canzone.
Se solo sapessi come si fa.

sabato 20 maggio 2006

Diciamo che oggi

ho i coglioni particolarmente sversi.
Molto probabilmente è colpa del viaggio in autobus verso casa, di ritorno da un altro interessante dibattito culturale del sabato a mezzogiorno con il docente di storia dell'arte.
Autobus che, a quell'ora, come ai vecchi tempi delle superiori, non può non essere preso d'assalto dai ragazzini. Ma non è niente di grave. La gravità sta nel fatto che salgo in autobus al terminal (ove quindi era arrivato completamente vuoto) ma per quando sono a bordo io ci sono al massimo 25 ragazzini seduti e almeno altrettanti sedili occupati.
Fosse successo in questo preciso momento avrei reagito istericamente di brutto e (forse) sarei riuscito pure a fregarmene se per quel ragazzino a cui toglievo lo zainetto io sarei rimasto a vita uno stronzo.
Ma lì per lì, ancora affascinato dalle diquisizioni con l'uomo di cultura, la parte di me "per quieto vivere" aveva lasciato perdere pacificissimamente.
Ma non avevo affatto calcolato che il sedermi sui gradini dell'uscita dell'autobus molto difficilmente si sarebbe conciliato con il mio bisogno di dormire (attività in cui eccelgo se su un sedile).
Colpo di grazia, l'aver visto gli ennesimi bambini per cui la tessera elettorale è distante ancora tre o quattro anni minimo, sfoggiare a mò di feticcio carampanesco dei ceghevari su maglie (tra l'altro, la stampa era già un po' sbiadita, indice di un largo utilizzo) o polsini.
Il punto non è affatto la politica. Ne ho parlato penso chiaramente in occasione delle elezioni e non so se e quando ne riparlerò.
Il punto che non riesco a tollerare è vedere persone così piccole già ragionare per partito preso, pur essendo comunque assolutamente disinformate riguardo a molte cose, e inoltre essere anche completamente chiuse mentalmente a opinioni appena differenti dalla propria (le peggiori carampane di Paolo Meneguzzi o dei Blue sono vanno dai 12 ai 14 anni, minuto più, minuto meno).
Ho detto che non avrei parlato di politica, ma un momentino invece ne parlo. Giusto una piccola precisazione perché tu non possa pensare che io sia un anticomunista e basta.
I) Vedendo cose come quanto scritto sopra, mi verrebbe da dire: Viva Marx, che aveva detto che la società non era pronta al comunismo (ma a mio avviso non lo sarà mai, perché comunque la stronzaggine di fondo congenita nell'uomo non renderà mai possibile l'abolizione della proprietà privata; come non renderà mai possibile l'autogestione - quest'ultima frase era il mio pensiero sull'anarchia)
II) Non pensare che vedere un tizio sbandierare una svastica o una croce celtica mi faccia piacere.

Anzi, ripensare a quel campo di concentramento che ho visitato mi dà tuttora i brividi.

Però cambia il mio atteggiamento.
Non so, ma in linea di massima, chi in prima istanza si etichetta "comunista-e-niente-più" tendenzialmente mi sta sulle palle, mentre chi in prima istanza si etichetta "fascista-e-niente-più" tendenzialmente mi fa pena. Ma non so nemmeno io da cosa dipenda questo.. forse posso solo giustificare la mia pena verso l'estrema destra con il vedere sti ragazzini bianchi slavati, pelati* e completamente vestiti di nero.
Con "e-niente-più" intendo che la persona in questione non vuole mostrarsi per altri aspetti, o riconduce tutto alla propria visione politica. Ma per fortuna esistono persone che, nonostante una posizione politica estremista che non condivido, sanno darmi molto. Grazie.

Ok,avevo un po' divagato.
Se poi uno di quei ragazzini che occupano 57 posti in autobus mandandoti a sedere sui gradini dell'uscita dell'autobus e evitandoti di dormire è anche uno di questi presunti comunisti (e mi sa anche un po' alternativo per moda) le palle un po' sverse ce le hai per forza.

