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sabato 29 aprile 2006

Ho da dire un po’ di cose.

1. Cinema/tv/film/& so on..
- “Il Codice da Vinci” esce il 19 MAGGIO, non aprile come avevo detto qualche giorno fa, avevo letto male il manifesto al cinema e avevo dimenticato di correggere; comunque, stamattina ho visto la copertina di Ciak su cui era raffigurato (credo) Silas e non mi faceva impazzire. Affatto. Probabilmente la pellicola non soddisferà le mie aspettative di un film, comunque sia, serio.
- Sta uscendo nelle sale “Il regista di matrimoni”, nuovo film di Marco Bellocchio con Sergio Castelletto dopo “L’ora di religione”
[Davvero un bel film. Credo sia stato il primo caso di bestemmia “gratuita” che non mi ha dato fastidio, anche se mi ha lasciato un po’ strano.. spero che nessuno comunque abbia recepito erroneamente alcuni aspetti]
.
Già parlare di “regista di matrimoni” mi inquieta: a. perché mi fa pensare ai filmati di matrimoni (anche quelli fatti da fotografi) che sono al 90% un’accozzaglia di effetti video e transizioni veramente trash [ho i miei buoni motivi per credere che gli unici effetti da utilizzare siano il bilanciamento di colore e luminosità, le uniche transizioni stacco netto o dissolvenza, o poco più]; b. perché è tremendo pensare che possano esserci persone prese dalla FORMA più che dal contenuto di un tale momento (e purtroppo ce ne sono) al punto da doverlo programmare in ogni dettaglio come una coreografia. E questo se non erro è proprio l’aspetto messo in risalto da Bellocchio, con cui concordo allora se fa sì che il protagonista voglia sabotare l’evento.
A proposito di protagonista, che strano caso che Sergio Castellitto (molto apprezzato in “L’ora di religione”) mi ricordi parecchio Emilio Solfrizzi, attore di tutt’altra fascia. Così altra fascia che non me ne va nemmeno di dilungarmici su.
- Passando davanti ad una videoteca ho rivisto per caso la locandina di “Trappola in fondo al mare”, film uscito nel Bel Paese qualche mese fa. Non conosco affatto la storia, ma già solo vedendo un tale artwork mi chiedo: chi mai può essere andato a vedere il film? Dico, è la locandina/copertina di DVD/VHS più scialba che abbia mai visto.. perfino i film porno hanno copertine più espressive!
Ripeto, non conosco affatto la storia né il film di per sé, ma a mio avviso giusto il trailer o la trama potrebbero essere il pretesto che stimola la curiosità di vederlo. La locandina, proprio no.
L’unico effetto che mi ha suscitato (tra l’altro curioso, visto che non sono il tipo troppo influenzabile da certi stereotipi), un po’ di voglia di avere l’addome a scacchetti, o perlomeno più definito di quanto non sia al momento. Perché diciamo che quattro mesi di palestra hanno portato parecchi contenuti, ma poca forma (ossia muscoli sodi ma piccoli, addominali duri ma pancetta ancora sporgente).
- Stamattina ho visto il promo di “48 ore”, prossima fiction poliziesca targata Mediaset di cui avevo solo sentito lo spot radiofonico. Già la trama, accennata da codesto spot e ribadita dal titolo, mi suona abbastanza assurda: c’è una squadra di agenti che deve recuperare gli evasi entro 48 ore dalla fuga. Perché, i latitanti da oltre quarant’anni (ogni riferimento non è puramente casuale) non sono forse importanti?
Ma alla fine, chisenefrega, basterebbe non pensare che il plot debba essere realistico.
Ma la tecnica.. oddioooo!
Da quel poco che si evince dal promo, sembra “La squadra” con in più qualche inquadratura figa molto debitrice di certi effetti puramente commerciali di CSI o il fratellino sfigato Made in Italy RIS.
E a questo punto potete raccontare anche la mia vita, ma tanto non lo guardo.
- Easy rider: una bella lezione di vita contro tante bambocciate che ci raccontano da sempre.
Tipo l’uguaglianza razziale, il rispetto verso chiunque.
Sono cose giuste, sia ben chiaro.
Ma troppo spesso sono cose ancora al livello di parole e basta.
Perché ancora non viviamo in una società multietnica (ma una società che si sta riempiendo di immigrati che non si integrano e/o non riusciamo a far integrare - ndr), e fondamentalmente sono poche le persone aperte di mente. In pratica, tutti ormai dall’asilo abbiamo imparato con la giusta cadenza e la giusta faccetta da circostanza a dire che bisogna essere tutti fratelli e/o bisogna amare tutti e/o bisogna rispettare tutti. Ma non tutti ad oggi abbiamo ancora imparato a non scansarsi passando accanto ad un arabo, non tutti ad oggi abbiamo ancora imparato a non schifarci se vediamo un gruppo di punkabbestia che fanno assolutamente i cazzi loro ai bordi della strada, non tutti ad oggi abbiamo imparato a non farci film nella testa vedendo una faccia strana che non necessariamente appartiene ad un pervertito o un delinquente.

2.
La parte razionalista di me dice che frasi tipo “Sono la persona più sfortunata del mondo”, “Non c’è nessuno più iellato di me”, “Ah, ma io sto peggio di te” sono una maniera - a suo modo perversa - di tirarsela.
Ma certe volte è proprio vero che capitano tutte solo a te..

3. Musica
Ultimamente ho ripreso ad ascoltare parecchio “Numb” dei Linea 77. E proprio stamattina mi sono ricordato di quando ho pensato come sia un genere decisamente diciamo “maschio”. A parte il contrasto con le ragazzine sciape che ho visto al loro ultimo concerto, intendevo che è qualcosa di veramente non-proprio-viscerale-ma-comunque-fatto-con-sangue-e-budella e decisamente targettizzato ad un pubblico maschile più o meno del tipo “l’omo ha da puzzà” o giù di lì. In pratica, li ritengo un genere musicale affine a sport come il wrestling (se solo i network USA non ci costruissero sopra le telenovele), il monster truck racing, o meglio, il rugby, specie la variante senza casco e tante protezioni.
O, in altre parole, quello che, seguendo un cliché di interviste di Rock Sound assocerei alla domanda: “Album per far innamorare qualcuno del tuo stesso sesso”.
La domanda di cui sopra penso debba essere intesa come “l’album che in generale possa attrarre un uomo, indipendentemente da chi lo vuole conquistare.” e non come “l’album con cui IO debba sedurre un uomo” - il punto non sono i miei orientamenti sessuali pericolosamente altalenanti.
A proposito di omosessualità, curioso come “Insane lovers” sembri raccontare perfettamente in musica una qualche storia stile Josman (autore di diversi fumetti porno gay quasi sempre incentrati su rapporti sessuali tra padre e figlio spudoratamente consenzienti).

