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martedì 24 gennaio 2006

a volte mi rendo conto che..

troppo spesso do cose per scontato.. cose importanti.
come il senso della vista.
spesso da sveglio vedo distrattamente, e mi rendo conto di quanto questo è grave quando mi fermo e realizzo che non ricordo quello che c'era due metri prima, o perlomeno, non ricordo di averlo osservato. devo ripensare a quello che ho fatto anche un attimo prima per rendermi conto di quello che potrei aver visto, e certo non è un ricordo visivo autentico.
come quando, aspettando di addormentarmi, la mia mente immagina immagini che non mi fanno rendere conto che ad occhi chiusi dovrei vedere solo nero.
è come far morire ciò che è intorno: se già conoscevi quel qualcosa, esso diventa uno stereotipo nella tua mente, un'idea, un immaginario che tende ad assolutizzarsi e a non cercare più un legame con la realtà; se non conoscevi quello che vedi, esso non vale nemmeno come una comparsa sulla scena della tua vita; perché le comparse, anche se non hanno fatto assolutamente niente di importante nella tua vita, l'hanno sempre tangiuta (al participio passato suona proprio male, ma non c'è un verbo migliore di tangere in questo contesto) e sono quelle cose che possono da un momento all'altro tornarti in mente senza un senso; ma sai che comunque ci sono state.
Non osservare una cosa nuova ai tuoi occhi è abortirla, negarle il diritto alla vita.
e a questo punto sarebbe meglio non avere diritto alla vista.

un commento:

Anonimo ha detto...

A mio marito amncano 11 diottrie per occhio. Senza occhiali è perso! E io ci penso quotidianamente a quanto sono fortunata a vedere bene.
Nell'antichità la miopia dev'essere stata tremendamente invalidante