E arrivato a casa pare che la situazione non migliori.
Nel senso, la mia situazione.
Esordisco con un "Ciao, sono distrutto" con tono che dovrebbe lasciar intendere "evitate la mia persona, fisica e non",
ma poi comunque mi si fanno le solite domande piuttosto futili e/o retoriche, spesso anche mentre sto riempiendomi la bocca di cibo,
ma poi comunque se rispondo facendo intendere "Perché me lo chiedi se è normale che sia così?" chi mi aveva fatto la domanda pensa che il sonno mi rende acido [no, giusto un po' più disinibito]
ma poi comunque mi vengono rivolte battute che non so se fanno ancora effetto su un bambino di cinque anni.
ok, vado a letto.

*Tra l'altro, grosso furto culturale, e grande errore socio-culturale.
Gli skinhead originariamente erano gli amanti del punk-hardcore apolitici dal cranio rasato; oggi purtroppo invece si confonde questo termine con naziskin, che invece sarebbero amanti del punk-hardcore dal cranio rasato dirottati verso l'estrema destra.
Grazie a Wikipedia per l'informazione, ma non ho finito.
Devo ancora capire bene in cosa consiste la musica hardcore (quella che somiglia alla techno, non al punk), i gabber, perché questi due nomi sono legati ai Ramones a parte che per la nomenclatura stessa, ed eventuali legami con l'estrema destra.

venerdì 19 maggio 2006

Ancora Codice..

ma stavolta spezzo una lancia.
Ultimamente avevo spiegato bene i motivi per cui è accusabile di calunnia, e non li ripeterò.
In quanto calunnia verso la figura di Cristo, la Chiesa, Maria Maddalena (e anche Leonardo, ma ora non è strettamente coerente in questo contesto), si può definire un libro blasfemo.
[Curioso come un libro commerciale possa essere blasfemo]
Ma certe cose non capitano più dai tempi dall'Inquisizione, credo.
Fortuna che - ora - non sembra esserci un minimo prelato immischiato nella faccenda..
ma tanto lo sdegno anticlericale insorgerà come un vespaio isterico comunque.
La stessa grettezza che ha animato le menti di chi ha deciso lo sciocco gesto fomenterà in altre il disprezzo verso chi - una volta tanto, diciamolo - non ha colpa.
Curiosità 1 o patetica: la location dell'evento è riportata come "Il paese di Fabiano del Grande Fratello".
Curiosità 2 o leggermente delusa: un simile gesto me lo sarei aspettato, più che da AN o - ancor peggio - UDC, da qualche leghista di quelli con la stessa apertura mentale di Pannella; apertura mentale inversamente proporzionale allo slancio (molto). Oppure da qualche protestante USA uno step più inquietante di Settimo cielo.

Sempre riguardo il Codice (ma stavolta versione film), la locandina in cui è rappresentata Sophie Neveu non rende affatto giustizia ad Amélie.

Linkaggi vari:
- oggi una situazione opposta mi ha fatto avere cinque centesimi di resto in più dal distributore automatico. tiè.
- la stessa sera mio padre si è comportato da persona saggia come non ricordavo da tempo
- quando mi vesto ska - e lo si dovrebbe riconoscere - la maggior parte di chi non mi etichetta come Billie Joe Armstrong crede che sia vestito elegante-serio se non elegante-fighetto.
male male male.
- la mia situazione economica - e non metto il link perché ne sarebbero troppi - continua ad essere in discesa quasi libera. Ma ultimamente non mi viene da rompere le palle ripetendolo. Forse perché si prospettano diverse entrate più o meno golose.

giovedì 18 maggio 2006

Dunque c'era questo

Dunque c'era questo piccolo campo di papaveri che volevo fotografare da tempo.
Zeppo di papaveri che era rosso vivo per un buon 80% contro il 20% verde di erbe/erbacce circostanti.
E affiancato da un altro piccolo campo più o meno della stesa dimensione, coltivato, completamente verde.
The grass is greener on the other side, the grass is redder on this side.
Stamattina scopro che il piccolo campo di papaveri non è più.
Arato.
Ma sono riuscito a vincere l'autoconvincimento che la giornata iniziasse male per questo motivo.
Anche se sicuramente ieri era meglio. Non per altro, stavo meglio io.
Giornata di grazia, direi. Il che non vuol dire che oggi sto male.
Ok. Discorso un po' contorto.
Invio.
A capo.
C prompt.