4. Tecnologia e portafoglio
Se gli auricolari di marca costano ben più dei 2,50 € spesi per un nome assolutamente sconosciuto, un qualche motivo ci sarà. Tipo, se quelli di marca danno fruscio, di certo non al terzo utilizzo.

5. The Nanny
Qualcuno sa dirmi qualcosa riguardo una tournée teatrale italiana della Tata, a quanto pare con i veri attori della sit-com?

6.
Qualcuno sa trovarmi una scusa che possa reggere per giustificarmi con dei più-o-meno-clienti? dovevo far loro avere un preventivo quasi due settimane fa, ma non l’ho fatto, perché non ho ancora capito quale è il mio compito, e soprattutto non ho capito perché dovrei far loro spendere soldi inutilmente; loro hanno provato a telefonarmi diverse volte e non ho risposto..
ti prego, lettore/lettrice, rispondi a questo post.. pensa che è come un concorso che premia la persona con più creatività. Creatività qui non significa che posso dire di essere stato rapito dagli alieni.

7.
Sarebbe bello essere un papavero.
motivi:
con quattro petali, hai l’essenziale e niente di più (chi solitamente disegna fiori a cinque petali pensa che se fossero quattro sarebbe scambiato per un quadrifoglio? bè, non è così)
è semplice, e proprio per questo la sua immagine non è troppo inflazionata per scopi troppo al di fuori della sua natura, a parte Kenzo e qualcun altro
ha modo di vedere sempre - o quasi - il cielo azzurro, e se piove, sa che, o è una pausa temporanea e comunque il cielo azzurro sarà la maggior parte della sua vita, o che comunque se esso è lì, è lì per il cielo azzurro.

Due pagine e qualche riga su Word, Times New Roman 12. Wow.

giovedì 27 aprile 2006

avevo spunti per scrivere di Robbie Williams, Luciano Ligabue, Gianfranco Fini, qualcos'altro che ho scordato, ma questo è meglio. meglio per me

gli animaletti scemi a cui continuo a lavorare finiranno per essere molto più di un quadro commerciale non retribuito che vale 44.01 €*.

Perché effettivamente al momento (e non è ancora finito) vale
44.01 € +
due quasi lacrimucce +
tante incazzature perché le sfumature non mi escono come vorrei +
un'altra incazzatura, diversa e molto più grossa +
la frustrazione di dover disegnare animaletti scemi +
la frustrazione di avere tutto precompilato
la frustrazione di non essere pagato (A vuole pagare le spese per B ma è giusto che A non sborsi un centesimo; ma d'altronde se giustamente chiedo il rimborso a B, passo i cazzi con A).

Detta così pare peggio di quel che sembra.
Ma al momento sono tranquillo, era solo una constatazione dei fatti a cui si può dire che mi sono rassegnato..
L'unica cosa che temo, i tempi di consegna che A impone. Anzi, i cazzi che A mi farà passare se non rispetto i tempi di consegna che ha fissato per me.

[*ho scritto "vale" e non "costa" perché, perlomeno all'inizio, oltre le spese, non credevo ci fosse un valore aggiunto, e la frustrazione di dover disegnare animaletti scemi pensavo di superarla - ma in effetti la si può superare, se non noti o non ti fermi a vedere che ridono]

domenica 23 aprile 2006

non si mangiano i post

stronzo di un Blogger.
UN'ORA persa a scrivere un post, vado a cliccare Pubblica post e si apre la pagina in cui mi chiede user e pass.
mm.
Clicco Indietro nel browser, e vengo rimandato alla stessa pagina.
mmm.
provo ad inserire i dati di login, e come prevedibile, vengo rimandato alla mia home della piattaforma di posting.
E fottiti allora.
Scusate la volgarità, ma
1) ho aperto il blog proprio per potermi permettere di tutto in pubblico
2) sto incazzato nero. Non era un chissà quale post, non era lunghissimo, probabilmente non avrebbe ricevuto nessun commento (nemmeno lo richiedeva), ma è una questione di principio. Perché ora ho pure perso la voglia di riscriverlo.

giovedì 20 aprile 2006

Damn CSS!

..aka Damn HTML versione 2..
ieri mi sono imposto di rimaneggiare il foglio di stile del mio blog, che già avevo massacrato tempo fa. Epperchemmai? Perché Firefox visualizza il blog con caratteri assolutamente piccoli.
EcchisenefregadiFirefox?
Io, grazie.
Ma giusto perché il mio Explorer è praticamente schiattato (avevo provato Explorer 7 Beta, modificato alcune impostazioni, e disinstallato il 7 - non mi piaceva troppo - sul 6 rimangono attive opzioni che non trovo più! Bè, forse potrei/dovrei reinstallare il 7 Beta, ritrovare le opzioni e tornare di nuovo al 6.. eh quante pippe!)..
eh sì, sono un aficionado di Explorer, ma giusto perché è ancora lo standard.
Comunque, la fetta di mercato che gli ha sottratto Firefox non poteva lasciarmi indifferente ancora a lungo verso di esso. Un giorno o l'altro avrei sentito comunque il bisogno di vedere decentemente il blog sul browser Mozilla.
risultato del rimaneggiamento, qualcosa è cambiato. Se Dave un tempo mi aveva detto che i caratteri erano lillipuziani, ora questi sono abitanti di Brobdingnag (la terra dove tutti erano giganti ne I viaggi di Gulliver).
Ma almeno il Verdana dappertutto me l'ha riconosciuto. Phew.