martedì 16 maggio 2006

mah.. titolo bruttissimo ma proprio non me ne viene in mente uno

da lungo tempo credevo - e giustamente - che questo mio tipico slancio nel tentare di richiamare alla saggezza due persone che litigano fosse un qualcosa di ereditario. Precisamente, una eredità paterna.
La prima piccola delusione fu quando mi accorsi che, in situazioni che lo toccano più direttamente, il progenitore perde completamente la ragione. e il buonsenso.
Oggi, la delusione un po' maggiore. più amara. da qualche tempo gli sono venute queste specie di manie di persecuzione (ma il termine non è proprio adatto) per cui si è praticamente fissato che i familiari, o non lo fanno finire di parlare, o non gli danno retta. Ma dargli retta non vuol dire assecondarlo [è più o meno lo stesso che "stare insieme ad una persona non vuol dire fare ciò che è bene per essa, ma per la coppia" o "amare qualcuno non vuol dire fare ciò che vorrebbe, ma ciò che è bene per lui/lei".. ok, sto cagando fuori della tazz-- ehm, divagando..].
E se lui invece volesse proprio solo essere assecondato?

Nel post potrei anche parlare di altre cose tipo "Il mio amico eretico" o "Quei simpatici Fra cazzo", che effettivamente meriterebbero anche.. ma se mai ne parlerò, voglio parlarne in maniera ironica/cazzara.. in pratica, ora non sono dell'umore adattissimo.

lunedì 15 maggio 2006

se cerchi "cartoon profile" su Google immagini

tra i primissimi risultati trovi un'immagine che non potrai non voler andare a vedere. E siccome è protetta dal direct linking ed è posizionata verso il fondo di una pagina molto lunga (un archivio mensile di un blog praticamente immenso), ti toccherà scorrere tutta quella pagina.
Ma non è certo una perdita di tempo. E' piuttosto spendere tempo in qualcosa di estremamente interessante (specie se mastichi un po' di inglese) anche se non produttivo.
E, tra le tantissime cose di cui parla (di cui ti potrei fare qualche piccolo esempio), ti garantisco che qualcosa di interessante lo trovi per forza. Io ho già un mio preferito.

EDIT (16.05.006 - ore 8.55): aggiornato il link del mio preferito. Non consentiva il direct link nemmeno lui.

venerdì 12 maggio 2006

bli bli bli (è la cosa che mi suona più adatta come plurale di bla bla bla)

intro:
voglia tu scusarmi, tu, lettore/trice di cui ho il link nella barra di destra, se non mi faccio vivo da un pezzo. Ultimamente non ho molto tempo libero, e mi basta a malapena per postare qui. sorry.

prologo:
primo concerto elettrico (di cui al precedente post) rinviato a data da destinarsi causa incompatibilità a lungo termine tra la disponibilità della band al completo e quella del palco open source.

I
E' da qualche post che non parlo del Codice Da Vinci (che ormai è ufficialmente il tormentone di questo blog; secondo posto, direi, i miei pochi soldi; terzo, Scientology e affiliati; gli animaletti scemi dipinti sono fuori gara, in quanto non importunano più, nonostante l'imbarazzante fioccare di complimenti) quindi, gli tocca.
Proprio ieri ho appreso alla radio che la protagonista Sophie Neveu (o qualcosa del genere) sarà impersonata dall'attrice che aveva il ruolo di Amélie ne "Lo straordinario mondo di Amélie", appunto. L'appena citato film, a suo tempo, non mi era piaciuto, ma potrei cambiare idea, perché l'ho visto diversi anni fa, e ne ricordo solo la di lei fissazione per le fototessere trovate cassualmente alla cabina e la scena in cui lei, affacciata a un balcone, guarda Parigi e dice: in questo momento (numero che non mi ricordo) coppie stanno avendo un orgasmo - (numero + 1) [Corregge il numero subito dopo una brevissima scena di amplesso di due altre persone]. Comunque, il punto è sull'attrice, non sul film Lo straodinario blablablà. Mi suona abbastanza curioso immaginare quest'attrice impersonare ruoli così più-che-diversi-incompatibili-se-non-sghembi come Amélie e Sophie Neveu, e soprattutto, saltare tra generi - e produzioni - così diversi.