Oggi, ripassando davanti a quell'insegna Dianetics, era inevitabile non sentire un certo senso opprimente di angoscia..
qualcosa tipo quando penso a certe voci che girano sull'Opus Dei, ma forse Scientology è peggio perché: 1) il fine ultimo non è una religione vera e propria; 2) l'Opus Dei non è un'organizzazione a fini di lucro. In pratica, il punto comune che mi inquieta è qualcosa che ancora non riesco bene ad afferrare, ma gira intorno a quanto le persone siano plagiate, o più, quanto gli ideali siano distorti.

martedì 18 aprile 2006

così tanto, per caso

Dave parlava di Katie Holmes e Tom Cruise, e della gravidanza di lei. E i lettori, commentando, hanno tirato in ballo (ma già il post originale dava il la) Scientology.
Diciamo che fino a stasera non me ne importava molto di quella setta. Classico menefreghismo dovuto dall'ignoranza. Ma è bastato leggere lo scritto di una donna uscita da Scientology dopo 18 anni di "militanza" per mettermi in guardia. O mettermi paura.
In poche parole, Scientology è il classico schemino produciconsumacrepa con piccole precisazioni: consuma = consuma le tue forze, il tuo tempo e i tuoi soldi per la Chiesa di Scientology (è praticamente lo stesso che produci); crepa (1) = la morte è l'unica uscita degna da Scientology; se scappi sei un nemico giurato, se prendi l'uscita con accompagnamento ti tartassiamo psicologicamente più di quanto non fatto prima. crepa (2) = muori a te stesso, devi fare tutto e solo ciò che ha detto L. Ron Hubbard [fondatore di Scientology e scrittore dei libri su cui la setta si basa - ndr].
C'è anche crepa (3), ma non è una dottrina diretta di Scientology, diciamo che è una conseguenza. Per esempio, se sei epilettico, la setta ti convince che non ti servono i medicinali che prendevi fino ad ora, permettendoti giusto qualche vitamina. Quando poi ci rimani secco per le convulsioni, non possiamo chiamare il 911 finché non lo vuole il capo della sede.
è tremendo, ma è successo davero.
Quanto mi spiace per Katie Holmes.. già il suo spensierato convertirsi a Scientology mi aveva un po' spiazzato (anche se stasera ho scoperto che il convincimento è una specialità della setta - serve per portare nuovi adepti vendere nuovi libri avere carne fresca). Mi è dispiaciuto un po' anche quando ho letto che pure Kirsty Alley è nel giro (tra l'altro, la mamma di Senti chi parla ora è ingrassata tantissimo..)
Dovrei leggere Hard Times di Dickens. Certi aspetti di Scientology (di cui, tra l'altro, non capisco proprio la croce latina nel logo) mi hanno richiamato alla mente quel passaggio che parla della città di Coketown
Fact, fact, fact, everywhere in the material aspect of the town; fact, fact, fact, everywhere in the immaterial
Tra l'altro, questa ricerca improvvisata mi ha anche fatto scoprire che Dianetics, "cosa" che non sapevo se fosse un libro o una collana ma che già di suo mi sapeva di qualcosa di settario, è un bestseller del fondatore di Scientology. Tutto in famiglia.
Il cerchio che si chiude solitamente è qualcosa di sollevante. Ma non può non inquietare scoprire d'improvviso che qualcosa di questa portata stia anche a un quarto d'ora/venti minuti di distanza da te.

[lo stesso giorno]

ritorno blogorroico

Penso che farei bene a procurarmi qualcosa di Caparezza. L'ultimo singolo conferma le sue capacità a livello di testi (perlomeno per quello che si riesce a capire da un ascolto non troppo attento) e contenuti.
Come già accaduto ai tempi di Fuori dal tunnel, è stranamente curioso il fatto che ora sia invitato (o resident?) alle varie trasmissioni musicali per teenager con tanto di chart i cui dati non si sa da dove provengano, visto che ognuno dice la sua. In pratica, Top of the Pops e quell'altro - credo si chiami CD live - che in pratica ne è la fotocopia in versione discount sfigato, da quando Rai Due ha ceduto i diritti del marchio a Italia Uno. E probabilmente ci saranno anche trasmissioni dal target un po' più presunto figo, tipo TRL o Select (se ancora va in onda) di MTV o qualche clone targato Viva/ReteA/AllMusic (non so quale sia il suo nome all'attivo al momento). Dico probabilmente perché le due emittenti sono praticamente inaccessibili dai televisori di casa mia. E comunque, ultimamente, guardo pochissima televisione.
Tornando a Caparezza, vederlo a fine canzone tra il conduttore (in giacca color grigio 60% e T-shirt bianca con eventuale stampa trendy) e la conduttrice (mora o castana scura, capelli lisci non troppo corti, top bianco con stampa trendy), è davvero comico. Perché presumibilmente i due non si rendono minimamente conto che, visti certi testi, Caparezza, gente come loro, se la potrebbe mangiare a colazione.
Fare la parte del nemico per infiltrarsi nell'ingranaggio dell'impero e farlo marcire lentamente dal di dentro - Kurt Cobain
[nei suoi diari questo concetto l'ha ripetuto un pacco di volte in forme non proprio identiche, e questa non è una delle migliori, ma è l'unica che ho trovato.]

A volte è piacevole camminare per il centro da soli. Perché può capitarti di essere folgorato da miriadi di particolari che sono stati buttati là appositamente per essere visti da qualcuno, e la cui vita [cui si riferisce ai particolari] sarebbe insignificante altrimenti. Particolari che stimolano pensieri che avrai già dimenticato quando davanti al tuo diario o la tua piattaforma blog vorrai riscriverli. Particolari che comunque non avranno vissuto invano. Particolari come il negozio di abbigliamento usato (ma dai prezzi non proprio equi) che ha chiuso i battenti, troppi fighetti con il piercing sotto il labbro per pensare seriamente di averlo anch'io, molte cose che ho già dimenticato, e l'ex bassista per cui potrei dare tutto.
piccola donna moderna tipo mamma moglie giovane con un lavoro in ufficio, un blog e una casa arredata IKEA, o piccola donna moderna non-proprio-in-carriera, un po' tipo Stefania Rocca in Casomai, dall'anima rock che se ne frega del rischio di passare da fighetta alla MTV se indossa due spille sul cappotto, piccola donna che mi affascina e mi imbarazza. A cui non credo di essere capace di donare il primo pensiero del mattino o l'ultimo della sera, ma a cui donerei cuore e anima.