II
Che c'entra Got None con il gelato Carte D'Or? Ok che la suddetta canzone mi è alquanto antipatica, ma non è per questo che mi stona in quello spot. Non ditemi che da un gelato che da anni ti hanno inculcato in testa essere morbido e cremoso uno non si deve aspettare una musichetta soft e/o maliziosa..
mentre la suddetta, a mio avviso, non è soft, è leggera (nell'accezione di non profonda) e alquanto insipida. In pratica, che c'azzecca??

III
Per certi aspetti, MTV potrebbe essere considerata una discarica. PER CERTI ASPETTI.
Per certi aspetti, eMule potrebbe essere considerato una discarica. PER CERTI ASPETTI.
Ma non è mica necessario che ci siano spazzature in comune.
Tipo il mash-up di Smells like teen spirit con Bootylicious.
Non cito gli autori per pietà.

IV
Che fine ha fatto il Winner Taco???
Ok, sono anni che è sparito dai freezer Algida, ma di colpo m'è tornata la nostalgia qualche giorno fa, mangiando il gelato alle arachidi (tra parentesi, detta così non sembra ma è buonissimo!)..

V
Perché c'è gente che ancora si ostina a realizzare (e qualcun altro a richiedere) spot pubblicitari o trasmissioni in 16:9 [il 16:9, se non lo sai, è quel formato video che, visto in TV, lascia quelle grandi strisce orizzontali nere nelle parti superiore e inferiore dello schermo]?
Onore e gloria a quel genio di nome Stanley Kubrick perché, tra l'altro, ha voluto realizzare "Eyes Wide Shut" in 4:3 [l'altro formato video, quello normale del televisore].

VI
Sto ascoltando - anzi, sentendo - il nuovo singolo di Tiziano Ferro alla radio. Ci sono momenti in cui ricorda alcuni pezzi di Battiato. Con le dovute - significantissime e irrimiediabili - differenze.

VII
All'autoradio, oggi pomeriggio, avevo ascoltato due nuovissimi brani di Carmen Consoli - "Maria Catena" - e Red Hot Chili Peppers - non lo so il titolo. Da segnalare la voce squillante della cantantessa (che dave apprezzerà :P) e la straordinaria affinità del nuovo pezzo del quartetto coi calzini sulle putenda con "Ineluttabile" dei Marlene Kuntz. Un mash-up, qui, ci andrebbe a fagiolo, anche se a tratti si potrebbe sospettare il plagio.. naa, l'atmosfera della canzone dei californiani è completamente diversa.

VIII
Ancora mash-up, proprio carino e ben fatto quello tra"Boulevard of Broken Dreams" e "Wonderwall" (rispettivamente Green Day e Oasis, anche se la prima canzone è un po' tanto inflazionata, da un annetto a questa parte..)

[lo stesso giorno]

La prima emittente radiofonica nazionale pubblica

direi che è molto meglio del corrispettivo televisivo, a mio avviso troppo affettato/generalista.
E' un pensiero saltatomi in testa mentre ascoltavo per caso la suddetta emittente un'oretta fa in autoradio. Nel giro di soli dieci minuti sono volati nomi del calibro di Carmen Consoli, Red Hot Chili Peppers, Franz Ferdinand, Sonic Youth, canzoni di un paio dei succitati e, dei Franz Ferdinand, l'annuncio della messa in onda di un loro concerto stasera.
Questo piccolo sampler, unito allo spazio demo per rock band emergenti che tempo fa mi era capitato di ascoltare in piena notte, mi ha fatto credere che dovrei ascoltarla molto più spesso. Perché, ormai sembra chiaro, è l'unica emittente a gittata nazionale non provinciale.
Se solo non fosse la prima emittente radiofonica nazionale pubblica* e, in quanto tale, voglia occuparsi di tutto, quindi anche (per fare solo un esempio) delle telecronache sportive, di cui sinceramente, non me ne frega molto..
Altro punto dolente (molto più dolente), i jingle. Che sono just tremendamente vecchi e pesantissimi.
Cambiando discorso, stasera, molto probabilmente, primo concerto elettrico che è anche il primo concerto con la potenzialità di un pubblico propriamente detto, su un palco praticamente open source.
Sarà da ridere, visto che, dopo Natale, avremmo provato tre volte a dir tanto, e l'ultima sicuramente è stata prima di aprile. Ma vabbè.