Periodo di film, piccoli e grandi.
#1
Un po' di tempo fa, Tristano e Isotta al cinema.
Non grandi aspettative.
Se riesci a filtrare alcuni aspetti un po' svenevoli (in cui rientra anche la classica scena di sesso romantico tra i protagonisti, ormai un must palloso di qualunque film in cui ci sia una storia d'amore) da ragazzini, può capitare di cogliere aspetti tecnici del film che non sono affatto male.
Come i colori costantemente lividi.
Per quanto riguarda la storia, anni fa avevo letto il libro, ma l'ho completamente dimenticato, e vorrei rileggerlo per vedere se il film si è preso delle licenze poetiche. Se licenze poetiche non ci fossero, bello il gioco di affastellamento degli eventi che frustrano e travolgono i protagonisti, cadendo l'uno sull'altro come tessere del domino messe in fila, gioco a cui Shakespeare si è palesemente ispirato. Ispirato senza però copiare, visto che i suoi finali sono di gran lunga più tragici (a Tristano e Isotta la strada di un amore completamente libero si apre ben prima della morte), e visto che la locandina di Tristano e Isotta (tra l'altro, modernissima e in nulla rievocante il medioevo) riporta quel terribile "Prima di Giulietta e Romeo c'erano..", apoteosi dell'invidia e del cattivo gusto.
#2
ieri sera, Io non ho paura in TV.
Volevo vederlo, quel film, ma ieri non avevo voglia di mettermi davanti al televisore. Poi è capitato che mi sono trovato lì davanti e la voglia di andare via è scemata.
Film bellino. Ma forse mi aspettavo un po' di più.
Tipo, NESSUN obolo al cinema commerciale, imprecisioni meno grossolane (al massimo una Barbie Anni Ottanta - o meglio, un surrogato tipo Tanya, più adatto al tenore sociale medio dei protagonisti - in un film ambientato nei Settanta, invece che una Barbie Anni Novanta, il modello di base ancora in voga oggi) e un finale tragico. Non sempre vissero tutti felici e contenti, o con solo un proiettile nella coscia.
Comunque, belli i giochi di colore tra campi gialli lampanti, campi gialli lividi, albe impressioniste, notti dal ciero nero assoluto e tramonti dalle luci teatrali.
Il film mi ha portato a capire ancora di meno Diego Abatantuono. Il suo rimbalzare tra film di stampo vanziniano e registi di alt(r)a fascia mi aveva indotto a pensare che seguisse più o meno l'esempio di John Cassavetes (regista USA indipendente che però ha partecipato a numerosi film hollywoodiani come attore, giusto per autofinanziarsi). Ma proprio sabato ho constatato come il suo Colorado Cafè Live abbia fatto il primo passo verso la decadenza.. se non è stato solo un passo falso, la situazione è più complicata di quanto sembri.. e vederlo in Io non ho paura mi ha confuso le idee ancora di più..
Il padre del protagonista (ho già visto quell'attore ma non ricordo affatto chi sia), in questo film, mi ha fatto sentire davvero, in un'altra accezione, cosa intendesse Martino quando ha detto: Se sei una persona normale, rispettabile, se sei nel gruppo, bene o male lavori per il gruppo [da Jack Frusciante è uscito dal gruppo], frase che avevo sempre visto in un'ottica socialicomunista di critica alla società borghesecapitalista. Forse, avendo trascritto la frase fuori dal proprio contesto, sembra più una cosa tipo Fight Club, lavorare per un'associazione; ma in Jack Frusciante e Io non ho paura il gruppo indica una persona/o un'entità a suo modo padrone.
#3
domani (cavolo, già domani!) esce nelle sale Il codice da Vinci (o perlomeno, domani esce in una delle sale a me vicine). E presto mi fionderò a vederlo.
voglio vedere come se la cava Tom Hanks, che ultimamente non mi fa impazzire, nel ruolo dello studioso quarantenne bello, alto, superstudioso e scapolo. Dimenticavo, nuotatore provetto e non nerd-sfigato.
Ma soprattutto voglio vedere come se l'è cavata il regista (a proposito, chi è?) nel risolvere filmicamente spinose questioni come alcune cazzate clamorose scritte nel libro (esempio 1. la tela de La Vergine delle Rocce del Louvre che Langdon minaccia di sfondare, in realtà è una tavola! esempio 2. il presunto seno del personaggio alla destra di Cristo ne L'Ultima Cena, in realtà assolutamente inesistente) o verità alquanto dubbie (rimanendo a L'Ultima Cena: 1. La mano che brandisce un coltello non mi sembra così evidentemente attribuibile a personaggi nascosti invece che Pietro; 2. Continua a guardare quell'immagine. La faccia che Dan Brown vede nell'avambraccio della veste di Pietro, in una fotografia globale, più o meno riesco a vederla anche io, ma qui la ritengo più un effetto del deterioramento del colore che non un reale intento del pittore, anche perché il personaggio sarebbe assolutamente sproporzionato, e la faccia blu un tantinello irreale.. un po' come chi disse di aver visto un volto sacro nella traccia di olio lasciata da un hamburger sul cartone, un po' una menata).

Spero ti capiti di ascoltare via radio lo spot Falqui (anche se detta così sembra un malaugurio).
Tendenzialmente old-style, e va benino;
ma devi assolutamente ascoltare il jingle alla fine.
Sicuramente è preso da uno spot TV di 10/15 anni fa circa che non ricordo, ma senza dubbio è esilarante.

Ieri, sul sito ufficiale di Microsoft, ho avuto modo di guardare una presentazione di Windows Vista, il successore di XP, che si appresta a diventare realtà.
mm.. (con aria compiaciuta)
L'interfaccia, dopo il tentativo (non proprio riuscito) di Windows XP, sembra finalmente inchinarsi ad una sobrietà non immemore degli ultimi sistemi operativi Macintosh. E già un grande gap sembra superato, facendomi venir voglia di testare questo nuovo sistema operativo in Beta (versione gratuita di prova).
Ma, tralasciando le varie leggende metropolitane (secondo cui Windows Vista sarà assolutamente antipirateria, arrivando ad eccessi assurdi, tipo che non supporterà CD homemade) ne rimane almeno un altro, di gap:
Windows Vista, funzionerà?

domenica 16 aprile 2006

tantiauguri

Pranzo con i parenti (molto pochi, a dire il vero) abbastanza alienante.
L'imbarazzo del menu alternativo ormai ho imparato ad acettarlo e/o superarlo, ma il rigoroso contorno di pietismi e battutine ha preso ad avere un sapore decisamente stantìo.
Condisci il tutto con una dozzina di persone il cui agire e disquisire, naturalmente selezionato secondo attitudini/interessi/età/esperienze, ti isola in pieno (le persone con cui potevo sperare di avere un qualche minimo rapporto erano tra le più lontane da me) e cuoci a fuoco lento dalle 13.00 alle 17.30 circa.
Senza potermi permettere di andare a fumare una sigaretta (che tra l'altro neanche avevo; sono anni che non le compro più).
E senza nemmeno nessuno con cui poter dire: "Che coglioni."
buonapasqua.


Vabbè detta così pare uno sfacelo.
Certo, stare lì a tratti era veramente uno schiantamento di, ma qualcosina di positivo c'è stato.
Tipo le cuginipotine che, almeno verso la fine del pranzo, si degnano di cagarti per farti giocare con loro.
Tipo la parente tumorata che pare stia reagendo bene e a cui - non ci avrei mai creduto - sembravano brillare gli occhi quando mi ha visto.

E non dimentichiamo che non, e sottolineo NON, c'è stato il retrogusto dell'autorità superiore che ti chiede: Ma cos'è successo? Perché non parlavi?
Fortuna. Forse non se ne sono accorti. diciamo che è meglio così.

Ok.
Comunque ora sto meglio.

sabato 15 aprile 2006

bè, il titolo non è sempre necessario, quindi stavolta lo spreco

Poi dello scazzo di ieri sera ho deciso di non parlarne più.
Probabilmente perché, stamattina, chiacchierando con mia madre, ho/ha tirato in ballo l'argomento e la ferita si è riaperta un po' (giusto il necessario per sentirla io e non lei) e diciamo che poi si è rimarginata definitivamente.
Più tardi ho anche deciso una cosa molto importante.
Aprendo la busta della banca arrivatami ieri, l'estratto conto mi ha letteralmente impaurito. Anche se alcune entrate recentissime vanno aggiunte al saldo riportato, la situazione non è affatto rosea.
Quindi, o inizio a vendere le cianfrusaglie che ho in giro per casa sperando che eBay mi porti un po' di money, o inserisco AdSense (le pubblicità di Google) qua sul blog. Non mi piacciono molto (anzi, mi piacciono pochissimo) i siti - di qualunque tipo - con pubblicità, ma la cosa è praticamente necessaria. Sono in una situazione analoga al lavoratore che "non arriva a fine mese".
Un dubbio: ma la pubblicità via web, di solito, non viene pagata ogni tot visualizzazioni o ogni tot cliccate? Bè, se AdSense utilizza questo stesso principio, sto fresco..
[probabilmente questa frase può farti sentire in dovere di continuare a navigare nel mio blog e magari anche di postare, ma non è mia intenzione, anzi, voglio che la tua visita o il tuo commento siano assolutamente spontanei; niente costrizioni né imbarazzo se dico che il blog è deserto, è solo una constatazione; non voglio puntare il dito a nessuno, e se dovessi, la colpa potrebbe tranquillamente ricadere su di me, che evidentemente scrivo cose poco interessanti]
Cambiando discorso.
La piattaforma Blogger (abbinata al mio senso di curiosità spulciona) un tempo, per caso, mi ha fatto conoscere Google store.
E oggi me ne andava di tornarci.
Carino come al solito.
Peccato che il catalogo USA e quello europeo non combacino [c'è una parola con lo stesso significato, utilizzata molto in geometria per dire che due figure hanno la stessa superficie; questa parola rende molto meglio l'idea, ma al momento non mi torna in mente].
E peccato che alcuni prodotti del merchandising americano non rendano giustizia alla sobrietà che da sempre caratterizza l'estetica del motore di ricerca.
ok, ora ti saluto. Devo andare a comprare un regalo di Pasqua (a proposito, auguri), fare un disegno per Daveblog (nessuno se l'aspetta ma, saltate le Davomaschere a Carnevale, qualcosa per Pasqua volevo farlo..) e continuare a pitturare animaletti scemi per gente che li noterà appena..
bye

[lo stesso giorno]

attacchi di isteria da frustrazione repressi

probabilmente è qualcosa del genere a farmi male.
E il sonno inibisce ancora di più la mia offensività, ma non il mio malessere.
Se ho tempo (no) domani scrivo per bene cosa mi è successo.

mercoledì 12 aprile 2006

facciamo progressi..

Forse ho imparato ad alzare la tavoletta del WC.
Anzi no.
Perché devo imparare a riabbassarla per poi poterla rialzare la seconda e la terza volta.

martedì 11 aprile 2006

elezioni politiche 006

molto probabilmente leggendo un paio dei miei ultimi post avrai capito che la mia intenzione era di lasciare la scheda in bianco. E così è stato.
Non avrei voluto, perché il voto è tanto un diritto quanto un dovere, ma date certe condizioni proprio non riuscivo a capire quale fosse il male minore a cui dare il mio voto.
Il mio pensiero probabilmenteera molto più vicino al centrodestra che non alla coalizione di centrosinistra, ma far sì che Berlusconi ricevesse un mio voto mi sembrava proprio inammissibile. Di contro, se avessi votato per qualcuno della sinistra moderata, c'erano idee che non condividevo, o comunque mi dava fastidio saperlo in gruppo con persone e/o personaggi con cui ho praticamente niente a che spartire.
In pratica, il risultato ottenuto probabilmente è il migliore che potessi immaginare.
Parliamoci chiaro, certe smargiassate di Berlusconi non mi sono mai piaciute, quindi non so se l'avrei retto altri cinque anni al Governo (questo certo non fermerà il suo dire castronerie, ma almeno la situazione sarà meno frustrante).
E va bene.
Ma anche il fatto che comunque la percentuale di maggioranza sia veramente risicata non mi sembra tutto sto male.
Perché potrebbe portare ad un governo moderato, più di centro, e forse in cui è più facile - o almeno necessario - trovare un accordo tra maggioranza e opposizione.
[Con accordo non intendo assolutamente governo a quattro mani come qualcuno furbescamente ha proposto - arrampicatona sugli specchi!!!!]
Ma pure, questa mia rischia di essere solo un'utopia, se i politici non imparano un (bel) po' di fairplay.
A questo proposito, un applauso a Fassino, che ha detto di Berlusconi: "è stato un buon avversario, ha giocato bene".
Anche se a me addirittura sembra che ogni tanto abbia tirato degli sgambetti.
Non Fassino, quell'altro.