*a proposito, l'ho pensato parecchie volte, quanto è curioso che le emittenti televisive pubbliche siano a pagamento, e quelle private, gratuite. Per giustificare la faccenda, si potrebbe fare un discorso tipo che il canone è una specie di tassa o imposta per un servizio pubblico, ma non capisco come 'sto discorso possa tenere quando si tira in ballo la televisione privata.

[lo stesso giorno]

pensieri sparsi su cui non logorrerò sopra

non ricordavo quanto è bello stare su un palco teatrale e gironzolare tra le quinte e i muri brutti. E' una di quelle riscoperte come salire su una 500 (non una Cinquecento) e sentire che ha lo stesso odore di quella che tuo padre aveva in un tempo in cui tu non avevi ancora memoria propriamente detta.
Penso che è naturale sentirsi un po' vermi quando ti accorgi che qualcuno vicino a te ti dà molto più di quanto ti aspetti (e di quanto ti meriti, proprio perché ti aspetti poco da lui/lei). Voglio essere capace di reagire di conseguenza.
Non mi piacciono malintesi e incomprensioni. Forse è solo un po' di pignoleria, forse è il costante rischio di vedere il grig-io etichettato come bianco o nero. Mi vesto ska e passo per un derivato di Avril Lavigne, aspetti del mio essere cazzaro passano per serietà, dico una cosa e la gente mi ama o mi odia.
Da un po' ho finalmente imparato tutto il testo di Something in the way dei Nirvana. Ma comunque il punto è il "mmm...". Un po' come "About a girl", che la rifarei zeppa di "I do.." in loop dall'inizio alla fine e sincronizzati con la canzone. Cioè, veramente, già lo faccio cantando "I do" in loop con in sottofondo About a girl dall'autoradio.
Il giorno in cui Internet sarà gratuito come una rete televisiva privata, e wireless, acquisterò un palmare e, tenendolo sempre con me e sempre connesso, forse riuscirò a postare tutti i miei pensieri che poi si perdono, o che tornano quando non sono davanti a Blogger.

giovedì 11 maggio 2006

più o meno situazione kafkiana

o anche fantozziana (l'unica differenza è l'ottica esistenziale da una parte, comica dall'altra)
coi miei discorsi riguardo al mio squattrinamento ti avrò forse stufato, ma vabbè.
Che il distributore automatico di merendine o caffè o simili su cui è scritto "dà resto" non restituisca i soldi in più che hai inserito, anche fossero solo cinque miseri centesimi, è una seccatura. Specialmente se il display non segnala "Resto esaurito", come dovrebbe.
E figurati in una condizione come la mia.

martedì 9 maggio 2006

nuovo spazio fisso con aggiornamenti random

il nuovo arrivato è: non mi piace.
Sta cosa degli spazi - o delle voci all'interno degli spazi - che aggiungo, è come mettere dei paletti che progressivamente delimitano certi confini. Un po' come un'immagine digitale dai pixel via via sempre più fini. Andando avanti capisci sempre qualcosa di più.
O forse è come un puzzle i cui buchi potrebbero ancora coprire parti importanti?