speriamo bene per il fairplay anche da parte degli elettori.
Tra ieri ed oggi già ne ho visti degli esempi al contrario da parte di alcuni parenti, amici e conoscenti. Per fortuna pochi, ma a mio avviso proprio non necessari.

domenica 9 aprile 2006

Ricordami queste parole quando ci parlerò via telefono

mi hai dato seriamente modo di credere che la mia compagnia ti interessi e ti compiaccia molto meno di quella di altre persone. Non è niente di grave [tranne che per me, ma non penso che se ne possa accorgere - ndr], ma a questo punto io dovrei sentirmi autorizzato a non contare più sulla tua, di compagnia. Quindi se vuoi vedermi, fammi sapere con largo anticipo perché non cercherò di tenermi necessariamente libero per te.

Un discorso del genere sarebbe l'ideale.
Se solo poi non si risentisse mettendomi in dovere di sentirmi in colpa.
Perdipiù a una settimana da Pasqua.

Anna Frank aveva scritto qualcosa del genere: finché una persona può guardare il cielo azzurro, non ha il diritto di essere arrabbiata o triste.
E' vero.
Ma succede ugualmente.

P.S.: ricordami che ho un post arretrato da scrivere.

venerdì 7 aprile 2006

[senza titolo]

Qualche giorno fa ho rivisto in autobus colei che mi stillicide .

Ciao, appena ti ho visto ho voluto ridarti il cd che mi avevi prestato. E' quello giusto? Ne avevo una pila nello zaino e ne ho quasi pescato uno a caso..
Si, è quello giusto. T'è piaciuto?
Abbastanza. Ohi, poi non sono più potuta venire al concerto che mi avevi proposto; sai, era il compleanno del mio ragazzo.
Ah. ____________________bè, è giusto.

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Torno al mio posto, ché [non mi ricordo perché]. Ci vediamo.. dopo.. o.. domani..
mm.. non lo so.

Forse abbiamo parlato un po' di più di quanto citato, ma avrò tralasciato al massimo trenta secondi.
Voglio credere che il buco di silenzio sia qualcosa come l'imbarazzo di due carissimi amici (ma non siamo carissimi amici) che non sanno cosa dirsi dopo un lungo periodo che non si vedono/sentono, invece che l'impaccio del mio innamoramento e/o della sua consapevolezza. Non mi pare di essere così ostinato. Almeno in questo.
Curioso come, ieri sera, ero vestito più o meno ska (camicia bianca, cravatta nera, ironia e cazzeggio) e un mio conoscente, abbastanza truzzo, mi si è messo a parlare del gilet aperto (da indossare sopra la camicia, e con un paio di jeans strappati fighi), il trend di quest'anno (parole sue, ma un'espressione così tecnica me la sarei aspettata da un fighetto più effeminato - effeminato, non necessariamente omosessuale). Mm, diciamo che è sfuggito qualcosa. O a me o all'altro.
Come anche a chi mi ha paragonato a Billie Joe Armstrong (il cantante dei Green Day).
Male male male.
Perché B.J.A. cinque minuti fa ha deciso di travestirsi da Robert Smith (il cantante dei Cure) con in più la camicia [ma la musica dei Green Day ancora non mi dispiace, peccato per le polifoniche e le ragazzine..], mentre io, camicia bianca e cravatta nera le indossavo prima di Avril Lavigne.
In definitiva, mi avrebbe fatto molto più piacere essere paragonato ad uno dei primi Meganoidi.
Stamattina, alla rassegna stampa del tiggì, ho letto di sfuggita (era un articolo non letto dal giornalista) il titolo di un articolo che diceva del Vangelo di Giuda (a quanto pare, scoperto poco tempo fa e tradotto ancor più recentemente) secondo cui Gesù stesso avrebbe chiesto di essere tradito.
Non mi voglio soffermare sulla domanda "Ma questo Giuda evangelista è l'Iscariota, il traditore?" anche se potrebbe anche valerne la pena. Ma ho domande migliori.
Se Cristo avesse chiesto a Giuda di essere venduto ai farisei che l'avrebbero ucciso, probabilmente Egli stesso avrebbe dovuto pagare l'apostolo per convincerlo. Ma altri vangeli dicono chiaramente di chi fossero i trenta denari..
Se Cristo avesse chiesto a Giuda di essere venduto ai farisei che l'avrebbero ucciso, perché Giuda poi si è sentito tanto in colpa da suicidarsi?
Se Cristo avesse chiesto a Giuda di essere venduto ai farisei che l'avrebbero ucciso, perché nell'Ultima Cena dice: Guai a colui che mi tradirà?
Se Cristo avesse chiesto a Giuda di essere venduto ai farisei che l'avrebbero ucciso, la colpa di Giuda sarebbe molto più lieve del triplo rinnegamento di Pietro. E allora perché è Pietro che Cristo sceglie per fondare la Chiesa?
In definitiva, SE IL TITOLO NON E' FUORVIANTE, o la notizia è un fake, oppure la realtà supera Dan Brown.
E' bello accorgersi di non essere l'unico tremendamente indeciso rigaurdo alle elezioni di domenica e lunedì.
Ed è bello accorgersi di non essere l'unico che si vede quasi costretto a votare X pur di non far arrivare il proprio voto a Y.
Perché è brutto accorgersi che non esiste Z.
Ma c'è una parvenza di soluzione. Come tra il bianco e il nero c'è il grigio (e tra il Bianco e il Nero c'è il grig-io), tra rosso e nero ho deciso/capito che c'è il bianco.
Inutile dire che rosso e nero sono esagerazioni e non significano rispettivamente "amore" e "morte", come bianco qui non sta a significare "pace".

mercoledì 5 aprile 2006

metafora

gioco a calcio, e mi sono stati proposti due contratti da due buone squadre.
Un contratto mi propone di entrare in squadra come titolare, ma conoscendo l'allenatore so già che avrei problemi con lui da subito.
Con l'altra squadra, invece, questo problema non sussisterebbe, ma c'è un grosso punto a sfavore (entrerei in squadra come riserva).
Soluzione: probabilmente mi trasferisco a qualche squadra di serie C.

nota per il lettore: il discorso titolare/riserva consideralo solamente dal punto di vista di valorizzazione del giocatore, e non in altri modi.

martedì 4 aprile 2006

ora sono tranquillissimo, ma è giusto che lo racconti. In pratica, è un post datato stamattina.