lunedì 8 maggio 2006

due passi al centro commerciale

e ho deciso che appena becco quattro lire ci DEVO tornare.
Ci sono una cosa e mezza che aspettano che le acquisti.
la mezza, una longsleeve verde acido. E' ancora "mezza" perché prima di acquistarla voglio provarla in negozio. "Provarla", si intende sotto ad una T-shirt rosa (che ho da diversi anni e non indosso da quando vanno di moda - il problema non è la moda, è l'atteggiamento di sfoggio estremo dei fighetti). Il test è assolutamente necessario per decidere l'acquisto, perché l'abbinamento, ora come non mai, sta rischiando di diventare banale. Proprio quello che non vorrei.
Poi (ma l'idea è ancora molto vaga) forse compro pure una canotta iperscollata da farci il figaccione con jeans e petto villoso al vento alla faccia dei tipini depilati con giacca sopra alla maglietta dalla scollatura a V fino all'ombelico. Si, vabbè, andiamo avanti.
Perché la cosa che debbo assolutamente comprare è la
MACCHINA GIOCATTOLO PER FARE LE SPILLETTE
(quella che tempo fa pubblicizzava DJ Francesco, per intenderci)
in un forum avevo letto che è una mezza sòla, ma a vederla dal packaging sembra (relativamente) affidabile.. e anche le spille stesse..
poi, per nove euro e novanta, direi che il gioco vale la candela. Fin troppo.
E alla fine, comunque, se proprio è una sòla, potrei sempre sbaraccarmela via eBay..
ok.
uscito dal centro commerciale, vedo una locandina de "Il codice da Vinci" (e ormai sto pure facendo il countdown all'uscita della pellicola). Delusione. Quelle cinque teste buttate là mezze in ombra sono un'immagine decisamente troppo altezzosa per poter rappresentare un buon film [a prescindere dalla storia]. Un po' come quel cantante (non me ne va di far nomi) che in diversi contesti parla con un tono un po' forzato nel disperato tentativo di sembrare ancora un tipo carismatico che, se lo è stato, in un periodo passato. Passato nel senso di trascorso, chiuso, finito, morto e sepolto.

sabato 6 maggio 2006

Il sottile limite tra arte e monnezza non sempre viene riconosciuto

e mica è sempre un male..
mi spiego.
Sia dato per assunto che il quadernino Moleskine è la perfezione [nel proprio settore].
Peccato che il rapporto qualità/prezzo sia pienamente consapevole di quanto sopra. E se la tira.
Sticazzi, pagare 8/9 euro un'agendina mi pare proprio troppo.
E in aiuto m'è venuto il taccuino Misstake regalatomi. :)
Ora che sta finendo, ero preso dalla premura di trovare un degno erede, ma all'ultima capatina in cartoleria ho constatato che certi prezzi per un prodotto decente sono una vera e propria ladrata.
Oggi passeggiavo per lo shopping center (non lo dico in inglese perché rimane più figo di "centro commerciale", è che si fa proprio chiamare così, ed è molto meno di un centro commerciale) e cosa ti vedo? Simil-Moleskine marca Stamperia ad UNEUROESETTANTA solo perché destinate ad essere decoupate.
Copertine assolutamente vuote, dal colore uniforme, tra cui anche nero.
Ok, è mia.
Non ha gli angoli arrotondati, non ha le pagine gialline, non ha la fascetta elastica per tenerla chiusa, ma scartata la Moleskine è decisamente perfetta.
Ma al solito, come succede quando tutto va bene e dimentichi di chiederti "Ok, dov'è la fregatura?", zakkete! ecco la fregatura.
Fogli a insulse righette orizzontali iperdistanziate non visibili dall'esterno (a quadernuccio incelophanato avevo controllato accuratamente che non fosse a righe o quadretti cercando tracce di inchiostro sui lati dei fogli).
Dopo il danno la beffa, leggo solo ora l'etichetta che dice, in caratteri tra l'altro relativamente grandi, Quaderno a righe.
Vabbè, ormai è scelophanato, tocca tenermelo.

Lampante sintomo della crisi economica (più lampante del fatto che potrei tenere la lezione "Come far fuori una cifra compresa tra i 70 e i 100 euro in tre giorni senza tuttavia sprecarli - tre giorni che per fortuna finiscono oggi e speriamo senza deroghe"): azzecco al primo colpo il verso in cui va inserita la tessera Bancomat nello sportello.

Blogger continua a mangiarmi i post (questo se l'è pappato per ben due volte, ma per fortuna prima di cliccare "Pubblica post" ho imparato a selezionare e copiare negli Appunti tutto il testo.
Tiè.)

[lo stesso giorno]

c'è una catena per te

ho interrotto una delle (non) tante catene via mail che mi arrivano dalla vicinata con cui non ci sentiamo né vediamo mai.
Già il titolo OROSCOPO mi stava sullo stomaco
si sappia: non credo negli oroscopi (nonostante a volte - quindi NON SEMPRE - persone dello stesso segno mi sembra che abbiano tratti caratteriali simili, trovo più o meno assurdo che ogni giorno 6 miliardi di persone possano trovarsi in solo 12 situazioni differenti le une dalle altre - in pratica, una media di mezzo miliardo di persone avrebbe una combinazione di eventi nella vita e un carattere simile al mio - o al tuo - solo per essere nati tra il 21/22 di tale mese e il 21/22 del successivo)
ma ho continuato.
non era un vero e proprio oroscopo, quanto un giochino che sfrutta tecniche tutto sommato ovvie (del genere "bicchiere mezzo vuoto = depresso o potenzialmente depresso") per tirarti fuori cose che forse sai, forse scopri, forse riscopri.
Giochino tutto sommato ben costruito, perché alcuni abbinamenti davvero sono esatti, ma alla fine ritengo sempre questo test molto simile ad un trucchetto di matematica applicata, tipo quelli "pensa a un numero da uno a nove.." che alla fine c'è una risposta unica e tu fingi di aver letto nel pensiero. Ma la matematica non è un'opinione (sebbene ci siano aspetti ancora più o meno "oscuri" tipo i rami di iperbole che tendono agli assi ma non potranno mai toccarli), la mente umana non proprio. Nel senso che non è perfetta, quindi può anche dare risposte veramente casuali che non ci azzeccano niente con l'intento di chi ha lanciato la catena.
Ma può anche non essere capace di formulare il test perfetto.
Tipo, se devo dire due nomi di donna, non è che la prima la amo e l'altra mi piace ma non ne vengo a capo.
Perché la prima probabilmente la amo ma mi stillicide e non ne vengo a capo, e la seconda mi piace e potrei darle tutto.. ma il condizionale implica che la situazione è più che gestibile.

OT: (vista la mia rosea strada verso la bancarotta) cercasi disperatamente metodo/i di massimo guadagno economico con il minimo sforzo, entro il limite della legalità e del buoncostume [non della buoncostume, come molti dicono cadendo in un simpatico errore che la fa somigliare ad un ente pubblico - ndr] . Disponibile a lavorare anche di notte in cambio di una cura per l'insonnia (nel senso: che faccia venire l'insonnia) e/o un rimedio alla mia seminarcolessia. Astenersi perditempo, contattare ore pasti o quando vi sta più comodo, tanto l'unico recapito è l'email, che comunque difficilmente leggerei all'istante..

mercoledì 3 maggio 2006

Sigmund Freud - Psicopatologia della vita quotidiana

E' un libro che mi prende davvero molto.
Inutile dire che mi prende in tutt'altro modo che il "Codice Da Vinci" o "Angeli e Demoni", che pure sono molto avvincenti per me.
Anche perché il primo è un saggio, gli altri due romanzi.
Consigliatomi da più parti e comprato proprio per la curiosità suscitatami, Psicopatologia della vita quotidiana mi sta aprendo un mondo. E mi sta cambiando in certe occasioni.
Tipo, quando non ricordo una parola cerco di seguire il metodo proposto (ma ancora mi perdo per strada..), oppure mi diverto a scoprire e analizzare i lapsus linguae.
L'ultimo, una mezz'oretta fa. Mia madre tirava il filo dell'aspirapolvere, non so se per cercare di scioglierne un groviglio (improbabile) o se per staccare la spina dal muro (tentativo comunque alquanto goffo). Al che, le chiedo: "Vuoi strappare il filo?"
laddove intendevo "Vuoi staccare il filo?"
[la frase corretta in italiano impeccabile sarebbe stata "Vuoi staccare la spina?", ma considera il tono colloquiale/informale/domestico, senza cui tra l'altro non ci sarebbe stato il lapsus]
E per di più, mi sono accorto subito che strappare non era la parola giusta, ma
1. non mi sono accorto all'istante del lapsus;
2. non riuscivo a ricordare la parola giusta staccare!