Dovrei davvero procurarmi un qualcosa che, come prometteva Splinder, trasferisse il mio pensiero online in cinque minuti. Io, alla fine, glie ne avrei concessi anche dieci, se solo mi avesse garantito un collegamento diretto e costante mente-internet.
O, in alternativa, il mio caro taccuino Misstake e la Bic Cristal pocket nera sempre in tasca. O sul comodino.
Perché ieri mattina, ma soprattutto ieri sera, avrei scritto a fiumi, nonostante il sonno. La parabola discendente è iniziata con un mio familiare che necessitava del PC (locato nella mia stanza) per motivi inderogabili. Anche i lavori a cui stavo adempiendo io erano piuttosto urgentini, ma vabbè, aveva detto che la cosa avrebbe richiesto un quarto d'ora.
Non volevo fare l'avvoltoio appollaiato alla forca con il cronometro in mano, così ho colto l'occasione per riordinare un po' . Sicuramente non avevo impiegato tutti e quindici i minuti, quindi ho preso a gironzolare per la stanza un po' a caso. Poi mi sono reso conto che forse tradivo un po' di impazienza, o forse la mostravo senza provarla, e mi sono disteso sul letto. Dove la situazione ha iniziato a pesarmi ogni minuto di più, e se non fosse stato per la sonnolenza avrei avuto le convulsioni. Dopo un bel po', visto il mio troppo sonno e il computer ancora occupato, decido definitivamente di "andare a dormire" (tra virgolette perché si trattava solo di passare dal dormire sul letto al dormire nel letto). Giro di buonenotti alla famiglia, pigiama, raccomandazione all'occupante di lasciare acceso il computer per eMule, e scivolo tra le coperte. Impegno più tempo del previsto ad addormentarmi, e questa seccatura, scandita dallo schioccare dalle altrui dita sulla tastiera, spostano l'ira (che prima già c'era, ma lateva non so bene dove) in un punto intermedio tra pelle e nervi. [In pratica, ovunque andrà, andrà male.] *
Ma alla fine mi addormento, e comunque in un tempo oggettivamente breve.
Mi sono accorto di essermi addormentato quando l'occupante del computer (che avrà sforato il quarto d'ora di un tempo compreso tra i sessanta e i centoventi minuti, e tra l'altro non ha adempiuto solo al compito inderogabile) mi ha dato la buonanotte venendo vicino al mio letto e io mi sono svegliato, ma le mie corde vocali no, e nessuno si è accorto di nessuna delle due cose; ciononostante, ero abbastanza sveglio da sentire il rumore del PC che si stava spegnendo (eMule andato alle ortiche) e vedere, poco dopo, il monitor che stava andando in standby ma ancora illuminava e dava fastidio, con il lampadario spento.
ira ira ira ira ira.
Scendo dal letto e vado a spegnere il monitor, avendo la premura di far sentire agli altri (tutti oramai fuori della mia stanza) i miei passi nervosi in calzini. Operazione fallita. * Torno nel letto e mi riaddormento per l'ennesima volta.
Per un tempo che probabilmente sono cinque minuti, ma che il sonno amplifica di molto. Comunque, finché la custode non viene a portarmi la pillolina del farmaco che dovrei assumere quasi giornalmente per una piccola malattia cronica (fisica, eventuali malattie mentali credo di saperle nascondere a chi mi conosce) di cui non ho più voglia di curarmi.
Prima nel palmo della di lei mano non trovo la pasticchetta celeste (che al buio era bruna come il resto) ed ella bofonchia qualcosa. Poi qualche battibeccuccio perché tanto il restante mezzo bicchiere d'acqua sul comodino non mi serve, ho un po' di sete ma il sonno è di più. Tre, riaffondo nel letto e mi trincero con le coperte fin sopra la testa e una voglia pazzesca di urlare a squarciagola ("se solo mi sentissero tutti e mi ignorassero completamente..") ** Viste le condizioni impossibili che mi ero imposte, cerco di sfogare la frustrazione sui calzini che opprimono di caldo i miei piedi, e prendo a dimenarmi nel letto scalcettando finché non li tolgo.
Sono un dannatissimo falso.
Ci sono cose per cui non riesco a sfogare il mio disappunto con chi di dovere, né soffocarlo dentro di me.
Chiudetemi in un posto tiepido e sicuro. *
Un cubo di un metro per lato può andare, se trovo una posizione comda per scrivere e disegnare.
Volendo anche trasparente, se nessuno non propriamente autorizzato lo utilizza per tenermi sotto controllo clinico. Passate da me, ma non venite a visitarmi. E rigorosamente quando ne avete voglia.
E lasciate sempre il coperchio aperto al cielo azzurro.

NOTE:
* Every day hurts a little more, every day hurts a little more.. citazione da Skunk Anansie - Everyday hurts
* Why don't you weep when I hurt you? Why don't you weep? When I catch you, you don't bleed, and the anger builds up inside.. citazione da Skunk Anansie - Brazen (Weep)
Ho voglia di litigare citazione da Andy Wharol - The Chelsea Girls
** doppia citazione identica alla precedente, ma nell'ottica opposta
*Al sicuro dagli altri e da me, e in cui io possa essere innocuo agli altri.

lunedì 3 aprile 2006

tanto non ce la faccio proprio a parlare di un solo argomento in un post..