Due righe su "Codice Da Vinci" e "Angeli e Demoni" che, quando li ho citati a inizio post, mi hanno fatto ricordare questo pensiero. Da quanto riferitomi, ieri, Padre Livio di Radio Maria ha detto che la classica frase "tanto è solo un romanzo, non è realtà" non regge molto. perché, in prima istanza, romanzo o meno, fondamentalmente rimane sempre una calunnia. E, se uno ci tiene (ehmmm...) dovrebbe sentirsi parte offesa e reagire di conseguenza.
Per chi (come me all'inizio) ha creduto che questa frase fosse frutto di un certo risentimento offeso anche un po' piagnucolone, riporto anche un paragone dello stesso: è come se un tizio qualunque un giorno gli passa un grillo per la testa e si mette a scrivere che tua madre è una battona [non penso che abbia utilizzato questo termine.. hihihi].
Mia aggiunta: anche se "è solo un romanzo", ci sono state un sacco di persone che hanno preso per oro colato le parole di Dan Brown [e penso che il film sarà un'ancora maggiore circonvenzione di incapaci], perché è molto più probabile che qualcuno legga l'introduzione del romanzo - in cui l'autore dice "Tutto ciò che dico è assolutamente vero" - che non la primissima pagina del libro - in cui l'editore (perlomeno quello italiano) scrive "i nomi di personaggi e luoghi realmente esistenti sono utilizzati solo per dare veridicità al racconto. Eventuali analogie con fatti realmente accaduti sono casuali".

martedì 2 maggio 2006

finalmente gli animaletti scemi di cui ho parlato in almeno due post..

sbaraccano (se non fosse italiano corretto, sostituisci con "smontano la baracca e sloggiano").
10 minuti circa e saranno affibbiati a chi di dovere.
Il tono diciamo che è un po' da stronzetto che non vede l'ora di toglierseli dalle, ma capisci che già erano abbastanza insulsi di loro, perdipiù, ora che la tela è finita, sembra un pannello da pediatria in piccolo, con l'aggravante dei colori naif.
E certo che la firma non ce la metto.
Comunque, non pensavo di riuscire a finirlo entro oggi.
Bè, l'avrò finito anche perché, per lavorarci, la scorsa notte ho dormito per nemmeno tre ore.

E tra l'altro, un attimo prima di essere svegliato, stavo sognando me che bevevo un caffè.
Sto avanti.
@__@

lunedì 1 maggio 2006

Buon primo maggio

Il mio ha rasentato la soglia dello sfacelo. ("sfacelo" perché non ricordo più la parola perfetta che mi era venuta in mente prima).
Sono un tipo che non si fa molti problemi per cosa fare/dove andare (secondo me, fondamentalmente, è molto più importante il come che non il dove/cosa), ma non tutti la pensano come me. No problem, anche perché sennò quasi rischierei di starmene sempre nel solito mezzo chilometro quadrato.
Dicevo, il fatto che qualcuno tenga al cosa/dove, implica che il cosa/dove sia programmato con una almeno discreta cura.
Laddove tale cura venga a mancare (tipo se si sono programmate tre ore e si vuole star fuori casa almeno il triplo), per me no problem. Ma chi tiene al cosa/dove già può andare in crisi.
Figurati se non tutti hanno gli stessi interessi.
Alla fine me la sono cavata con un po' di dispiacere per chi ha avuto la peggio, per chi comunque gli ha pigliato lo scazzo a priori, ma anche parecchie cose belle viste.
E non rimpiango nemmeno di non essere andato al concerto a Roma (la mia precaria situazione economica proprio me lo impediva). Di cui comunque aspetto -anzi pretendo- un video amatoriale da chi me l'ha promesso.
In pratica bene, direi.

Ripeto l'annuncio (ora disperato) lanciato nell'altro post:
Qualcuno sa trovarmi una buona scusa per giustificarmi con dei più-o-meno-clienti? dovevo far loro avere un preventivo quasi due settimane fa, ma non l’ho fatto, perché non ho ancora capito quale è il mio compito, se ne ho uno, e soprattutto perché dovrei far loro spendere soldi inutilmente; tra l'altro loro hanno provato a telefonarmi diverse volte e non ho risposto..