1.
titolo: Edipo, abbiamo un problema..
perché, tra i miei genitori, sento molta più ostilità verso mia madre? solo perché insiste a fare da balia al figlio di 21 anni andante per i 22 che ci si rode la bile quando non vuole che lei si intrometta morbosamente nella sua agenda? solo perché mi sveglia e ancora prima che potessi iniziare a pensare coscientemente mi fa fare subito una figuraccia per fare non so quale bella figura lei col primo semisconosciuto?

2.
titolo: Ma guarda tu..
quando ho aperto il blog, volevo chiamarmi grigio, per la solita storia che grigio non è né bianco né nero e bla bla bla, ma il dominio http://grigio.blogspot.com non era disponibile, quindi ho optato per grig-io. Che a pensarci, ora mi piace molto di più che non grigio. (La differenza tra i due è che grig-io evidenzia la parola IO, di conseguenza, si legge grigìo e non grìgio).
Vabbè, comunque, il punto era un altro.
Solo oggi mi è venuto il dubbio che grigio.blogspot.com non fosse disponibile perché già occupato da qualcun altro. E appena l'ho pensato ,mi è saltata addosso la curiosità di visitarlo.
Uh.

sabato 1 aprile 2006

Curiosità..

..riguardo a quello che dicevo in questo post, precisamente quando parlavo di

Cantanti suonatori maestri di vita registi showmen.


Popstar attrici ragazze-immagine stiliste.


Comici scrittori attori.


e mi pare che di questo tutto non sappiano fare niente.

il mio docente di storia dell'arte (persona la cui cultura, come avevo già detto, davvero affascina..) proprio ieri ha detto qualcosa di molto simile riguardo al gruppo di artisti unitisi sotto il nome Dada, che "facevano tutto senza saper fare niente "
Ma il primo che dice che i vari factotum che farciscono i nostri media sono come gli artisti dada, lo fulmino. Perché c'è una differenza abissale.
Gli artisti Dada erano consapevoli di non sapere fare niente, e facevano di tutto in maniera calcolata, perché il loro fine ultimo era il distruggimento del concetto di arte (per dirne giusto uno, in realtà Dada era un gruppo fondamentalmente anarchico che voleva distruggere più o meno tutto).
Mentre i cantantisuonatoriblablablà di cui sopra hanno la presunzione di riuscire in tutto ciò che fanno, e non vogliono distruggere niente, ma giusto accaparrarsi la propria poltrona e metterci su radici (che poi forse, è l'unica cosa che hanno, molti campano di rendita, mascherandola con una nuova veste ad ogni stagione)

Scusate ma anche ora mi tocca fare un multipost nonostante non fosse mia intenzione iniziale.
Sto iniziando ad odiare www.190.it. Da più di un anno sono registrato sul sito Vodafone, ma da qualche tempo non riesco più ad entrare nell'area clienti (tra l'altro, ho anche chiesto di nuovo username e password per fugare il dubbio che mi sbagliassi io), e non so perché. Grr.
E naturalmente non conosco nessuno a cui sia accaduto lo stesso.

[lo stesso giorno]

ieri..

.ho visto per la prima volta in vita mia l'intera faccia della luna nonostante non fosse notte di luna piena. In pratica, si vedeva il classico spicchietto illuminato biancastro, ma anche il resto del cerchio. Tenuissimo, ma si distingueva bene dal neroblù del cielo. In pratica, come Groening o chi per lui ha sempre raffigurato la luna nei ne I Simpson e a me infastidiva perché io della luna vedevo sempre e solo lo spicchio.

.ho letto sul Quotidiano Nazionale la lettera con cui un giovane uomo vendeva la sua anima a Satana perché lo aiutasse, tra l'altro, ad uccidere l'intera famiglia dello zio. Cosa che, come tutti sappiamo dalle recenti pagine di cronaca nera, è riuscito a fare.
Solitamente sono abbastanza ingenuo, ma ieri, leggendo questa lettera, non so bene perché, sono stato un po' scettico, e anche ora. Bè, ammesso che questo patto fosse vero, è straniante la freddezza e il calcolo del sottoscrivente. Ora che ci penso, è una sensazione simile al quando piuttosto recentemente ho visitato un campo di concentramento nazista.
Commentare la scritta sul cancello -"Il lavoro rende liberi"- è ormai scontato.
Ma nessuno dice che ancora oggi c'è puzza di stalla.
E nessuno dice che lì non ci sono mai state bestie nel senso comune del termine.
[Ma certo ce ne sono state. Anzi, forse non ci sono stati altri che bestie. a seconda dei punti di vista, i segregati o i segreganti.]
Ma nessuno dice che anche a Novembre può capitare di visitarlo con indosso solo un maglione perché può darsi che è ancora una giornata tiepida.
E nessuno dice che il freddo è dentro.

.Sullo stesso giornale ho letto che, a ormai un anno dalla morte di Giovanni Paolo II, c'è una miracolata. E certo non è per il contesto del miracolo (a mio avviso abbastanza improbabile, ma con questo non voglio dire che non creda nei miracoli) che la cosa mi dà fastidio.
Nel senso, non mi dà fastidio il fatto che venga santificato, ma nel nostro contesto socio-culturale credo che sarà avvertito molto più santo sulla carta dei calendari che non santo in cielo.
In pratica, notizie del genere, trattate a tal modo da notizie, mi sembrano buone solo per settimanali tendenzialmente gossipari dalla grafica brutta a colori rosso giallo e blu accesi e (quasi sempre) caratteri condensed simil-manifesti mortuari old style. In pratica, le riviste appena più generaliste di Dipiù. Volendo posso anche fare i nomi, ma al momento me ne va di parlare contorto.

.ho iniziato a credere che potrei diventare una pizza, ché negli ultimi giorni ne ho mangiata a stravolontà. Ma non mi pare un male.

.ho ascoltato una testimonianza di una donna la cui vita è stata completamente ribaltata dalla propria esperienza di Cristo. Forse ne avrò sentite altre del genere, ma questa credo che mi abbia colpito come non mai. E certo mi ha anche lasciato un po' d'amaro in bocca (o forse la più carogna invidia) perché credo dovrebbe accadere qualcosa del genere anche a me, ma non ho i presupposti, essendo partito da un livello molto più diciamo "tenue", mi risulta praticamente impossibile, per così dire, passare da un eccesso all'altro.